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& YOU, YOU WERE THE WINDOW di FLAVIA TRITTO
Hidden Garage è lieto di presentare la sua settima collaborazione; & YOU, YOU WERE THE WINDOW di Flavia Tritto.
Comunicato stampa
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BIO: Flavia Tritto (Bari,1994), si distingue come artista multidisciplinare il cui lavoro abbraccia l'installazione, il video, la performance e la scrittura. Le sue opere, spesso caratterizzate dalla partecipazione dell’audience, esplorano le sfumature dell'individualità e della collettività, esaminando storie e meccanismi che le compongono al fine di sfidarli e aprire strade di indagine.
Flavia completa il suo Master in Belle Arti presso il Central Saint Martins (UAL) a Londra nel 2019. Da allora, partecipa a mostre e residenze internazionali tra cui "Interference Summer Project" dell’ Interference International Light Art Project di Tunisi (Tunisia, 2023) e "Trainings for the not-yet" presso il Banff Centre for Arts & Creativity (Canada, 2019).
Oltre al suo impegno artistico, Flavia ha sempre operato anche nella produzione culturale indipendente e nell'attivismo sociale. Ad oggi è infatti co- curatrice di VOGA Art Project, un progetto dedicato all'arte contemporanea con sede a Bari, dove è anche attivista LGBTQIA+.
In & YOU, YOU WERE THE WINDOW, l’artista presenta un allestimento che si sviluppa su due ambienti difformi, entrambi legati alla sensibilità materica e mnemonica in relazione alla luce. All’immediata entrata troviamo tre fotografie sensibili e in continuo mutamento. Le immagini, frutto di una sperimentazione in camera oscura su carta fotografica argentata risalente agli anni novanta, mostrano non tanto l'immagine fotografata quanto il processo di emersione della stessa sulla carta. A causa della sperimentazione con gli acidi in camera oscura, le fotografie sono immagini destinate a scomparire, dissolvendosi progressivamente e trasformandosi in superfici nere e lucide dopo l’esposizione alla luce. Le tracce dell’emersione degli acidi sulla carta anticipano la natura del piano sotterraneo, all’interno del quale la luce sembra sottrarsi al luogo per dare spazio alle frammentarie reminiscenze degli oggetti protagonisti. I nastri VHS, rievocando l’infanzia di una generazione ormai decorsa, compongono disordinatamente un paesaggio che sembra rimandarci alle distese di posidonia marina (importante memoria legata al trascorso dell’artista). Queste costituiscono uno spazio che si fa intimo, ermetico ma immaginificamente illimitato, rappresentando la possibilità proprio a partire dalla smagnetizzazione dell’oggetto e quindi dall’informazione inaccessibile. Il paesaggio si fa lunare, notturno, costituito da apparizioni lievissime, esumazioni che, in relazione allo spettatore e la sua esperienza, danno vita a nebulose tracce mnestiche.
“Le tracce sono depositate in diversi sistemi e vengono riattivate solo se sono state in qualche modo investite affettivamente, cioè, se ad esse sono collegate delle reazioni somatiche. Un’esperienza viene trascritta in diversi «sistemi mnestici», archivi complessi nei quali i ricordi sono organizzati con diverse modalità di classificazione: grado di accessibilità alla coscienza, ordine cronologico, legame in catene associative. suscettibile di aumento, diminuzione, spostamento e scarica, e che si propaga sulle tracce mnestiche delle rappresentazioni quasi una carica elettrica sulle superfici dei corpi’’
La traccia mnestica rappresenta un costrutto ipotetico che, a partire dall’esperienza sensibile, serve a spiegare le relazioni che si instaurano tra una serie di richieste fatte al sistema cognitivo umano e le sue risposte. E’ proprio questo processo che vediamo aprirsi nelle installazioni di Flavia.I due ambienti, costituiti da derivazioni e oggetti differenti, sono legati allo stesso modo e dallo stesso meccanismo attivante. Si fa eco un costante richiamo ad elementi anteriori o altri, un’evasione dai significanti.
Lo scarto, il rifiuto, il recupero, si fanno così strumenti generativi, costituendo un legame tra la materia e la perdita. L’obsolescenza dei meccanismi, la perdita, rappresentano però nei paesaggi di Flavia un vero e proprio guadagno potenziale; un percorso che si apre a destinazioni in attesa di essere svelate, vie di fuga precedentemente inesplorate. Anche le targhette, unici elementi con significato leggibile, conservano in sé il doppio; la coesistenza degli opposti nell’uno e una forza centripeta che sembra spingerci lontano dal senso stesso delle parole impresse. La memoria risiede quindi in tutti gli oggetti installati, che Flavia diligentemente conserva da tempo. Questa memoria però non si fa protagonista e prevaricatrice, quanto più legame primo per la costituzione di possibili quanto incognite rimembranze o vie d’evasione.
OPENING ad Accesso libero e gratuito. Su appuntamento dal 12.11.2023 al 20.11.2023
Contatti
tel. N.1 +39 3423431302
tel. n.2 +39 3343028892
email h1dd3ngarage@gmail.com
instagram _hidden_garage_
website www.hidden-garage.com
In & YOU, YOU WERE THE WINDOW, l’artista presenta un allestimento che si sviluppa su due ambienti difformi, entrambi legati alla sensibilità materica e mnemonica in relazione alla luce. All’immediata entrata troviamo tre fotografie sensibili e in continuo mutamento. Le immagini, frutto di una sperimentazione in camera oscura su carta fotografica argentata risalente agli anni novanta, mostrano non tanto l'immagine fotografata quanto il processo di emersione della stessa sulla carta. A causa della sperimentazione con gli acidi in camera oscura, le fotografie sono immagini destinate a scomparire, dissolvendosi progressivamente e trasformandosi in superfici nere e lucide dopo l’esposizione alla luce. Le tracce dell’emersione degli acidi sulla carta anticipano la natura del piano sotterraneo, all’interno del quale la luce sembra sottrarsi al luogo per dare spazio alle frammentarie reminiscenze degli oggetti protagonisti. I nastri VHS, rievocando l’infanzia di una generazione ormai decorsa, compongono disordinatamente un paesaggio che sembra rimandarci alle distese di posidonia marina (importante memoria legata al trascorso dell’artista). Queste costituiscono uno spazio che si fa intimo, ermetico ma immaginificamente illimitato, rappresentando la possibilità proprio a partire dalla smagnetizzazione dell’oggetto e quindi dall’informazione inaccessibile. Il paesaggio si fa lunare, notturno, costituito da apparizioni lievissime, esumazioni che, in relazione allo spettatore e la sua esperienza, danno vita a nebulose tracce mnestiche.
“Le tracce sono depositate in diversi sistemi e vengono riattivate solo se sono state in qualche modo investite affettivamente, cioè, se ad esse sono collegate delle reazioni somatiche. Un’esperienza viene trascritta in diversi «sistemi mnestici», archivi complessi nei quali i ricordi sono organizzati con diverse modalità di classificazione: grado di accessibilità alla coscienza, ordine cronologico, legame in catene associative. suscettibile di aumento, diminuzione, spostamento e scarica, e che si propaga sulle tracce mnestiche delle rappresentazioni quasi una carica elettrica sulle superfici dei corpi’’
La traccia mnestica rappresenta un costrutto ipotetico che, a partire dall’esperienza sensibile, serve a spiegare le relazioni che si instaurano tra una serie di richieste fatte al sistema cognitivo umano e le sue risposte. E’ proprio questo processo che vediamo aprirsi nelle installazioni di Flavia.I due ambienti, costituiti da derivazioni e oggetti differenti, sono legati allo stesso modo e dallo stesso meccanismo attivante. Si fa eco un costante richiamo ad elementi anteriori o altri, un’evasione dai significanti.
Lo scarto, il rifiuto, il recupero, si fanno così strumenti generativi, costituendo un legame tra la materia e la perdita. L’obsolescenza dei meccanismi, la perdita, rappresentano però nei paesaggi di Flavia un vero e proprio guadagno potenziale; un percorso che si apre a destinazioni in attesa di essere svelate, vie di fuga precedentemente inesplorate. Anche le targhette, unici elementi con significato leggibile, conservano in sé il doppio; la coesistenza degli opposti nell’uno e una forza centripeta che sembra spingerci lontano dal senso stesso delle parole impresse. La memoria risiede quindi in tutti gli oggetti installati, che Flavia diligentemente conserva da tempo. Questa memoria però non si fa protagonista e prevaricatrice, quanto più legame primo per la costituzione di possibili quanto incognite rimembranze o vie d’evasione.
OPENING ad Accesso libero e gratuito. Su appuntamento dal 12.11.2023 al 20.11.2023
Contatti
tel. N.1 +39 3423431302
tel. n.2 +39 3343028892
email h1dd3ngarage@gmail.com
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website www.hidden-garage.com
11
novembre 2023
& YOU, YOU WERE THE WINDOW di FLAVIA TRITTO
Dall'undici al 20 novembre 2023
arte contemporanea
Location
HIDDEN GARAGE
Bologna, Via Giovanni Battista Morgagni, 7, (BO)
Bologna, Via Giovanni Battista Morgagni, 7, (BO)
Orario di apertura
OPENING: 18:00 - 23:00
DAL 12.11.2023 AL 20.11.2023 VISITE SU APPUNTAMENTO
Vernissage
11 Novembre 2023, 18:00 - 23:00
Sito web
Ufficio stampa
HIDDEN GARAGE
Autore
Curatore
Autore testo critico
Allestimento
Progetto grafico