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CARLO COSSIGNANI – Speak to Me in a Floating Way
Tempesta Gallery è lieta di presentare Carlo Cossignani, artista poliedrico che si muove agilmente tra pittura e scultura in un dialogo costante e riflessivo. Il percorso installativo è stato pensato per la galleria e presenta una selezione lavori inediti incentrata sul tema del vuoto.
Comunicato stampa
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Le opere di Cossignani sono frutto di una stratificazione cerebrale e visiva, un’attenta osservazione oltre il contenuto che valorizza gli “scarti”, lo stato di vuoto che resta aldilá dei contorni del pennello e rivela forme, visi, corpi. Lo sguardo si perde viaggiando nelle diverse dimensioni ed entrando nella profondità dell’immagine che apre mondi e riflessioni diventando molteplice, fluida e indefinita. Le interpretazioni si sovrappongono e parlano allo spettatore del lato piú intimo e personale.
“Il progetto nasce da un'evoluzione di un lavoro che porto avanti da qualche anno, avevo un’ossessione verso la parte non visibile e ho iniziato a sviluppare una serie di riflessioni sul tema del vuoto trovando riscontri anche nella scienza che conferma come non solo l’origine di tutto sia nata da uno stato di vuoto, da uno zero, ma che il vuoto stesso abbia una propria sostanza. Anni fa, durante la realizzazione di alcune scenografie per un cortometraggio, lavoravo con tutti questi ritagli di carta, mi
sono reso conto che gli scarti parlavano piú del soggetto che ne ricavavo, queste sagome che rimanevano vuote lasciavano libera interpretazione, diventando esse stesse sostanza. Il vuoto non rappresenta una controparte del pieno ma l’uno il costituente dell’altro. Mi sono trovato ad applicare questa modalitá anche alla mia vita contemplando l’impercettibile, lo sfondo miope, e andando oltre la realtá come apparenza. Il vuoto è la caratteristica dominante con cui io costruisco il lavoro, la sostanza in cui sono immerse le forme del mio sentire”. Carlo Cossignani.
Il percorso espositivo presenta un racconto continuo, una fluttuazione attraverso la materia impressa dalla leggerezza dell'acquerello, espressione apparentemente fragile che nasconde una forza endogena che rimanda a concetti pittorici classici e li travalica nelle forme organiche e oniriche che
lambiscono le figure dell’intelligenza artificiale. Le sculture in acciaio specchiato, fredde e taglienti ricordano le architetture arabo-normanne, pretendono una parte di spazio ma senza fondamenti e legami alla terra, come aquiloni sospesi sono strutture aliene e impossibili la cui funzione è negata,
svuotata. Si rivela un dualismo precario dove la carta, materia delicata, si confronta con le sagome taglienti dell’acciaio, ed esprime la struttura originaria del nostro universo costituita da diversi stati di stabilitá, é in questo fragile equilibrio tra aggregazione e la disgregazione, tra uno stato e l’altro che l’artista accede a quella dimensione di realtà del percepito, dove i soggetti si spogliano di ogni
resistenza, lasciandosi modellare da presenze impercettibili così da renderli compiuti, laddove l’apparenza lascia spazio alla somiglianza e il tempo della contemplazione induce domande profonde.
“Il lavoro di Carlo Cossignani sfida l'effimera contemporaneità del nostro mondo digitale. In un'epoca in cui tutto sembra essere immediato e fugace, dove le informazioni scorrono veloci e superficiali, la decisione di dedicare una mostra all'arte di Cossignani è un atto di resistenza alla fretta e all'effimero. La scelta di focalizzarsi sul lavoro di questo eclettico artista è motivata dalla profonda convinzione che l'arte non debba essere consumata in un istante, ma debba essere assaporata, contemplata e interpretata con calma. Le opere di Cossignani ci costringono ad abbandonare la corsa frenetica del nostro quotidiano per immergerci in un mondo di strati e complessità. Questa mostra rappresenta
l'opportunità di sfuggire alla frenesia del mondo moderno e di immergersi in un universo artistico dove il tempo assume una dimensione diversa.” Elisa Bonzano, art director Tempesta Gallery
“Il progetto nasce da un'evoluzione di un lavoro che porto avanti da qualche anno, avevo un’ossessione verso la parte non visibile e ho iniziato a sviluppare una serie di riflessioni sul tema del vuoto trovando riscontri anche nella scienza che conferma come non solo l’origine di tutto sia nata da uno stato di vuoto, da uno zero, ma che il vuoto stesso abbia una propria sostanza. Anni fa, durante la realizzazione di alcune scenografie per un cortometraggio, lavoravo con tutti questi ritagli di carta, mi
sono reso conto che gli scarti parlavano piú del soggetto che ne ricavavo, queste sagome che rimanevano vuote lasciavano libera interpretazione, diventando esse stesse sostanza. Il vuoto non rappresenta una controparte del pieno ma l’uno il costituente dell’altro. Mi sono trovato ad applicare questa modalitá anche alla mia vita contemplando l’impercettibile, lo sfondo miope, e andando oltre la realtá come apparenza. Il vuoto è la caratteristica dominante con cui io costruisco il lavoro, la sostanza in cui sono immerse le forme del mio sentire”. Carlo Cossignani.
Il percorso espositivo presenta un racconto continuo, una fluttuazione attraverso la materia impressa dalla leggerezza dell'acquerello, espressione apparentemente fragile che nasconde una forza endogena che rimanda a concetti pittorici classici e li travalica nelle forme organiche e oniriche che
lambiscono le figure dell’intelligenza artificiale. Le sculture in acciaio specchiato, fredde e taglienti ricordano le architetture arabo-normanne, pretendono una parte di spazio ma senza fondamenti e legami alla terra, come aquiloni sospesi sono strutture aliene e impossibili la cui funzione è negata,
svuotata. Si rivela un dualismo precario dove la carta, materia delicata, si confronta con le sagome taglienti dell’acciaio, ed esprime la struttura originaria del nostro universo costituita da diversi stati di stabilitá, é in questo fragile equilibrio tra aggregazione e la disgregazione, tra uno stato e l’altro che l’artista accede a quella dimensione di realtà del percepito, dove i soggetti si spogliano di ogni
resistenza, lasciandosi modellare da presenze impercettibili così da renderli compiuti, laddove l’apparenza lascia spazio alla somiglianza e il tempo della contemplazione induce domande profonde.
“Il lavoro di Carlo Cossignani sfida l'effimera contemporaneità del nostro mondo digitale. In un'epoca in cui tutto sembra essere immediato e fugace, dove le informazioni scorrono veloci e superficiali, la decisione di dedicare una mostra all'arte di Cossignani è un atto di resistenza alla fretta e all'effimero. La scelta di focalizzarsi sul lavoro di questo eclettico artista è motivata dalla profonda convinzione che l'arte non debba essere consumata in un istante, ma debba essere assaporata, contemplata e interpretata con calma. Le opere di Cossignani ci costringono ad abbandonare la corsa frenetica del nostro quotidiano per immergerci in un mondo di strati e complessità. Questa mostra rappresenta
l'opportunità di sfuggire alla frenesia del mondo moderno e di immergersi in un universo artistico dove il tempo assume una dimensione diversa.” Elisa Bonzano, art director Tempesta Gallery
06
ottobre 2023
CARLO COSSIGNANI – Speak to Me in a Floating Way
Dal 06 ottobre al 10 novembre 2023
arte contemporanea
Location
Tempesta Gallery
Milano, Foro Buonaparte, 68, (MI)
Milano, Foro Buonaparte, 68, (MI)
Orario di apertura
martedí - venerdí 11.00-13.00 / 14.30-18.30
sabato su appuntamento
Vernissage
5 Ottobre 2023, dalle ore 18
Ufficio stampa
Elena Di Marco
Autore
Autore testo critico