10 agosto 2023

Kiss the future: inizia il Sarajevo Film Festival

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Torna a Sarajevo l'appuntamento con il grande cinema internazionale, giunto quest'anno alla 29esima edizione. Tra i film in programma, oltre 10 titoli italiani

Sarajevo Film Festival
Courtesy of Sarajevo Film Festival

Sarajevo d’estate, il sole fisso in cielo e una temperatura mite, di giorno, intorno ai 25 gradi. Ci sono i turisti sparpagliati per le strade, si affollano rumorosi tra le ferite della capitale. Tappa al War Childhood Museum, al famoso tunnel per fuggire agli attacchi dei serbi, al villaggio olimpico abbandonato, con le gloriose piste sul monte Trebević trasformate in un cimitero spettrale. Poi un appuntamento ricorrente, giunto quest’anno alla sua 29esima edizione: è il Sarajevo Film Festival (dall’11 al 18 agosto), uno dei più conosciuti film festival nel sud-est europeo. Il film KISS THE FUTURE dà il segnale del via all’edizione 2023: diretto da Nenad Čičin-Šain e proiettato nell’ambito del programma Open Air, racconta «la sfida in mezzo all’assedio di Sarajevo degli anni ’90», dove «una comunità clandestina usa la musica e l’arte per cambiare e attirare l’attenzione del mondo». Così incredibilmente attuale.

Facciamo un passo indietro. 1995, siamo verso la fine dei quattro anni di assedio di Sarajevo; l’Obala Art Centar dà vita al Sarajevo Film Festival, i suo obiettivo è quello di «contribuire alla ricostruzione della società civile e di conservare lo spirito cosmopolita della città». Oggi, a distanza di due decenni, il Sarajevo Film Festival è il principale festival cinematografico della regione, riconosciuto sia dagli addetti ai lavori sia dal pubblico a più ampio raggio. I cinefili, gli amatori, specialmente se a interessarli sono le dinamiche dell’Europa sud-orientale, dall’Albania all’Armenia all’Austria, passando attraverso Azerbaigian, Bosnia-Erzegovina, Bulgaria, Croazia, Cipro, Grecia, Georgia, Ungheria, Kosovo, Macedonia, Malta, Moldavia, Montenegro, Romania, Serbia, Slovenia, Turchia, Ucraina. «In un territorio emergente di oltre 140 milioni di abitanti», spiegano gli organizzatori, «il Sarajevo Film Festival funge da piattaforma comune per le imprese cinematografiche di tutta la regione, stabilendo gli standard futuri nell’organizzazione dei festival, nella promozione e nella presentazione dei film nell’Europa sudorientale».

E arriviamo così diretti all’edizione numero 29, con i 49 titoli dei quattro concorsi (feature, documentary, shorts e student films), di cui 22 anteprime mondiali, 2 internazionali, 22 regionali e 3 nazionali. Solo per rendere l’idea: il processo di selezione, supervisionato dal direttore creativo Izeta Građević, ha visto la partecipazione di 935 film in totale, di cui 200 lungometraggi di finzione, 235 documentari e 500 cortometraggi e film studenteschi. Buona la rappresentanza italiana, con 14 film suddivisi tra le varie categorie. Segnaliamo, tra gli altri, Come Pecore in Mezzo ai Lupi di Lyda Patitucci (sezione Special Screenings), Disco Boy di Giacomo Abbruzzese (Kinoscope), La Chimera di Alice Rohrwacher (Summer Screen), Il Compleanno di Enrico di Francesco Sossai (European Shorts), Le Variabili Dipendenti di Lorenzo Tardella (Passaggi d’Autore Presents), Maestrale di Nico Bonomolo (Passaggi d’Autore Presents), Reginetta di Federico Russotto (Passaggi d’Autore Presents), Tria – Del Sentimento del Tradire di Giulia Grandinetti (Passaggi d’Autore Presents).

Dal 1995, oltre 100.000 amanti di film affollano la capitale della Bosnia-Erzegovina per assistere alle proiezioni, lì dove l’Ovest incontra l’Est. L’edizione 2023, a giudicare dall’affluenza a Sarajevo, sembra non fare eccezione. Buon festival.

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