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L’INCANTESIMO DEL TEMPO di Gilberto Sartori | RIPENSARE LE FORME di Pier Antonio Bellotto
La forza dell’animo viene ritmata nella poesia dei colori, nell’opera pittorica di Gilberto Sartori come Il messaggio simbolico delle sue opere è espresso negli elementi dello stile, nelle strutture, nel ritmo formale ben calibrato nelle opere scultoree di Pier Antonio Bellotto.
Comunicato stampa
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Gilberto Sartori
La forza dell’animo viene ritmata nella poesia dei colori, cui è affidata l’intonazione sommessa d’impasti delicati, di tinte che si integrano nella modulazione dei diversi momenti, che segnano il tempo, ma anche le impronte.
Gilberto percorre i passaggi della sua vita, i luoghi che parlano al cuore, si lascia trasportare dalle circostanze, dall’incanto della natura, della storia, ancor più dalle caratteristiche degli angoli, dai ricordi. Spesso sono parte della sua vita, degli spostamenti, ma anche degli affetti: le città dell’Umbria, del Lazio, Padova, Venezia, nella ricerca del passato, della campagna, del lago e della laguna.
Ciò che caratterizza la sua pittura è la ricerca della singolarità che diventa simbolo: gli alberi, le barche, la gondola, le facciate, sempre contraddistinte dal gioco cromatico di un particolare, a volte anche irreale, immerso in gradazioni simili a soffi di poesia, di un incanto del tempo, di un attimo che lascia l’impronta dell’animo.
Risonanze che richiamano il piacere di un cromatismo caldo, o di una traccia della vita, un’autentica energia, che contribuisce a rendere viventi le cose dentro uno spazio evocativo; talora dipinte in un’ex temporanea, che lo porta a una più rapida pennellata, che lascia filtrare sensazioni simultanee, di note ritmate e concentrate nell’incisività dell’inquadratura.
Nelle opere di studio, il lavoro grafico dell’immagine affiora nelle risonanze del colore, specie quando il tono si fa più deciso, in gradazioni di vera poesia e di contemplazione.
Lo spazio si allarga in piani distinti, ariosi, in pose ritmate, in stacchi suggestivi, dove la presenza della figura e l’aria dei soggetti assecondano le sensazioni del momento.
Sono pure sufficienti pochi elementi per raggiungere effetti concreti, cogliere “l’incantesimo del tempo”, in un accordo suggerito dalle peculiarità che ne identificano il momento e non mancano gli scorci di Venezia, tra i richiami di una facciata, un ponte, un canale in cui il pettine della gondola rende incantevole la visione della Basilica nello sfondo.
Le atmosfere s’imbevono di stile che confluisce nelle variazioni dei toni, in un’essenzialità espressiva che accompagna il tempo.
Pier Antonio Bellotto
Il messaggio simbolico delle sue opere è espresso negli elementi dello stile, nelle strutture, nel ritmo formale ben calibrato, nel riscontro essenziale dei volumi, in cui la tematica è un’esigenza concreta, fondamentale per catturare il dato esistenziale, per ricrearlo nello spirito della metafora.
In questo diventa decisivo nella scultura, l’uso del materiale, in modo particolare il legno, cui segue la fusione in bronzo e l’inserimento di elementi materici più generici, ma che assumono un senso nella forma e nelle tonalità.
Nel suo lavoro c’è una semplificazione e stilizzazione espressiva, l’eccedente scompare e viene esaltato il lavoro plastico, sfuggendo la convenzione del figurativo e lasciando spazio all’eleganza, a volte al mistero, ma soprattutto all’emozione di un momento, di un ricordo, di un evento.
Ancora è il valore storico che è celebrato, ricordando Auschwitz, o il cavallo morente, o la forza dei sentimenti in una maternità.
Il processo di appianamento e di stilizzazione espressiva è tale da spogliare le forme dal superfluo per esaltarle nella disciplina plastica, farle apparire, fonderle mitigarle in una moderata convenzionalità figurativa, mantenendo una forza di emozione che supera l’apparenza.
Le figure sono ricerca storica di vita, di ricordi e di eventi, vicini all’emozione che i diversi momenti e i soggetti, hanno determinato nel tempo, vissuti dall’artista e che continuano a essere presenti nel suo percorso. Spesso in una sintesi in cui il coinvolgimento personale, la fantasia, l’eleganza, la ricerca rispondono alla sua stessa realtà, alla lettura interiore delle tensioni, a un atteggiamento in cui si fa giudice di valori, di ricordi e della storia umana.
In particolare c’è la presenza della natura, sia nei confronti dell’uomo, come degli animali e dei cambiamenti dell’ambiente, segni che sono evidenziati proprio nel materiale stesso che racchiude il particolare di un messaggio, di un segno di mutamento, di pericolosità e di tensione.
Volutamente l’artista dà rilievo a questi particolari che la natura e la storia gli mettono davanti agli occhi e lui li modella per darne risalto.
La forza dell’animo viene ritmata nella poesia dei colori, cui è affidata l’intonazione sommessa d’impasti delicati, di tinte che si integrano nella modulazione dei diversi momenti, che segnano il tempo, ma anche le impronte.
Gilberto percorre i passaggi della sua vita, i luoghi che parlano al cuore, si lascia trasportare dalle circostanze, dall’incanto della natura, della storia, ancor più dalle caratteristiche degli angoli, dai ricordi. Spesso sono parte della sua vita, degli spostamenti, ma anche degli affetti: le città dell’Umbria, del Lazio, Padova, Venezia, nella ricerca del passato, della campagna, del lago e della laguna.
Ciò che caratterizza la sua pittura è la ricerca della singolarità che diventa simbolo: gli alberi, le barche, la gondola, le facciate, sempre contraddistinte dal gioco cromatico di un particolare, a volte anche irreale, immerso in gradazioni simili a soffi di poesia, di un incanto del tempo, di un attimo che lascia l’impronta dell’animo.
Risonanze che richiamano il piacere di un cromatismo caldo, o di una traccia della vita, un’autentica energia, che contribuisce a rendere viventi le cose dentro uno spazio evocativo; talora dipinte in un’ex temporanea, che lo porta a una più rapida pennellata, che lascia filtrare sensazioni simultanee, di note ritmate e concentrate nell’incisività dell’inquadratura.
Nelle opere di studio, il lavoro grafico dell’immagine affiora nelle risonanze del colore, specie quando il tono si fa più deciso, in gradazioni di vera poesia e di contemplazione.
Lo spazio si allarga in piani distinti, ariosi, in pose ritmate, in stacchi suggestivi, dove la presenza della figura e l’aria dei soggetti assecondano le sensazioni del momento.
Sono pure sufficienti pochi elementi per raggiungere effetti concreti, cogliere “l’incantesimo del tempo”, in un accordo suggerito dalle peculiarità che ne identificano il momento e non mancano gli scorci di Venezia, tra i richiami di una facciata, un ponte, un canale in cui il pettine della gondola rende incantevole la visione della Basilica nello sfondo.
Le atmosfere s’imbevono di stile che confluisce nelle variazioni dei toni, in un’essenzialità espressiva che accompagna il tempo.
Pier Antonio Bellotto
Il messaggio simbolico delle sue opere è espresso negli elementi dello stile, nelle strutture, nel ritmo formale ben calibrato, nel riscontro essenziale dei volumi, in cui la tematica è un’esigenza concreta, fondamentale per catturare il dato esistenziale, per ricrearlo nello spirito della metafora.
In questo diventa decisivo nella scultura, l’uso del materiale, in modo particolare il legno, cui segue la fusione in bronzo e l’inserimento di elementi materici più generici, ma che assumono un senso nella forma e nelle tonalità.
Nel suo lavoro c’è una semplificazione e stilizzazione espressiva, l’eccedente scompare e viene esaltato il lavoro plastico, sfuggendo la convenzione del figurativo e lasciando spazio all’eleganza, a volte al mistero, ma soprattutto all’emozione di un momento, di un ricordo, di un evento.
Ancora è il valore storico che è celebrato, ricordando Auschwitz, o il cavallo morente, o la forza dei sentimenti in una maternità.
Il processo di appianamento e di stilizzazione espressiva è tale da spogliare le forme dal superfluo per esaltarle nella disciplina plastica, farle apparire, fonderle mitigarle in una moderata convenzionalità figurativa, mantenendo una forza di emozione che supera l’apparenza.
Le figure sono ricerca storica di vita, di ricordi e di eventi, vicini all’emozione che i diversi momenti e i soggetti, hanno determinato nel tempo, vissuti dall’artista e che continuano a essere presenti nel suo percorso. Spesso in una sintesi in cui il coinvolgimento personale, la fantasia, l’eleganza, la ricerca rispondono alla sua stessa realtà, alla lettura interiore delle tensioni, a un atteggiamento in cui si fa giudice di valori, di ricordi e della storia umana.
In particolare c’è la presenza della natura, sia nei confronti dell’uomo, come degli animali e dei cambiamenti dell’ambiente, segni che sono evidenziati proprio nel materiale stesso che racchiude il particolare di un messaggio, di un segno di mutamento, di pericolosità e di tensione.
Volutamente l’artista dà rilievo a questi particolari che la natura e la storia gli mettono davanti agli occhi e lui li modella per darne risalto.
02
settembre 2023
L’INCANTESIMO DEL TEMPO di Gilberto Sartori | RIPENSARE LE FORME di Pier Antonio Bellotto
Dal 02 al 15 settembre 2023
arte contemporanea
Location
VISIONI ALTRE
Venezia, Campo del Ghetto Novo , 2918
Venezia, Campo del Ghetto Novo , 2918
Orario di apertura
da mercoledì a domenica 11 - 19
Vernissage
2 Settembre 2023, ore 18.00
Sito web
Editore
VISIONI ALTRE
Ufficio stampa
VISIONI ALTRE
Autore
Curatore
Autore testo critico
Allestimento
Progetto grafico
Produzione organizzazione