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Fabrizio Pozzoli – Tracce
L’artista, conosciuto per le grandi sculture in filo di ferro, presenta qui una serie di opere inedite su carta e su teli di cotone, un percorso parallelo dove indaga nuove forme espressive attraverso l’ossidazione di sagome di ferro, chiodi, acqua, sale, temperatura e umidità.
Comunicato stampa
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Lo Studio Masiero è lieto di ospitare Fabrizio Pozzoli, artista conosciuto per le sculture in fil di ferro, che propone qui una serie di lavori inediti su carta e teli di cotone. La mostra a cura di Clemente Miccichè, presenta solo una scelta di più numerose opere, percorso che l’autore indaga da anni parallelamente al lavoro sulle sculture.
In bilico fra l’astrazione e la figurazione, tutto viene mediato dalla singolare tecnica dell’ossidazione di sagome di ferro, chiodi, acqua, sale, temperatura e umidità dell’aria.
La grande abilità nella lavorazione del metallo, la confidenza con il materiale e la capacità di immaginare le tracce provocate dalla consumazione del ferro e produzione della ruggine, ci accompagnano in una emozionante visione.
Come scrive l’autore “la traccia è epigrafe grafica che celebra la vita e la sua immanente e ineluttabile caducità. La ruggine è il simbolo di ciò che si consuma e lascia traccia. É la vita che si consuma.”
Due grandi teli, dove ancora sono rimasti alcuni chiodi arrugginiti, in cui le sagome umane evocano immediatamente altre immagini e rappresentazioni, carte impressionate dalla corrosione, tracce di chiodi su tela anch’esse cariche di significati storici e assolutamente contemporanei.
“Riprendendo la dialettica del sublime, quel sentimento di grandezza tanto caro ai romantici che si prova in presenza dell’infinità della natura contrastata dalla finitudine dell’uomo, Pozzoli smaschera l’inganno della contemporaneità, che attraverso il progresso delle tecnologie e della globalizzazione ci ha convinti del contrario, riportandoci sul corretto punto di vista, e ricordandoci come sia proprio la limitatezza dell’esistenza umana ciò che le conferisce un senso, quella stessa limitatezza che instilla in ciascuno di noi il desiderio di superarla, di lasciare una traccia.” (Clemente Miccichè)
La mostra, aperta fino al 24 novembre, sarà visitabile oltre agli orari di galleria, anche nel fine settimana, previo appuntamento.
Fabrizio Pozzoli nasce nel 1973 a Milano, dove vive e lavora. Affianca a studi scientifici esperienze come aiuto scenografo. Compie stages negli Stati Uniti e in Inghilterra. Ricerca in ambito grafico e di scrittura e si forma ai corsi della Scuola del fumetto di Milano, dove consegue precise capacità di rappresentazione anatomica della figura cui sarà sempre fedele. Dagli ultimi anni novanta lavora a sculture metalliche tridimensionali, realizzate in filo di ferro, generalmente protetto da silicone, ma a volte lasciato alla corrosione della ruggine. Tra 1998 e 1999 Pozzoli soggiorna a Londra e Windsor. Nel 2002 alcune delle figure si dispongono all’interno o emergono da strutture architettoniche in ferro ammantato di ruggine: si tratta dei prodromi, in chiave di studio, di una più ampia concezione della figura nello spazio come scena, che di recente ha verificato il contestualizzarsi di eventi teatrali attorno a sculture di Pozzoli, eseguite a grandezza naturale. Al filo di ferro si accompagna a volte filo di rame, con un incremento del dato drammatico o come indicatore di percorsi dello sguardo sul corpo della figura. Un incremento dell’impatto luministico è inoltre ottenuto con la zincatura del materiale. Nel 2005 inizia a lavorare a sculture di grandi dimensioni, concentrando l’attenzione non più soltanto sul corpo nella sua totalità, ma sul volto e i suoi caratteri fisionomici. A partire dal 2007, compare nei lavori di Pozzoli l’elemento ruggine, ottenuto attraverso la naturale ossidazione del metallo esposto agli agenti atmosferici. Nel 2008 l’esposizione personale “OVERSIZE”, presso la Galleria Montrasio Arte di Milano, è impreziosita dagli scatti del grande Maestro della fotografia Gianni Berengo Gardin, che ritrae il giovane artista milanese al lavoro nel suo studio. Soggiorna per tre mesi a New York, presso la Residenza per Artisti HSF, dove tiene anche una mostra personale. Nel 2009 partecipa al Premio Artivisive San Fedele a Milano, dove è terzo classificato. Compare nel catalogo “Gianni Berengo Gardin – Reportrait”, tra i personaggi del mondo della cultura del ‘900 immortalati dall’illustre fotografo. Al catalogo è legata una grande mostra tenutasi a Palazzo Penotti Ubertini di Orta San Giulio (NO). In occasione della mostra “Milo Manara”, tenutasi a Venezia, presso il Palazzo Querini Stampalia, viene invitato a realizzare una serie di lavori come omaggio al grande Disegnatore. La mostra “Attese”, presso la galleria Gli Eroici furori di Milano, vede le sculture di Pozzoli dialogare con le opere di Gianfranco Ferroni. Per la mostra “Prodromes”, tenutasi presso la galleria Cavaciuti di Milano nel 2013, Pozzoli realizza una serie di sculture in cui le figure in fio di ferro dialogano con materiali ed oggetti prelevati dalla quotidianità, come simboli stessi del quotidiano e dei rapporti che l’essere umano intesse necessariamente con esso. In tale occasione, presenta dei nuovi lavori realizzati disegnando con la ruggine figure antropomorfe su sottili fogli di ferro. Il catalogo che accompagna la mostra è arricchito dagli scatti fotografici realizzati nello studio di Pozzoli dal fotografo austriaco Andreas H. Bitesnich. L’esposizione “Intrecci”, che si tiene nel mese di maggio 2014 presso la galleria Gli Eroici furori di Milano, vede proseguire il dialogo tra Pozzoli e i maestri della fotografia contemporanea, nella coesistenza delle sculture con i lavori a mosaico realizzati con pellicole Polaroid® di Maurizio Galimberti. All’interno della mostra “Paroxysm”, nel 2016 presso la Galleria Cavaciuti di Milano, Pozzoli presenta i prototipi di un nuovo percorso (The holes), in cui per la prima volta il corpo risulta intaccato nella sua interezza e una serie di opere a muro che sconfina nell’installazione. Tra i lavori esposti, fanno il loro esordio disegni e schizzi ad inchiostro, vere e proprie traduzioni su carta delle sculture in filo di ferro. Nel 2017, Pozzoli inizia a dedicarsi alla realizzazione di nuovi importanti lavori a carattere di installazione. Al filo di ferro, materiale iconico dell’artista, si affiancano nuovi materiali (legno, chiodi arrugginiti, materassi lacerati e suturati, piante appassite...) dal forte valore simbolico.
Alcune delle sue sculture fanno parte di importanti collezioni pubbliche e private, tra le quali Il Parco di Sculture presso L’Idroscalo di Milano e la Fondazione Bracco.
A partire dal 2004, le opere di Pozzoli vengono utilizzate per l’allestimento di scenografie in pièces rappresentate in vari teatri milanesi (Filodrammatici, Libero, Binario7).
Fra le ultime esposizioni personali e collettive si ricordano
2014 – Macrocosmi, Spazio Testoni, Bologna; Intrecci, Gli Eroici Furori, Milano; 2015 - Fabrizio Pozzoli, Spazio Testoni, Bologna; In studio, Glauco Cavaciuti, Assago, (Mi); 2016 – Paroxism, Glauco Cavaciuti, Milano; Fabrizio Pozzoli, Modus art gallery, Paris; 2017 – Intrecci, GC gallery, Lugano (CH); 2018 - Trough Life, asap Gallery, Aarhus (DK), Trough Life, asap Gallery, Milano; 2019 – Drainings, asap Gallery, Aarhus (DK); Drainings, asap Gallery, Tampere (FI); 2022 - THE HARD LAND, asap Gallery, mostra itinerante, Milano, Aarhus (DK), Tampere (FI), Always wandering, Villa Erba, Cernobbio (Como)
2014 - Art Laren, The Obsession of art gallery, Laren (NL); 2015 – Miniartextil, Como e Montrouge (FR); Art Laren, The Obsession of art gallery, Laren (NL); Kunst10Daagse Bergen, The Obsession of art gallery, Bergen (NL); 2016 – Miniartextil, Venice; Art Laren, The Obsession of art gallery, Laren (NL); Kunst10Daagse Bergen, The Obsession of art gallery, Bergen (NL); Gli infiniti mondi – Gli Eroici Furori gallery – Milan; 2017 - Art Verona, Colossi gallery, Verona; BAF, Gli Eroici Furori gallery, Bergamo, Art Laren, The Obsession of art gallery, Laren (NL); 2018 - Art Laren, The Obsession of art gallery, Laren (NL), Kunst10Daagse Bergen, The Obsession of art gallery, Bergen (NL); 2022 – Unfair, GALP gallery, Milan, Orticolario, GALP gallery, Villa Erba, Cernobbio (Como); Art Laren, The Obsession of art gallery, Laren (NL); Kunst10Daagse Bergen, The Obsession of art gallery, Bergen (NL), BAF, GALP gallery, Bergamo; Un immaginario per Irene, Gli Eroici Furori gallery, Milan .
In bilico fra l’astrazione e la figurazione, tutto viene mediato dalla singolare tecnica dell’ossidazione di sagome di ferro, chiodi, acqua, sale, temperatura e umidità dell’aria.
La grande abilità nella lavorazione del metallo, la confidenza con il materiale e la capacità di immaginare le tracce provocate dalla consumazione del ferro e produzione della ruggine, ci accompagnano in una emozionante visione.
Come scrive l’autore “la traccia è epigrafe grafica che celebra la vita e la sua immanente e ineluttabile caducità. La ruggine è il simbolo di ciò che si consuma e lascia traccia. É la vita che si consuma.”
Due grandi teli, dove ancora sono rimasti alcuni chiodi arrugginiti, in cui le sagome umane evocano immediatamente altre immagini e rappresentazioni, carte impressionate dalla corrosione, tracce di chiodi su tela anch’esse cariche di significati storici e assolutamente contemporanei.
“Riprendendo la dialettica del sublime, quel sentimento di grandezza tanto caro ai romantici che si prova in presenza dell’infinità della natura contrastata dalla finitudine dell’uomo, Pozzoli smaschera l’inganno della contemporaneità, che attraverso il progresso delle tecnologie e della globalizzazione ci ha convinti del contrario, riportandoci sul corretto punto di vista, e ricordandoci come sia proprio la limitatezza dell’esistenza umana ciò che le conferisce un senso, quella stessa limitatezza che instilla in ciascuno di noi il desiderio di superarla, di lasciare una traccia.” (Clemente Miccichè)
La mostra, aperta fino al 24 novembre, sarà visitabile oltre agli orari di galleria, anche nel fine settimana, previo appuntamento.
Fabrizio Pozzoli nasce nel 1973 a Milano, dove vive e lavora. Affianca a studi scientifici esperienze come aiuto scenografo. Compie stages negli Stati Uniti e in Inghilterra. Ricerca in ambito grafico e di scrittura e si forma ai corsi della Scuola del fumetto di Milano, dove consegue precise capacità di rappresentazione anatomica della figura cui sarà sempre fedele. Dagli ultimi anni novanta lavora a sculture metalliche tridimensionali, realizzate in filo di ferro, generalmente protetto da silicone, ma a volte lasciato alla corrosione della ruggine. Tra 1998 e 1999 Pozzoli soggiorna a Londra e Windsor. Nel 2002 alcune delle figure si dispongono all’interno o emergono da strutture architettoniche in ferro ammantato di ruggine: si tratta dei prodromi, in chiave di studio, di una più ampia concezione della figura nello spazio come scena, che di recente ha verificato il contestualizzarsi di eventi teatrali attorno a sculture di Pozzoli, eseguite a grandezza naturale. Al filo di ferro si accompagna a volte filo di rame, con un incremento del dato drammatico o come indicatore di percorsi dello sguardo sul corpo della figura. Un incremento dell’impatto luministico è inoltre ottenuto con la zincatura del materiale. Nel 2005 inizia a lavorare a sculture di grandi dimensioni, concentrando l’attenzione non più soltanto sul corpo nella sua totalità, ma sul volto e i suoi caratteri fisionomici. A partire dal 2007, compare nei lavori di Pozzoli l’elemento ruggine, ottenuto attraverso la naturale ossidazione del metallo esposto agli agenti atmosferici. Nel 2008 l’esposizione personale “OVERSIZE”, presso la Galleria Montrasio Arte di Milano, è impreziosita dagli scatti del grande Maestro della fotografia Gianni Berengo Gardin, che ritrae il giovane artista milanese al lavoro nel suo studio. Soggiorna per tre mesi a New York, presso la Residenza per Artisti HSF, dove tiene anche una mostra personale. Nel 2009 partecipa al Premio Artivisive San Fedele a Milano, dove è terzo classificato. Compare nel catalogo “Gianni Berengo Gardin – Reportrait”, tra i personaggi del mondo della cultura del ‘900 immortalati dall’illustre fotografo. Al catalogo è legata una grande mostra tenutasi a Palazzo Penotti Ubertini di Orta San Giulio (NO). In occasione della mostra “Milo Manara”, tenutasi a Venezia, presso il Palazzo Querini Stampalia, viene invitato a realizzare una serie di lavori come omaggio al grande Disegnatore. La mostra “Attese”, presso la galleria Gli Eroici furori di Milano, vede le sculture di Pozzoli dialogare con le opere di Gianfranco Ferroni. Per la mostra “Prodromes”, tenutasi presso la galleria Cavaciuti di Milano nel 2013, Pozzoli realizza una serie di sculture in cui le figure in fio di ferro dialogano con materiali ed oggetti prelevati dalla quotidianità, come simboli stessi del quotidiano e dei rapporti che l’essere umano intesse necessariamente con esso. In tale occasione, presenta dei nuovi lavori realizzati disegnando con la ruggine figure antropomorfe su sottili fogli di ferro. Il catalogo che accompagna la mostra è arricchito dagli scatti fotografici realizzati nello studio di Pozzoli dal fotografo austriaco Andreas H. Bitesnich. L’esposizione “Intrecci”, che si tiene nel mese di maggio 2014 presso la galleria Gli Eroici furori di Milano, vede proseguire il dialogo tra Pozzoli e i maestri della fotografia contemporanea, nella coesistenza delle sculture con i lavori a mosaico realizzati con pellicole Polaroid® di Maurizio Galimberti. All’interno della mostra “Paroxysm”, nel 2016 presso la Galleria Cavaciuti di Milano, Pozzoli presenta i prototipi di un nuovo percorso (The holes), in cui per la prima volta il corpo risulta intaccato nella sua interezza e una serie di opere a muro che sconfina nell’installazione. Tra i lavori esposti, fanno il loro esordio disegni e schizzi ad inchiostro, vere e proprie traduzioni su carta delle sculture in filo di ferro. Nel 2017, Pozzoli inizia a dedicarsi alla realizzazione di nuovi importanti lavori a carattere di installazione. Al filo di ferro, materiale iconico dell’artista, si affiancano nuovi materiali (legno, chiodi arrugginiti, materassi lacerati e suturati, piante appassite...) dal forte valore simbolico.
Alcune delle sue sculture fanno parte di importanti collezioni pubbliche e private, tra le quali Il Parco di Sculture presso L’Idroscalo di Milano e la Fondazione Bracco.
A partire dal 2004, le opere di Pozzoli vengono utilizzate per l’allestimento di scenografie in pièces rappresentate in vari teatri milanesi (Filodrammatici, Libero, Binario7).
Fra le ultime esposizioni personali e collettive si ricordano
2014 – Macrocosmi, Spazio Testoni, Bologna; Intrecci, Gli Eroici Furori, Milano; 2015 - Fabrizio Pozzoli, Spazio Testoni, Bologna; In studio, Glauco Cavaciuti, Assago, (Mi); 2016 – Paroxism, Glauco Cavaciuti, Milano; Fabrizio Pozzoli, Modus art gallery, Paris; 2017 – Intrecci, GC gallery, Lugano (CH); 2018 - Trough Life, asap Gallery, Aarhus (DK), Trough Life, asap Gallery, Milano; 2019 – Drainings, asap Gallery, Aarhus (DK); Drainings, asap Gallery, Tampere (FI); 2022 - THE HARD LAND, asap Gallery, mostra itinerante, Milano, Aarhus (DK), Tampere (FI), Always wandering, Villa Erba, Cernobbio (Como)
2014 - Art Laren, The Obsession of art gallery, Laren (NL); 2015 – Miniartextil, Como e Montrouge (FR); Art Laren, The Obsession of art gallery, Laren (NL); Kunst10Daagse Bergen, The Obsession of art gallery, Bergen (NL); 2016 – Miniartextil, Venice; Art Laren, The Obsession of art gallery, Laren (NL); Kunst10Daagse Bergen, The Obsession of art gallery, Bergen (NL); Gli infiniti mondi – Gli Eroici Furori gallery – Milan; 2017 - Art Verona, Colossi gallery, Verona; BAF, Gli Eroici Furori gallery, Bergamo, Art Laren, The Obsession of art gallery, Laren (NL); 2018 - Art Laren, The Obsession of art gallery, Laren (NL), Kunst10Daagse Bergen, The Obsession of art gallery, Bergen (NL); 2022 – Unfair, GALP gallery, Milan, Orticolario, GALP gallery, Villa Erba, Cernobbio (Como); Art Laren, The Obsession of art gallery, Laren (NL); Kunst10Daagse Bergen, The Obsession of art gallery, Bergen (NL), BAF, GALP gallery, Bergamo; Un immaginario per Irene, Gli Eroici Furori gallery, Milan .
24
ottobre 2023
Fabrizio Pozzoli – Tracce
Dal 24 ottobre al 24 novembre 2023
arte contemporanea
Location
STUDIO MASIERO
Milano, Via Eugenio Villoresi, 28, (Milano)
Milano, Via Eugenio Villoresi, 28, (Milano)
Orario di apertura
martedì - venerdì ore 16.00 - 19.00 e su appuntamento
Vernissage
24 Ottobre 2023, 18.30 - 21.00
Autore
Curatore