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MATERIAE. PER RAGIONE DELLA MATERIA
“Materiae. Per ragione della materia”. La mostra, a cura di Massimo Mattioli, presenta le opere Lorenzo Cecilioni e Angelo Brugnera. Due artisti che con approcci diversi mettono la materia al centro della propria ricerca, plasmandola per dare poesia alle proprie esperienze di vita.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Lorenzo Cecilioni - Angelo Brugnera
Materiae. Per ragione della materia
a cura di Massimo Mattioli
Rimini. Sabato 7 ottobre, in occasione della diciannovesima Giornata del Contemporaneo promossa da AMACI - Associazione dei Musei d'Arte Contemporanea Italiani, inaugura la nuova stagione della Galleria Zamagni Arte di Rimini con la mostra “Materiae. Per ragione della materia”.
La mostra, a cura di Massimo Mattioli, presenta le opere Lorenzo Cecilioni e Angelo Brugnera. Due artisti che con approcci diversi mettono la materia al centro della propria ricerca, plasmandola per dare poesia alle proprie esperienze di vita.
Le opere di Lorenzo Cecilioni potrebbero essere sculture da parete, ma anche dipinti da pavimento. Formalmente presentano forti dinamiche fra linee, spazi e campiture cromatiche, con l’utilizzo di una vasta gamma di materiali, dal legno al piombo, dal marmo al sale. Ma per l’artista la materia diventa un medium per evocare il proprio vissuto, strettamente connesso al mare. Dove è nato e sempre vissuto. Immaginando di vederle in orizzontale, diventano delle mappe, con le scansioni spaziali che paiono richiamare paesaggi marini. Delle rappresentazioni grafiche della memoria. Nelle quali la commistione e le reazioni fra i diversi materiali introducono attesa e manifestazione, palesamento di un atto creativo dalla connotazione quasi alchemica.
Le sculture di Angelo Brugnera si presentano come ibridi che sublimano il realismo della rappresentazione con l’astrattismo definibile come “organico”. Alla base c’è un’elaborazione formale di grande sapienza e raffinatezza tecnica, con un’approfondita conoscenza della tradizione della scultura del passato. Nella quale l’artista parte da una sensazione, da una condizione fisica destinata poi a trasferirsi nella materia. Il marmo diventa carne, pelle, esperienza tattile viva. Superfici lucide e levigate si giustappongono ad altre ruvide e scabrose, con certe volutamente aspre e nodose. Forme chimeriche originate da ibridazioni genetiche, con le quali l’artista pare ammiccare alla transitorietà della condizione umana. Con un’ironica critica ai modelli di sviluppo contemporanei, alle contraddizioni e ai disagi della società. Ma l’artista non cerca la meraviglia, piuttosto vuole rendere ‘credibile’ il suo mondo visivo.
La mostra è accompagnata dal catalogo NFC edizioni, con testi del curatore Massimo Mattioli.
LORENZO CECILIONI, artista pesarese vive e opera tra le colline della propria terra. I suoi esordi artistici trovano riscontro nel mondo del design. Fin dagli esordi s’interessa a disvelare i segreti della duttilità e della plasmabilità della materia. Realizza installazioni, assemblaggi e quadri-sculture. Dallo zio Franco Bucci, figura di rilievo nel mondo della ceramica internazionale, viene orientato verso una produzione non ordinaria dell’oggetto artistico e una ricerca costante verso la pulizia delle forme e l’eleganza delle cromie così come dei segni materici. Il suo laboratorio è quasi un antro alchemico in cui l’opera riceve connotati tattili attraverso la selezione di diversi materiali primitivi, “poveri” e talora insoliti. Il gesto e la materia diventano protagonisti, gli elementi grezzi sono tagliati, ritorti, piegati, levigati o condotti addirittura alla ruggine.
La materia si svela, si rivela, si fa sentire, perde o acquista leggerezza, cede o acquisisce spazi, piani e dimensioni. Come quella del tempo, quello che intercorre tra atto e rivelazione dell’effetto. L’arte di Cecilioni è spesso attesa e manifestazione, palesamento di un atto creativo dalla connotazione quasi chimica. La realizzazione dell’opera avviene per reazione delle sostanze usate, come la combustione del legno o l’ossidazione del ferro attraverso l’uso del sale. Quest’ultimo, essenza principale della vita e fonte inesauribile d’ispirazione per l’artista, è steso a larghe campiture sulle quali prendono intenzionalmente posto altri elementi, come il piombo, il marmo, la terracotta. Cecilioni espone le proprie opere in gallerie d’arte pubbliche e private in città come Padova, Bologna, Firenze, Parma, Torino, Forlì, Pesaro, Repubblica di San Marino, Rimini e Genova.
ANGELO BRUGNERA nasce a Sacile, dove ancora vive, nel 1966. Trascorre l’infanzia e parte dell’adolescenza in un parco sede di una colonia estiva costeggiato dal fiume Meschio, le giornate scorrono solitarie lungo le sue sponde e in mezzo alla boscaglia dove impara a vedere l’invisibile osservando la natura, fino ad appassionarsi al mondo degli insetti che prende a collezionare.
A sedici anni conosce la pietra lavorando nel laboratorio del padre marmista, ne uscirà a diciotto anni per intraprendere un’attività in proprio in un altro campo. Inizia a farsi sentire sempre più pressante una sensazione d’incompletezza.
Nel 1994 comincia a frequentare l’ambiente artistico pordenonese e in particolar modo alcuni corsi di scultura organizzati da gruppi di artisti, iniziando a modellare la terracotta in lavori figurativi per poi prendere altre strade con una frenetica, notturna e solitaria sperimentazione.
Dopo poco più di un anno abbandona la terracotta e inizia a dare vita alla sua espressione artistica con la sua materia preferita, la pietra, partecipando tra il 1995/96, come membro di un gruppo di artisti, alla realizzazione di opere monumentali tuttora presenti nel territorio friulano.
Da quel periodo prende il via anche una fitta attività espositiva in gallerie private e luoghi pubblici, con partecipazioni a simposi e fiere che lo porteranno in città come Roma, Torino, Genova, Bologna, Ferrara, Mantova, Padova, Venezia, Milano … e in Europa a Parigi, Grasse, Jabeek (NL), Berlino, Magdeburgo, Vienna, Madrid…
Negli ultimi dieci anni affianca alla sua ricerca la realizzazione d’importanti commissioni di arte sacra.
Luogo: Galleria Zamagni, Rimini
Vernice: sabato 7 ottobre dalle 18, alla presenza degli artisti
Da sabato 7 ottobre a sabato 12 novembre 2023
Curatore: Massimo Mattioli
Orari: dal lunedì al sabato dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 19
Ingresso gratuito
https://www.zamagniarte.it/
Ufficio stampa Galleria Zamagni Arte
Marialuisa Bertolini: 3487119621
ufficiostampa@lexicom.it
Materiae. Per ragione della materia
a cura di Massimo Mattioli
Rimini. Sabato 7 ottobre, in occasione della diciannovesima Giornata del Contemporaneo promossa da AMACI - Associazione dei Musei d'Arte Contemporanea Italiani, inaugura la nuova stagione della Galleria Zamagni Arte di Rimini con la mostra “Materiae. Per ragione della materia”.
La mostra, a cura di Massimo Mattioli, presenta le opere Lorenzo Cecilioni e Angelo Brugnera. Due artisti che con approcci diversi mettono la materia al centro della propria ricerca, plasmandola per dare poesia alle proprie esperienze di vita.
Le opere di Lorenzo Cecilioni potrebbero essere sculture da parete, ma anche dipinti da pavimento. Formalmente presentano forti dinamiche fra linee, spazi e campiture cromatiche, con l’utilizzo di una vasta gamma di materiali, dal legno al piombo, dal marmo al sale. Ma per l’artista la materia diventa un medium per evocare il proprio vissuto, strettamente connesso al mare. Dove è nato e sempre vissuto. Immaginando di vederle in orizzontale, diventano delle mappe, con le scansioni spaziali che paiono richiamare paesaggi marini. Delle rappresentazioni grafiche della memoria. Nelle quali la commistione e le reazioni fra i diversi materiali introducono attesa e manifestazione, palesamento di un atto creativo dalla connotazione quasi alchemica.
Le sculture di Angelo Brugnera si presentano come ibridi che sublimano il realismo della rappresentazione con l’astrattismo definibile come “organico”. Alla base c’è un’elaborazione formale di grande sapienza e raffinatezza tecnica, con un’approfondita conoscenza della tradizione della scultura del passato. Nella quale l’artista parte da una sensazione, da una condizione fisica destinata poi a trasferirsi nella materia. Il marmo diventa carne, pelle, esperienza tattile viva. Superfici lucide e levigate si giustappongono ad altre ruvide e scabrose, con certe volutamente aspre e nodose. Forme chimeriche originate da ibridazioni genetiche, con le quali l’artista pare ammiccare alla transitorietà della condizione umana. Con un’ironica critica ai modelli di sviluppo contemporanei, alle contraddizioni e ai disagi della società. Ma l’artista non cerca la meraviglia, piuttosto vuole rendere ‘credibile’ il suo mondo visivo.
La mostra è accompagnata dal catalogo NFC edizioni, con testi del curatore Massimo Mattioli.
LORENZO CECILIONI, artista pesarese vive e opera tra le colline della propria terra. I suoi esordi artistici trovano riscontro nel mondo del design. Fin dagli esordi s’interessa a disvelare i segreti della duttilità e della plasmabilità della materia. Realizza installazioni, assemblaggi e quadri-sculture. Dallo zio Franco Bucci, figura di rilievo nel mondo della ceramica internazionale, viene orientato verso una produzione non ordinaria dell’oggetto artistico e una ricerca costante verso la pulizia delle forme e l’eleganza delle cromie così come dei segni materici. Il suo laboratorio è quasi un antro alchemico in cui l’opera riceve connotati tattili attraverso la selezione di diversi materiali primitivi, “poveri” e talora insoliti. Il gesto e la materia diventano protagonisti, gli elementi grezzi sono tagliati, ritorti, piegati, levigati o condotti addirittura alla ruggine.
La materia si svela, si rivela, si fa sentire, perde o acquista leggerezza, cede o acquisisce spazi, piani e dimensioni. Come quella del tempo, quello che intercorre tra atto e rivelazione dell’effetto. L’arte di Cecilioni è spesso attesa e manifestazione, palesamento di un atto creativo dalla connotazione quasi chimica. La realizzazione dell’opera avviene per reazione delle sostanze usate, come la combustione del legno o l’ossidazione del ferro attraverso l’uso del sale. Quest’ultimo, essenza principale della vita e fonte inesauribile d’ispirazione per l’artista, è steso a larghe campiture sulle quali prendono intenzionalmente posto altri elementi, come il piombo, il marmo, la terracotta. Cecilioni espone le proprie opere in gallerie d’arte pubbliche e private in città come Padova, Bologna, Firenze, Parma, Torino, Forlì, Pesaro, Repubblica di San Marino, Rimini e Genova.
ANGELO BRUGNERA nasce a Sacile, dove ancora vive, nel 1966. Trascorre l’infanzia e parte dell’adolescenza in un parco sede di una colonia estiva costeggiato dal fiume Meschio, le giornate scorrono solitarie lungo le sue sponde e in mezzo alla boscaglia dove impara a vedere l’invisibile osservando la natura, fino ad appassionarsi al mondo degli insetti che prende a collezionare.
A sedici anni conosce la pietra lavorando nel laboratorio del padre marmista, ne uscirà a diciotto anni per intraprendere un’attività in proprio in un altro campo. Inizia a farsi sentire sempre più pressante una sensazione d’incompletezza.
Nel 1994 comincia a frequentare l’ambiente artistico pordenonese e in particolar modo alcuni corsi di scultura organizzati da gruppi di artisti, iniziando a modellare la terracotta in lavori figurativi per poi prendere altre strade con una frenetica, notturna e solitaria sperimentazione.
Dopo poco più di un anno abbandona la terracotta e inizia a dare vita alla sua espressione artistica con la sua materia preferita, la pietra, partecipando tra il 1995/96, come membro di un gruppo di artisti, alla realizzazione di opere monumentali tuttora presenti nel territorio friulano.
Da quel periodo prende il via anche una fitta attività espositiva in gallerie private e luoghi pubblici, con partecipazioni a simposi e fiere che lo porteranno in città come Roma, Torino, Genova, Bologna, Ferrara, Mantova, Padova, Venezia, Milano … e in Europa a Parigi, Grasse, Jabeek (NL), Berlino, Magdeburgo, Vienna, Madrid…
Negli ultimi dieci anni affianca alla sua ricerca la realizzazione d’importanti commissioni di arte sacra.
Luogo: Galleria Zamagni, Rimini
Vernice: sabato 7 ottobre dalle 18, alla presenza degli artisti
Da sabato 7 ottobre a sabato 12 novembre 2023
Curatore: Massimo Mattioli
Orari: dal lunedì al sabato dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 19
Ingresso gratuito
https://www.zamagniarte.it/
Ufficio stampa Galleria Zamagni Arte
Marialuisa Bertolini: 3487119621
ufficiostampa@lexicom.it
07
ottobre 2023
MATERIAE. PER RAGIONE DELLA MATERIA
Dal 07 ottobre all'undici novembre 2023
arte contemporanea
Location
Zamagni Arte Rimini
Rimini, Via Dante Alighieri, 29, (RN)
Rimini, Via Dante Alighieri, 29, (RN)
Orario di apertura
dal lunedì al sabato dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 19
Vernissage
7 Ottobre 2023, 18
Editore
NFC Edizioni
Autore
Curatore
Autore testo critico
Progetto grafico
Patrocini