01 ottobre 2004

pre[ss]view_rivista Belio – Madrid

 
Esce tre volte all’anno. Dal 1999. In tutto quindici volumetti monografici, dedicati alla grafica estrema. Dai sogni, al sesso, ai robot, alla prossima uscita sulla paura. È Belio, sperimentale e non ordinario. Creatura dei fratelli madrileni Javier e Pablo Iglesias…

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“Finalmente!”, verrebbe da dire. Finalmente una rivista di tendenza che non costa uno sproposito e offre un prodotto editoriale stimolante e dei progetti artistici innovativi e pregevoli. Sulla copertina curious metallic un prestante robot anni ’80 intima “Kill all humans”; se invece si indossano gli occhialini per le 3D, su un’altra i sogni prendono forma d’anemone. Così si presentano un paio di recenti uscite di Belio, magazine made in Spain. Abbiamo scambiato qualche parola con gli iperattivi direttori madrileni…

Trovare la vostra rivista non è facile, almeno fuori dalla Spagna. Quale tipo di distribuzione avete?
Beh, la nostra distribuzione è internazionale, in musei, gallerie, negozi d’arte e design, musica, moda…

Parlateci del vostri lettori d’elezione…
Sono artisti, designer, in generale persone interessate all’ambito culturale.

A quello contemporaneo, però. Ma cos’è l’arte contemporanea?
Solo una parola –veramente, due- per designare diversi modi in cui gli esseri umani si esprimono.

belio
Cosa privilegiate su Belio?

La grafica, declinata in tutte le “discipline” immaginabili.

E se vi dico contaminazione nell’arte, a cosa pensate?
La maggior parte dell’arte che si vede e si compra nelle gallerie, alle fiere e nei musei è mero intrattenimento. Tentano di trasformare l’“arte” in business… Così l’artista non capisce più cosa significhi essere un artista.

E allora cosa ne pensate del panorama delle riviste d’arte? Avete dei modelli di riferimento?
Il mercato è molto povero, se consideri le riviste d’arte che si ritengono importanti. Ma ci sono ancora piccoli magazine di nicchia che, in ogni paese, sulle loro pagine innovano radicalmente. Quanto ai modelli, dopo cinque anni che lavoriamo a Belio abbiamo conosciuto riviste interessanti che si muovono su binari simili, come Idn, Lowdown, Juxtapoz, Vapors

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Voi siete architetti. Quindi oltre alla rivista immagino che la vostra attività sia diversificata. Cos’avete in cantiere?

Abbiamo organizzato party di musica elettronica sperimentale col nome di Drum’n’Noise, qualche mostra di arte e design come Energias Renovadas e stiamo lavorando a un grande festival per il prossimo anno, con musica, arte, robot, visual, graffiti, performance… Ora stiamo lavorando ai dj-set per vari festival in diverse nazioni, tre mostre di design a Valencia, Gijon e Santander e il design per Arco.

Se dunque vi interessa una buona vetrina nella penisola iberica, il prossimo numero di Belio sarà dedicato alla paura. E il call for images è già partito. Deadline: 1° novembre. Per ogni artista, grafico, fumettista in ascolto. Che ami la movida madrilena.

marco enrico giacomelli


Belio. Experimental art magazine
Anno V, n. 015: Robots Issue, 2004
Quadrimestrale, pp. 122 a colori, € 4 (Spagna), € 8 (Europa), € 16 (resto del mondo), 15.000 copie, spagnolo-inglese
Colophon: Javier y Pablo Iglesias Algora (direzione e grafica), Elena Quintana, Sandra Balvín, Marta Hurtado de Mendoza, Esmeralda Martin y Andrés Oliva (redazione)
Redazione: Calle Argente 14 – 28053 Madrid; tel./fax +34-914-782526; info@beliomagazine.com; www.beliomagazine.com


pre[ss]view – scritto e diretto da marco enrico giacomelli

[exibart]


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