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Come un sacrificio. Autoritratto di Federica Mingione
La ricerca di un promettente talento nella prima iniziativa della nuova stagione espositiva del Centro Culturale Mavarta: una ricerca introspettiva e personale in cui l’artista si “mette in scena” attraverso una serie di scatti in bianco e nero dal forte impatto emotivo.
Comunicato stampa
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Le foto di Federica Mingione al Centro Mavarta
La mostra “Come un sacrificio”, realizzata in collaborazione con il Circolo Fotografico Tannetum, inaugura il 9 settembre.
La ricerca di un promettente talento nella prima iniziativa della nuova stagione espositiva del Centro Culturale Mavarta. Ispirata da una proposta del Circolo Fotografico Tannetum, la mostra “Come un sacrificio. Autoritratto di Federica Mingione” presenta il nuovo progetto di un’artista nata ad Avellino nel 1988, cresciuta in provincia di Napoli, che, dopo la laurea in Sociologia, si è dedicata alla fotografia con interessi per le culture urbane e il racconto autobiografico. Tra i suoi lavori precedenti le serie "Nothing Else" e "Seven Days".
La mostra, promossa dal Comune di Sant’Ilario d’Enza, inaugura sabato 9 settembre (ore 17.00) con l’intervento di Paolo Barbaro e Claudia Cavatorta, curatori di progetti fotografici e storici della fotografia, e sarà aperta fino al 30 settembre (orari di visita: lunedì, mercoledì e venerdì ore 15-19; sabato ore 16-18. Ingresso libero).
Il progetto racconta una ricerca introspettiva e personale in cui l’artista si “mette in scena” attraverso una serie di scatti in bianco e nero dal forte impatto emotivo che accennano e suggeriscono storie, confessioni, timori, speranze e prospettive.
Un’attitudine, quella per l’autoritratto, nata su impulso di una grande figura della fotografia contemporanea come Francesca Woodman e del lavoro svolto con il fotografo Luca Sorbo tra il 2013 e il 2014: “Da allora non ho mai smesso di fotografarmi - ha dichiarato Mingione - Ho iniziato ad utilizzare l’autoritratto (inizialmente in modo inconsapevole) come una terapia personale, una mia personale mania di controllo delle emozioni che provavo e non riuscivo a capire, ad elaborare e ad accettare. Tutt’ora quando ne sento il bisogno, quando le domande nella mia testa si infittiscono, uso l’autoritratto per leggermi, per capirmi, e se non per capire, per accettare: accettare di andare oltre il controllo, oltre la ragione, oltre il caos”.
Come ha scritto Paolo Barbaro nel testo introduttivo del piccolo catalogo che accompagna l’esposizione: "Colpisce, il modo in cui Federica Mingione stende davanti le piccole stampe che costituiscono il suo autoritratto: una griglia dove ogni immagine… trova il proprio posto senza esitazioni, a colpo sicuro. E le fotografie sembrano scappare da tutte le parti, o, forse, è lo sguardo ad essere, volta per volta, catturato dentro e spinto fuori a cercare una relazione, a costruire una storia...".
La mostra “Come un sacrificio”, realizzata in collaborazione con il Circolo Fotografico Tannetum, inaugura il 9 settembre.
La ricerca di un promettente talento nella prima iniziativa della nuova stagione espositiva del Centro Culturale Mavarta. Ispirata da una proposta del Circolo Fotografico Tannetum, la mostra “Come un sacrificio. Autoritratto di Federica Mingione” presenta il nuovo progetto di un’artista nata ad Avellino nel 1988, cresciuta in provincia di Napoli, che, dopo la laurea in Sociologia, si è dedicata alla fotografia con interessi per le culture urbane e il racconto autobiografico. Tra i suoi lavori precedenti le serie "Nothing Else" e "Seven Days".
La mostra, promossa dal Comune di Sant’Ilario d’Enza, inaugura sabato 9 settembre (ore 17.00) con l’intervento di Paolo Barbaro e Claudia Cavatorta, curatori di progetti fotografici e storici della fotografia, e sarà aperta fino al 30 settembre (orari di visita: lunedì, mercoledì e venerdì ore 15-19; sabato ore 16-18. Ingresso libero).
Il progetto racconta una ricerca introspettiva e personale in cui l’artista si “mette in scena” attraverso una serie di scatti in bianco e nero dal forte impatto emotivo che accennano e suggeriscono storie, confessioni, timori, speranze e prospettive.
Un’attitudine, quella per l’autoritratto, nata su impulso di una grande figura della fotografia contemporanea come Francesca Woodman e del lavoro svolto con il fotografo Luca Sorbo tra il 2013 e il 2014: “Da allora non ho mai smesso di fotografarmi - ha dichiarato Mingione - Ho iniziato ad utilizzare l’autoritratto (inizialmente in modo inconsapevole) come una terapia personale, una mia personale mania di controllo delle emozioni che provavo e non riuscivo a capire, ad elaborare e ad accettare. Tutt’ora quando ne sento il bisogno, quando le domande nella mia testa si infittiscono, uso l’autoritratto per leggermi, per capirmi, e se non per capire, per accettare: accettare di andare oltre il controllo, oltre la ragione, oltre il caos”.
Come ha scritto Paolo Barbaro nel testo introduttivo del piccolo catalogo che accompagna l’esposizione: "Colpisce, il modo in cui Federica Mingione stende davanti le piccole stampe che costituiscono il suo autoritratto: una griglia dove ogni immagine… trova il proprio posto senza esitazioni, a colpo sicuro. E le fotografie sembrano scappare da tutte le parti, o, forse, è lo sguardo ad essere, volta per volta, catturato dentro e spinto fuori a cercare una relazione, a costruire una storia...".
09
settembre 2023
Come un sacrificio. Autoritratto di Federica Mingione
Dal 09 al 30 settembre 2023
fotografia
Location
CENTRO CULTURALE MAVARTA
Sant'ilario D'enza, Via Piave, 2, (Reggio Nell'emilia)
Sant'ilario D'enza, Via Piave, 2, (Reggio Nell'emilia)
Orario di apertura
Lunedì, mercoledì e venerdì ore 15-19; sabato ore 16-18.
Vernissage
9 Settembre 2023, ore 17
Sito web
Ufficio stampa
Comune di Sant'Ilario d'Enza
Autore
Autore testo critico