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fino al 9.I.2005 Moi! Autoritratti del XX Secolo Firenze, Galleria degli Uffizi
toscana
Trappola dell’ego, mito di Narciso, esorcismo per il tempo che passa. Il ritratto seduce, l’autoritratto ancora di più. E sono pochi gli artisti che hanno resistito alla tentazione di immortalarsi. Viaggio tra i volti noti del secolo appena trascorso…
A Firenze la passione per l’autoritratto ha una lunga storia: basta pensare alla collezione iniziata dal cardinale Leopoldo de’ Medici –e continuata dai suoi successori- dedicata proprio a questo genere. Così la mostra Moi! –che arriva dal museo di Luxembourg di Parigi- con 149 self portraits di artisti vissuti nel XX secolo, trova una collocazione ottimale all’interno della galleria medicea, come una sorta di sequel assolutamente contemporaneo.
Il curatore, Pascal Bonafoux, fin dall’esposizione parigina, ha concepito la mostra senza la pretesa né l’ambizione di dire che cos’è l’autoritratto, così il percorso si sno da evitando rigide classificazioni: nell’autoritratto si riflettono avanguardie, rivoluzioni, manifesti, mille implicazioni storiche, sociologiche e psicologiche. L’immagine che l’artista ha di sé, oppure l’immagine che l’artista vuole dare di sé, finisce per diventare un gioco infinito delle parti, al pari del pirandelliano sfaccettarsi in Uno, nessuno, centomila. E sono pochi quelli che hanno resistito alla trappola –un po’ narcisistica- del rappresentare sé stessi in un’opera (o come opera): dall’accigliato Giorgio de Chirico, ad un Piet Mondrian damerino elegante, a Francis Bacon, Man Ray, o l’egocentrico Andy Warhol.
Nel piazzale degli Uffizi campeggia l’autoritratto di Keith Haring, una grande silhouette in alluminio verde che sembra correre incontro al visitatore; nelle sale della mostra Albert Marquet strizza amichevolmente l’occhio, Lucio Fontana scrive semplicemente all’interno di una cornice io sono Fontana, Marcel Duchamp lascia la propria firma accanto ad una data e Tony Cragg per rappresentarsi usa lattine, scatole, bottiglie, guarnizioni, scarti, che costituiscono le tessere di un mosaico, metafora della civiltà moderna.
Fra le opere anche il volto dello zio Sam: forse non tutti sanno che è un autoritratto di James Montgomery Flagg. E c’è chi pare ossessionato dai cambiamenti prodotti dal trascorrere degli anni e allora fa dell’autoritratto un forma personalissima di esorcismo, memore, magari, del decadente Dorian Gray. Fa così Esther Ferres, che fotografa il proprio volto a distanza di otto anni e poi giustappone le due metà, facendole combaciare, specchio del tempo e della propria storia.
stefania zanieri
mostra vista il 21 settembre 2004
Moi! Autoritratti del XX Secolo
Galleria degli Uffizi, Firenze (piazza della signoria)
Ingresso € 9,50; ridotto € 4,75
martedì – domenica 8.15 – 18.50; la biglietteria chiude alle 18.05
chiuso il lunedì, il 25 dicembre, il 1 gennaio
Informazioni, prenotazioni e visite guidate: Firenze Musei tel. 055 2654321 operapren@tin.it
Catalogo: Skira
[exibart]