21 ottobre 2004

fino al 6.XI.2004 Silenzi Milano, Galleria Rob Smeets

 
Canestre di frutta, eleganti composizioni di conchiglie. O chicche da intenditori, come il piatto con le aringhe. E poi biscotti… ma di quelli da supermercato. Perché queste nature morte sono tutte assolutamente contemporanee. Dipinte da dieci pittori italiani e dieci olandesi…

di

Cosa resta della natura morta dopo le sperimentazioni che negli ultimi vent’anni hanno spazzato via non solo la pittura di genere ma anche le correnti artistiche? E, soprattutto, che significato ha la riproduzione mimetica dell’oggetto, dopo l’invenzione della fotografia e dopo l’iperrealismo, reazione della pittura alla fotografia stessa? Oggigiorno, la natura morta sembra essere appannaggio esclusivo dei fotografi, anche di quelli di stampo per niente classico come Wolfgang Tillmans.
La galleria Smeets, specializzata in arte antica, compie un’incursione nel contemporaneo con una mostra di nature morte eseguite da pittori olandesi e italiani della generazione dei quarantenni. L’effetto d’insieme è omogeneo, anche grazie all’allestimento e allo spazio espositivo, ma ogni artista mantiene il proprio tocco personale, con la libertà tipica del contemporaneo.
Il riferimento stilistico è quello della pittura fiamminga, ma queste nature morte trovano la loro attualità grazie alla connotazione personale, spesso quasi ironica, data Agostino Arrivabene - Vanitas vanitatum - 2004 dall’inserimento di alcuni elementi marginali o dalla presenza di elementi attuali che contrastano con l’ispirazione antica.
I pittori olandesi presenti in mostra tendono a distanziarsi meno degli italiani dal richiamo alla natura morta classica; gli oggetti di Eric De Vree potrebbero benissimo appartenere a secoli passati, così come il violino e le Conchiglie con rami di ontano di Jaap Roose. Arnout Van Albada emerge dal gruppo per originalità e freschezza.
Fra gli italiani nessun epigono dell’iperrealismo di Luciano Ventrone, autore -non presente in mostra- che pratica questo genere con fedeltà quasi fotografica: ecco invece i Concerti di frutta di Giorgio Salmoiraghi e l’intensa serenità della frutta di Gianluca Corona. E poi, i provocatori: lo splatter di Agostino Arrivabene (che, con un altro tipo di produzione, esporrà fra pochi giorni in Permanente fra i finalisti del Premio Cairo); e Maurizio Bottoni, il quale, oltre ad usare un elemento tipico dello still leven, le mosche posate sull’oggetto, afferma a gran voce la contemporaneità delle proprie nature morte. A fianco di un classico, nordico, Piatto con aringhe, compare un bigliettino con la data di nascita dell’autore, “Domenica 19 marzo 1950”, mentre i biscotti della Canestra con biscotti sembrano quelli molto poco artigianali che si acquistano al supermercato.
Dunque, silenzi, sì -come suggerito nel titolo- ma anche voci, rimandi, scenari e situazioni di vita. Attuale e contemporanea.

articoli correlati
I finalisti del Premio Cairo 2004 con A.Arrivabene

stefano castelli
mostra visitata il 30 settembre 2004


Silenzi. La natura morta contemporanea tra l’Italia e i Paesi Bassi
Artisti in mostra: Henk Helmantel, Maurizio Bottoni, Eric De Vree, Jaap Roose, Arnout Van Albada, Mark Lijftogt, Doriano Scazzosi, Gianluca Corona, Agostino Arrivabene,Giorgio Salmoiraghi.
Galleria Rob Smeets – old master paintings
via Camperio, 9 Milano (zona Cairoli)
lunedì 15-19.30 / dal martedì al sabato 10-19.30
Tel 02-8692530
info@robsmeets.com
www.robsmeets.com
Catalogo Volumnia editrice con prefazione di Flavio Arensi


[exibart]

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui