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Casa Cicca Museum, Archive Books e SPRINT: tre progetti nomadi trovano sede in Via Arquà a Milano
Progetti e iniziative
di redazione
11, 15 e sull’altro marciapiede, 14: è la triangolazione dei nuovi numeri civici, rispettivamente, di Casa Cicca Museum, Archive Books e SPRINT, a segnare un’ipotesi di svolta in avanti per via Arquà, a Milano. Gang, rapine e spaccio, degrado e insicurezza, così alcuni titoli di giornale raccontano la strada che sembra refrattaria ai progetti di riqualificazione che, a ondate, investono la città meneghina, come Via Padova Mondo. Eppure, alle spalle di Parco Trotter, esiste un mondo, anzi più mondi, tante lingue diverse. Ed è qui, a meno di 100 metri di distanza l’una con l’altra, che tre delle realtà indipendenti più attive di Milano hanno scelto di trovare sede. Ma il loro cammino è stato lungo e largo, articolato e complesso.
Casa Cicca Museum fu fondata il 12.12.12, a Porta Cicca, nella dimora della leggendaria mistress Deborah the Queen, una delle storiche case chiuse della zona sud di Milano. Inizialmente adottata da Giulia Currà come casa privata, nel tempo si è trasformata in una sorta di museo in divenire, aperto alle contaminazioni di artiste e artisti che hanno contribuito a mettere insieme una collezione di storie e oggetti. A oggi, la raccolta consta di 3mila opere d’arte, oggetti, libri e testimonianze. Ma Casa Cicca Museum è un cantiere più che un domicilio fisso, ha lasciato in cura ciò che ha prodotto, ha già traslocato due volte e adesso ha aperto le porte per la terza volta a via Arquà, 11. Progettate da Black Italy, Nelle stanze di Casa Cicca Museum 03, allora, libri, opere e tante occasioni per confronti plurali.
Di fronte, invece, un luogo tutto da sfogliare. Il campanello del 14 porterà infatti il nome di Galactica, nuovo space project di SPRINT, piattaforma d’editoria indipendente e d’artista, con la passione per i piccoli progetti e le produzioni complesse. Nata da un’idea di O’, associazione no-profit diretta da Sara Serighelli, SPRINT è curata da Dafne Boggeri con il coordinamento di Clelia Colantonio e le sue parole chiave sono sperimentazione e ricerca, per esplorare il perimetro infinito del libro. Le sue anime sono, tra le altre, una fiera annuale del libro d’arte – a fine novembre – un programma pubblico e «Una serie sparsa di episodi di riscaldamento». Galactica sarà appunto un universo in espansione, base di partenza di SPRINT e quartier generale di O’. Ci sarà spazio anche per il The Riso Club, laboratorio eco-friendly per gli amanti del riso, del disegno, della stampa e della carta. E poi incontri, momenti di scambio, residenze per produrre edizioni d’artista e altro ancora.
Dare un luogo ad Archive Books non è semplice ma un numero, in questo caso il 15, apre a tante interpretazioni possibili. La forma è quella di una community di professionisti trasversale, tra geografie, contesti ed esperienze, per «Sconvolgere le epistemologie eurocentriche». Compito tutt’altro che semplice e nel corso degli anni Archive Books è stata un po’ a Berlino, attualmente a Reinickendorfer Str. 17, un po’ a Milano e un po’ in Senegal ma la portata delle sue pubblicazioni e dei suoi progetti è ancora più ampia. A inaugurare il primo capitolo di questo nuovo percorso milanese sono state Anawana Haloba e Jane Jin Kaisen. L’apertura della nuova sede in via Arquà, che ospiterà momenti di «Conoscenza sovversiva e di trasformazione», «Rappresenta un atto di resistenza e responsabilità». Proprio ciò di cui ha bisogno via Arquà.
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