-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Una campagna per salvare l’Atelier 11, lo studio di Gauguin e Modigliani a Parigi
Beni culturali
di redazione
È uno dei luoghi nei quali si è concretizzato il passaggio dall’arte moderna a quella contemporanea, oltre a essere un artist run space ante litteram. E ha bisogno di urgenti lavori di restauro. Perché nell’Atelier 11, lo studio costruito tra il 1860 e il 1861 e situato in Cité Falguière, un vicolo nel sud di Parigi, lavorarono e vissero insieme Amedeo Modigliani e Paul Gauguin ma non se la passa granché bene e nelle pareti orami si aprono crepe vistose e pericolose per la stabilità della struttura. A lanciare l’allarme e una campagna di crowdfunding per salvaguardare l’edificio storico è stata l’associazione no profit AiR Arts, insieme a Cité Falguière. Obiettivo è raggiungere 150mila euro per effettuare tutte le riparazioni necessarie. Per il momento sono stati raggiunti circa 2800 euro ma un’organizzazione sostenuta dal Ministero della Cultura francese, Mission Patrimoine, ha già donato 105mila euro.
«Un giorno arrivai verso le 23 alla Cité Falguière. Modigliani e Soutine erano sdraiati sul pavimento. Naturalmente non c’erano né luce né gas. Ciascuno di loro teneva in mano una candela, Modigliani stava leggendo Dante e Soutine Le Petit Parisien», ricordava Pinchus Kremegne, artista lituano bielorusso, amico di Soutine, che ritrasse lo studio nel dipinto Atelier de l’artiste à la Cité Falguière, del 1915-16. Lo studio in Cité Falguière è oggi una delle residenze d’artista più antiche ancora in funzione al mondo. Lo scultore Jules-Ernest Bouillot ebbe l’idea di costruire una serie di atelier su tutto il vicolo per affittarli, a basso prezzo, ad artisti in difficoltà economiche. Sarebbe diventata la comunità artistica di Cité Falguière. Paul Gauguin vi si stabilì nel 1877, quindi vi avrebbero vissuto per vari periodi, anche contemporaneamente, artisti come Amedeo Modigliani, Constantin Brâncuşi, Joseph Csaky, Chaïm Soutine, Maurice Blond, Alexandre Zinoview, Tsugouharu Foujita, fino ai primi decenni del XX secolo. Negli anni ’60, furono poi abbattuti vari atelier ma gli unici sopravvissuti, ai numeri civici 9 e 11, hanno continuato a ospitare artisti in residenza. Una delle ultime ospiti, la pittrice francese di origini serbe Mira Maodus, vi ha vissuto e lavorato per circa 40 anni.
Dal 2021, l’associazione L’AiR Arts opera nell’ultimo laboratorio conservato della comunità di Cité Falguière, il numero 11, e intende restaurarlo per perpetuare la tradizione di scambi interculturali e di ricerca, accogliendo artisti attraverso un programma di residenze.
La facciata sarà restaurata il più fedelmente possibile alle fonti iconografiche in possesso, conservando il maggior numero possibile di elementi originali. La struttura principale in legno verrà preservata, ripulita e trattata. Le coperture in vetro che si affacciano sulla strada e sul cortile, risalenti all’epoca della costruzione, sono deformate e non garantiscono alcun isolamento termico. Il loro restauro con profili metallici sottilissimi conserverà l’aspetto originario. Verrà mantenuto lo spazio principale del Laboratorio, a doppia altezza, e l’attuale disposizione su tre livelli.
Le scale e il soppalco dovranno essere adeguati e livellati, insieme ai collegamenti interni e alla falegnameria esterna. Le travi strutturali originali verranno restaurate, preservate e messe in risalto. Tutti gli impianti e le finiture interne (verniciatura, pavimentazione, isolamento, elettricità, impianto idraulico e riscaldamento) devono essere messi a norma o completamente rinnovati. Gli interni verranno adattati per continuare a essere funzionali e per accogliere artisti e pubblico.