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Vivian Suter e Rachel Whiteread in mostra alla GAMeC di Bergamo: installazioni ambientali di paesaggi emotivi
Mostre
Le due mostre che inaugureranno sono Home di Vivian Suter a cura di Lorenzo Giusti esposta alla GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo e …And the Animals Were Sold di Rachel Whiteread a cura di Lorenzo Giusti e Sara Fumagalli che animerà la sede di Palazzo della Ragione.
Vivian Suter per la prima volta in Italia con la sua Home
La mostra a titolo Home di Vivian Suter, artista ai margini della critica e riscoperta come una delle maggiori esponenti, in termini di originalità, della storia della pittura degli ultimi decenni, è la prima personale tenutasi in territorio italiano.
Formatasi presso l’Accademia di Belle Arti di Basilea, Vivian Suter si trasferisce in Guatemala dove dà vita alla sua casa-studio, sulle sponde del lago Atitlàn, in convivenza con l’ambiente circostante in una sorta di rapporto diadico. La foresta pluviale e le cime vulcaniche del luogo influenzano e sporcano le tele dell’artista permettendole di raccontarne i segreti più intimi. La natura, in questa prospettiva, pare coautrice delle opere e diretta partecipante delle emozioni di Vivian in relazione a quello che la foresta trasuda. GAMeC in collaborazione con Marlegno, azienda italiana specializzata in costruzioni ecosostenibili, propone al centro dell’esposizione una ricostruzione in legno della casa dell’artista. Le duecento tele circondano la struttura in ogni angolo e proiettano lo spettatore direttamente là, dove Vivian Suter vive e fruisce di esperienze climatiche, emotive e sensoriali nella sua quotidianità.
Rachel Whiteread in dialogo con Bergamo attraverso la sua opera …And the Animals Were Sold
Palazzo della Ragione, nel cuore della città antica di Bergamo, torna per il sesto anno consecutivo ad ospitare l’istituzione GAMeC. Il lavoro scelto quest’anno è quello di Rachel Whiteread, artista inglese di fama internazionale, che ha pensato per questa occasione ad un’installazione ambientale. Particolare è l’attenzione che Whiteread ha sempre riservato verso l’indagine dei concetti di vuoto e assenza.
Le sessanta sedie che compongono l’installazione rappresentano il negativo, lo spazio vuoto compreso fra le gambe di due differenti modelli di sedute. La volontà di dare forma agli spazi vuoti e spesso non considerati è un tema cardine della poetica di Rachel Whiteread, il suo intento è offrire occasioni di elaborazione di esperienze traumatiche.
Le sedie sembrano dialogare direttamente con la struttura che le ospita attraverso l’utilizzo di pietre locali che caratterizzano gli edifici di Piazza Vecchia, è infatti immediatamente percepibile dallo spettatore la relazione cromatica che intercorre tra l’opera e le strutture. Il Titolo …And the Animals Were Sold è un richiamo al periodo di pandemia e ai mercati asiatici ai quali gli studiosi attribuiscono la diffusione del Coravisuris.
La collocazione delle sedute a due metri di distanza le une dalle altre corrisponde alla distanza che le persone erano tenute a mantenere durante il periodo della pandemia in Regno Unito. Tra alcune sedute della sala la distanza è inferiore e anche il rigido schema a griglia viene smentito, questo vuole essere un invito alla conversazione e al superamento del distanziamento.
In accompagnamento alla mostra, il regista sardo Joe Juanne Piras propone il cortometraggio Silent Tear nel quale racconta il percorso delle pietre utilizzate per la realizzazione delle sculture di Rachel Whiteread. Protagonista indiscussa del cortometraggio è la pietra in relazione agli elementi che interagiscono con essa, l’acqua per esempio è costantemente presente come elemento predominante, ad essere assente è la presenza della figura umana. Il sonoro che accompagna il video evoca il tema del respiro e riconduce immediatamente alle emozioni legate al periodo pandemico.