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Fabrizio Campaiola – Labirinti
I “Labirinti” di Fabrizio Campaiola sono il progetto che l’artista romano presenta in occasione dell’omonima mostra personale, con venti opere che giocano con citazioni dell’arte cinetica del Novecento, con lo spirito squisitamente pop dei mattoncini Lego e con il concetto di architettura.
Comunicato stampa
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Fabrizio Campaiola
“Labirinti”
Roma, showroom Irsap, via della Marrana 85-87, Mandrione
venerdì 20 ottobre 2023, ore 18-21
L’artista romano Fabrizio Campaiola presenta il progetto “Labirinti”, venti opere che intrecciano arte, architettura e design, attraverso il materiale pop dei mattoncini Lego
Si tratta di “dedali”, di “maze” (multicursali, complessi, ramificati). E non di “labyrinth” (unicursali). Cioè ci si può perdere per davvero tra i bivi e gli innumerevoli percorsi possibili, tra torri che cercano simmetrie, citazioni e colori che assumono significati differenti a seconda del punto di vista (frontale o prospettico), giocando con affascinanti citazioni dell’arte cinetica del Novecento, con lo spirito squisitamente pop dei mattoncini Lego e con il concetto di architettura in senso lato.
Sono i “Labirinti” di Fabrizio Campaiola, il progetto che l’artista romano presenterà in occasione dell’omonima mostra personale, in programma venerdì 20 ottobre (dalle ore 18 alle ore 21) presso lo showroom Irsap di Roma, in zona Mandrione, dove, nell’ambito della rassegna “InOltre”, le architetture degli antichi acquedotti romani, per una sera, dialogheranno con un corpus omogeneo di venti opere, realizzate dal 2019 ad oggi.
«Questo progetto nasce circa quattro anni fa - racconta Campaiola – quando, in un momento difficile della mia vita personale, ho avuto modo di fermarmi e scavare dentro i ricordi, e rendere reale un’esigenza comunicativa che portavo dentro di me da sempre: rappresentare l’idea di città come un labirinto capace di chiamare in causa il fruitore, lo interroga e lo invita a giocare con l’opera d’arte, evocando sensazioni personali o temi sociali e, al tempo stesso, una irrinunciabile nostalgia ludica», dovuta alla scelta di realizzare questo progetto utilizzando esclusivamente mattoncini Lego.
E così è possibile disorientarsi, oppure divertirsi, o ancora perdersi, magari - con un esercizio d’immaginazione - sentendosi in una città tridimensionale, a volte asfissiante, altre gioiosa. Ecco, quindi, che l’opera coinvolge il fruitore, invitandolo implicitamente a risolverla, a immergersi all’interno del discorso artistico. Per uscire dal labirinto, oppure viceversa restarci. «Mi piace pensare – continua l’artista – che non sia un caso che il personaggio mitologico greco Dedalo fosse un grande architetto, oltre che scultore e inventore. Perché secondo me il legame tra l’arte, la suggestione del labirinto e l’architettura in senso lato - dal design all’urbanistica – è indissolubile, si perde nella notte dei tempi, nel mito appunto».
LE OPERE
La nettezza dei colori e la geometria dei mattoncini sono caratteristiche che permettono di esaltare la pulizia delle linee in modo da permettere un’espressività immediata, all’apparenza di facile lettura, eppure suscettibile di diversi livelli d’interpretazione, come avviene anche nelle altre forme espressive sperimentate dall’artista (sculture e quadri materici). I “Labirinti”, quindi, possono diventare tela per rappresentare temi sociali o emozioni intime, esigenze estetiche o sensazioni estatiche.
“Trova la via d’uscita” (2019 – 38,5x38,5 cm), ad esempio, è l’opera rappresentata nel manifesto della mostra e fin dal titolo dà il via al dialogo con il fruitore. Si tratta dell’opera zero del progetto artistico, il primo ‘labirinto’ realizzato da Campaiola, mentre “Ciò che resta” (2020 – 38,5x38,5 cm) può essere interpretata come una riflessione sul concetto di scarto, materiale e ideale. E se “Ritorno alla fioritura” (2020 – 25,5x25,5 cm) è stata realizzata appena dopo la fine del lockdown del 2020, “Purple brain” (2022 – 32x32 cm) attinge a piene mani dall’immaginario della musica funk. È poi un chiaro omaggio al designer danese Verner Panton la psichedelica e colorata opera “Pop tap” (2022 – 28,5x28,5 cm), a cui fa da contraltare “I can't breathe” (2020 – 14,5x14,5 cm), labirinto completamente di colore nero, granitico urlo che rimanda al movimento Black Lives Matter e all’assassinio di Eric Garner. Di piccolo formato è poi “Arte urbana” (2020, 16 x 16 cm), un concentrato dell’essenza della street art. La mostra sarà anche l’occasione per scoprire nuove opere, realizzate negli ultimi mesi.
L’ARTISTA
Fabrizio Campaiola (Roma, 1971). Architetto da oltre vent’anni, fin da bambino disegna le piante d’intricate case labirintiche, vive da sempre con mattoncini colorati tra le mani. Specializzato nell’architettura d’interni, Campaiola sviluppa la sua poetica intrecciando alcune delle passioni che lo accompagnano da sempre. I “Labirinti”, infatti, nascono dall’esigenza di coniugare arte, architettura e design, mettendo al servizio di questa giocosa necessità espressiva uno strumento versatile come i mattoncini Lego. Portfolio: www.behance.net/fabriziocampaiola
LA RASSEGNA
“InOltre” è la rassegna con cui Irsap, azienda leader italiana nel termoarredo, si pone l’obiettivo di indagare le connessioni tra arte, architettura e design, e quindi di proporre al pubblico romano i progetti artistici realizzati da architetti. Il ciclo di eventi prenderà il via con la mostra personale “Labirinti” di Fabrizio Campaiola, in programma venerdì 20 ottobre, nella suggestiva cornice dello showroom all’ombra dell’Acquedotto Claudio. La prima edizione della rassegna si svilupperà con diversi appuntamenti da qui alla fine della primavera 2024.
Roma, 16 ottobre 2023
INFO
TITOLO DELLA MOSTRA: Labirinti
ARTISTA: Fabrizio Campaiola
LUOGO: Showroom Irsap, via della Marrana 85-87, Roma (zona Mandrione)
QUANDO: venerdì 20 ottobre 2023 (unica data)
ORARI: 18-21
INFORMAZIONI: labyrinth.fab@gmail.com
INGRESSO LIBERO
“Labirinti”
Roma, showroom Irsap, via della Marrana 85-87, Mandrione
venerdì 20 ottobre 2023, ore 18-21
L’artista romano Fabrizio Campaiola presenta il progetto “Labirinti”, venti opere che intrecciano arte, architettura e design, attraverso il materiale pop dei mattoncini Lego
Si tratta di “dedali”, di “maze” (multicursali, complessi, ramificati). E non di “labyrinth” (unicursali). Cioè ci si può perdere per davvero tra i bivi e gli innumerevoli percorsi possibili, tra torri che cercano simmetrie, citazioni e colori che assumono significati differenti a seconda del punto di vista (frontale o prospettico), giocando con affascinanti citazioni dell’arte cinetica del Novecento, con lo spirito squisitamente pop dei mattoncini Lego e con il concetto di architettura in senso lato.
Sono i “Labirinti” di Fabrizio Campaiola, il progetto che l’artista romano presenterà in occasione dell’omonima mostra personale, in programma venerdì 20 ottobre (dalle ore 18 alle ore 21) presso lo showroom Irsap di Roma, in zona Mandrione, dove, nell’ambito della rassegna “InOltre”, le architetture degli antichi acquedotti romani, per una sera, dialogheranno con un corpus omogeneo di venti opere, realizzate dal 2019 ad oggi.
«Questo progetto nasce circa quattro anni fa - racconta Campaiola – quando, in un momento difficile della mia vita personale, ho avuto modo di fermarmi e scavare dentro i ricordi, e rendere reale un’esigenza comunicativa che portavo dentro di me da sempre: rappresentare l’idea di città come un labirinto capace di chiamare in causa il fruitore, lo interroga e lo invita a giocare con l’opera d’arte, evocando sensazioni personali o temi sociali e, al tempo stesso, una irrinunciabile nostalgia ludica», dovuta alla scelta di realizzare questo progetto utilizzando esclusivamente mattoncini Lego.
E così è possibile disorientarsi, oppure divertirsi, o ancora perdersi, magari - con un esercizio d’immaginazione - sentendosi in una città tridimensionale, a volte asfissiante, altre gioiosa. Ecco, quindi, che l’opera coinvolge il fruitore, invitandolo implicitamente a risolverla, a immergersi all’interno del discorso artistico. Per uscire dal labirinto, oppure viceversa restarci. «Mi piace pensare – continua l’artista – che non sia un caso che il personaggio mitologico greco Dedalo fosse un grande architetto, oltre che scultore e inventore. Perché secondo me il legame tra l’arte, la suggestione del labirinto e l’architettura in senso lato - dal design all’urbanistica – è indissolubile, si perde nella notte dei tempi, nel mito appunto».
LE OPERE
La nettezza dei colori e la geometria dei mattoncini sono caratteristiche che permettono di esaltare la pulizia delle linee in modo da permettere un’espressività immediata, all’apparenza di facile lettura, eppure suscettibile di diversi livelli d’interpretazione, come avviene anche nelle altre forme espressive sperimentate dall’artista (sculture e quadri materici). I “Labirinti”, quindi, possono diventare tela per rappresentare temi sociali o emozioni intime, esigenze estetiche o sensazioni estatiche.
“Trova la via d’uscita” (2019 – 38,5x38,5 cm), ad esempio, è l’opera rappresentata nel manifesto della mostra e fin dal titolo dà il via al dialogo con il fruitore. Si tratta dell’opera zero del progetto artistico, il primo ‘labirinto’ realizzato da Campaiola, mentre “Ciò che resta” (2020 – 38,5x38,5 cm) può essere interpretata come una riflessione sul concetto di scarto, materiale e ideale. E se “Ritorno alla fioritura” (2020 – 25,5x25,5 cm) è stata realizzata appena dopo la fine del lockdown del 2020, “Purple brain” (2022 – 32x32 cm) attinge a piene mani dall’immaginario della musica funk. È poi un chiaro omaggio al designer danese Verner Panton la psichedelica e colorata opera “Pop tap” (2022 – 28,5x28,5 cm), a cui fa da contraltare “I can't breathe” (2020 – 14,5x14,5 cm), labirinto completamente di colore nero, granitico urlo che rimanda al movimento Black Lives Matter e all’assassinio di Eric Garner. Di piccolo formato è poi “Arte urbana” (2020, 16 x 16 cm), un concentrato dell’essenza della street art. La mostra sarà anche l’occasione per scoprire nuove opere, realizzate negli ultimi mesi.
L’ARTISTA
Fabrizio Campaiola (Roma, 1971). Architetto da oltre vent’anni, fin da bambino disegna le piante d’intricate case labirintiche, vive da sempre con mattoncini colorati tra le mani. Specializzato nell’architettura d’interni, Campaiola sviluppa la sua poetica intrecciando alcune delle passioni che lo accompagnano da sempre. I “Labirinti”, infatti, nascono dall’esigenza di coniugare arte, architettura e design, mettendo al servizio di questa giocosa necessità espressiva uno strumento versatile come i mattoncini Lego. Portfolio: www.behance.net/fabriziocampaiola
LA RASSEGNA
“InOltre” è la rassegna con cui Irsap, azienda leader italiana nel termoarredo, si pone l’obiettivo di indagare le connessioni tra arte, architettura e design, e quindi di proporre al pubblico romano i progetti artistici realizzati da architetti. Il ciclo di eventi prenderà il via con la mostra personale “Labirinti” di Fabrizio Campaiola, in programma venerdì 20 ottobre, nella suggestiva cornice dello showroom all’ombra dell’Acquedotto Claudio. La prima edizione della rassegna si svilupperà con diversi appuntamenti da qui alla fine della primavera 2024.
Roma, 16 ottobre 2023
INFO
TITOLO DELLA MOSTRA: Labirinti
ARTISTA: Fabrizio Campaiola
LUOGO: Showroom Irsap, via della Marrana 85-87, Roma (zona Mandrione)
QUANDO: venerdì 20 ottobre 2023 (unica data)
ORARI: 18-21
INFORMAZIONI: labyrinth.fab@gmail.com
INGRESSO LIBERO
20
ottobre 2023
Fabrizio Campaiola – Labirinti
20 ottobre 2023
personale
Location
Showroom Irsap
Roma, Via della Marrana, 85/87, (RM)
Roma, Via della Marrana, 85/87, (RM)
Orario di apertura
18-21
Sito web
Autore