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On Matter and Energy
A PICK GALLERY inaugura due mostre mercoledì 1 novembre alle ore 18, in via Galliari 15/C; la doppia personale Street View di Marco De Rosa e Christophe Constantin e Sulla Materia e l’Energia con Hannah Rowan e Stefano Cagol, proposta da C+N Gallery CANEPANERI.
Come ogni anno, in occasione dell’art
Comunicato stampa
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SULLA MATERIA E L’ENERGIA
Due artisti che si muovono sulla stessa lunghezza d’onda, pur nelle differenze, Stefano Cagol (Trento, 1969) e Hannah Rowan (Brighton, 1990) espongono per la prima volta insieme in una mostra poetica e allarmante al tempo stesso, che affonda nella capacità di mettersi a confronto con gli elementi e con lo spirito degli elementi. Entrambi hanno affrontato le trasformazioni della materia come origine delle attuali questioni ambientali e crisi della società, partendo dall’acqua, elemento essenziale per gli esseri viventi, e dalla perdita dei ghiacci. Rowan aderisce alle istanze dell’idrofemminismo, Cagol ha presentato il suo celebre The Ice Monolith lasciato fondere alla Biennale di Venezia nel 2013, anno in cui esce “Hyperobjects” di Timothy Morton, per poi parlare di diluvio e di noi umani come diluvio.
In mostra, Cagol e Rowan presentano ognuno un’opera video recente di grande effetto e una serie di opere installative. Entrambi gli artisti sono rappresentati da C+N Gallery CANEPANERI (Milano / Genova, Italia).
Il titolo dell’opera video di Hannah Rowan Tides in the Body è una citazione da Virginia Woolf, usata anche dall’idrofemminista Astrida Neimanis, autrice di “Bodies of Water. Posthuman Feminist Phenomenology”. L’artista inglese, nel guardare alla nostra complessa relazione con l’acqua, i sistemi geologici ed ecologici, si è spinta nel grande nord, nei mari della Groenlandia, dove va al largo – pericolosamente – su un iceberg. «Volevo imparare a conoscere il ghiaccio attraverso la forma penetrante del mio corpo carnoso, ghiaccio contro pelle, membrana contro membrana. Il ghiaccio era scivoloso», scrive sul diario in cui ricorda quei momenti, e continua «Mentre ero distesa con l'orecchio sinistro premuto sulla superficie dura e fredda e gli occhi rivolti verso l'oceano, potevo avvertire il movimento interno del ghiaccio. Ascoltavo i gorgoglii digestivi del ghiaccio che veniva metabolizzato dal contatto con l'acqua marina più calda e con la temperatura dell'aria». Rowan poi si ferma sulla costa e abbraccia un blocco di ghiaccio, nuda, inerme ma in totale armonia, con un materno atteggiamento protettivo nei confronti delle nostre riserve d’acqua, del nostro futuro.
Stefano Cagol invece ha usato più volte il fuoco come simbolo del nostro atteggiamento antagonista nei confronti della natura, della nostra volontà di dominio, dell’influenza antropogenica su riscaldamento globale e sparizione dei ghiacci. In mostra troviamo l’opera video Far Before and After Us, realizzata per la Biennale di Venezia dello scorso anno, padiglione dello stato di Perak-Malesia, nella quale l’artista aziona una fiaccola in un paesaggio montano innevato, aspro, memore di antiche ere geologiche, precedenti alla presenza dell’essere umano, aprendo a un possibile futuro oltre noi. «Cagol ha sviluppato le proprie teorie, ricorda Elisa Barison in un saggio recentemente dedicato alla ricerca dell’artista. è convinto che la nascita dell'Antropocene possa essere fatta coincidere con la scoperta del fuoco da parte dei nostri antenati. In quel momento, l'essere umano inizia a elevarsi al di sopra degli altri esseri viventi e si mette in grado di manipolare, trasformare la materia e quindi di produrre molta più energia di quella di cui ha biologicamente bisogno per sopravvivere».
Due artisti che si muovono sulla stessa lunghezza d’onda, pur nelle differenze, Stefano Cagol (Trento, 1969) e Hannah Rowan (Brighton, 1990) espongono per la prima volta insieme in una mostra poetica e allarmante al tempo stesso, che affonda nella capacità di mettersi a confronto con gli elementi e con lo spirito degli elementi. Entrambi hanno affrontato le trasformazioni della materia come origine delle attuali questioni ambientali e crisi della società, partendo dall’acqua, elemento essenziale per gli esseri viventi, e dalla perdita dei ghiacci. Rowan aderisce alle istanze dell’idrofemminismo, Cagol ha presentato il suo celebre The Ice Monolith lasciato fondere alla Biennale di Venezia nel 2013, anno in cui esce “Hyperobjects” di Timothy Morton, per poi parlare di diluvio e di noi umani come diluvio.
In mostra, Cagol e Rowan presentano ognuno un’opera video recente di grande effetto e una serie di opere installative. Entrambi gli artisti sono rappresentati da C+N Gallery CANEPANERI (Milano / Genova, Italia).
Il titolo dell’opera video di Hannah Rowan Tides in the Body è una citazione da Virginia Woolf, usata anche dall’idrofemminista Astrida Neimanis, autrice di “Bodies of Water. Posthuman Feminist Phenomenology”. L’artista inglese, nel guardare alla nostra complessa relazione con l’acqua, i sistemi geologici ed ecologici, si è spinta nel grande nord, nei mari della Groenlandia, dove va al largo – pericolosamente – su un iceberg. «Volevo imparare a conoscere il ghiaccio attraverso la forma penetrante del mio corpo carnoso, ghiaccio contro pelle, membrana contro membrana. Il ghiaccio era scivoloso», scrive sul diario in cui ricorda quei momenti, e continua «Mentre ero distesa con l'orecchio sinistro premuto sulla superficie dura e fredda e gli occhi rivolti verso l'oceano, potevo avvertire il movimento interno del ghiaccio. Ascoltavo i gorgoglii digestivi del ghiaccio che veniva metabolizzato dal contatto con l'acqua marina più calda e con la temperatura dell'aria». Rowan poi si ferma sulla costa e abbraccia un blocco di ghiaccio, nuda, inerme ma in totale armonia, con un materno atteggiamento protettivo nei confronti delle nostre riserve d’acqua, del nostro futuro.
Stefano Cagol invece ha usato più volte il fuoco come simbolo del nostro atteggiamento antagonista nei confronti della natura, della nostra volontà di dominio, dell’influenza antropogenica su riscaldamento globale e sparizione dei ghiacci. In mostra troviamo l’opera video Far Before and After Us, realizzata per la Biennale di Venezia dello scorso anno, padiglione dello stato di Perak-Malesia, nella quale l’artista aziona una fiaccola in un paesaggio montano innevato, aspro, memore di antiche ere geologiche, precedenti alla presenza dell’essere umano, aprendo a un possibile futuro oltre noi. «Cagol ha sviluppato le proprie teorie, ricorda Elisa Barison in un saggio recentemente dedicato alla ricerca dell’artista. è convinto che la nascita dell'Antropocene possa essere fatta coincidere con la scoperta del fuoco da parte dei nostri antenati. In quel momento, l'essere umano inizia a elevarsi al di sopra degli altri esseri viventi e si mette in grado di manipolare, trasformare la materia e quindi di produrre molta più energia di quella di cui ha biologicamente bisogno per sopravvivere».
01
novembre 2023
On Matter and Energy
Dal primo novembre 2023 al 13 gennaio 2024
arte contemporanea
Location
A PICK GALLERY
Torino, via Bernardino Galliari, 15/C, (Torino)
Torino, via Bernardino Galliari, 15/C, (Torino)
Orario di apertura
10.00 - 18.00
Vernissage
1 Novembre 2023, 18.00
Autore