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Nicolei Buendia Gupit – Migrant Belonging(s)
Migrant Belonging(s) è la mostra site-specific di Nicolei Buendia Gupit all’interno di unpostoIMPOSSIBILE, la stagione espositiva di spazioSERRA in cui l* artist* selezionat* astraggono la propria esperienza artistica da uno spazio fisico a un “altrove” incollocabile
Comunicato stampa
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Migrant Belonging(s) è la mostra site-specific di Nicolei Buendia Gupit all’interno di unpostoIMPOSSIBILE, la stagione espositiva di spazioSERRA in cui l* artist* selezionat* astraggono la propria esperienza artistica da uno spazio fisico a un “altrove” incollocabile, attraverso un dialogo continuo tra interno/interiore ed esterno/esteriore. La mostra è visibile da giovedì 9 novembre a giovedì 14 dicembre 2023 presso la stazione Lancetti del Passante ferroviario di Milano.
Nicolei Buendia Gupit è un'artista filippino-americana contemporanea che lavora attraverso installazioni, sculture, pittura e video su temi legati all'appartenenza culturale. La sua pratica multidisciplinare indaga i destini diasporici che accomunano popolazioni di tutto il globo, intrecciando relazioni e cibo, storie e culture, alla ricerca di un senso di appartenenza condiviso.
La mostra di Gupit Migrant Belonging(s) immagina un luogo di incontro interculturale e interlinguistico dove persone di diversa provenienza condividono le loro storie di migrazione e diaspora. Il suo progetto è il risultato delle interviste fatte dall’artista a migranti e cittadini di seconda generazione provenienti da Albania, Argentina, Brasile, Egitto, Libano, Filippine, Stati Uniti e Vietnam, le cui famiglie hanno deciso di vivere e lavorare in Italia, alla ricerca di una vita migliore. L’installazione consiste in una serie di calchi realizzati in paperclay, che replicano effetti personali che rimandano a storie e racconti di migrazioni, come passaporti, borse, medicine, scarpe, cibo in scatola, portafogli e documenti - oggetti essenziali per trasferirsi in un nuovo Paese, in aggiunta a quelli che ricordano casa, come descritto dagli intervistati. Questi calchi tutti riuniti sopra una grande superficie ricoperta di bamboo fanno luce sugli sforzi compiuti dai popoli della diaspora per sopravvivere e prosperare nel mondo contemporaneo globalizzato. Scrive Lily Woodruff nel testo critico che accompagna la mostra: “Una delle cose che Gupit ha ascoltato ripetutamente intervistando i suoi soggetti è che i loro effetti personali hanno assunto un nuovo significato nel contesto delle loro nuove realtà. Per questo motivo, Gupit è arrivata a descrivere quegli oggetti nei loro nuovi contesti culturali come "brutte copie" di se stessi. Le repliche in paperclay che realizza creano questo effetto di disfunzione”.
I racconti degli esuli prendono forma anche in una serie di frasi scritte a mano impresse sulle finestre di spazioSERRA, che riportano le testimonianze e le storie familiari dei protagonisti.
È probabile che molti dei passanti della stazione di Lancetti si riconoscano nelle storie di sacrificio, nelle speranze e nei desideri di un futuro migliore espressi dai calchi di Gupit. L’installazione evidenzia come i protagonisti della diaspora hanno ridefinito cosa significhi appartenere a un luogo e a una comunità, rendendo il senso di appartenenza più fluido, ma allo stesso tempo familiare e universale. spazioSERRA diventa il posto impossibile dove i protagonisti della diaspora - di diverse provenienze e lingue, che condividono la stessa esperienza di non appartenenza - possono incontrarsi e ritrovarsi. “Sebbene gli oggetti replicati da Gupit raccontino le esperienze specifiche di singoli individui, si nota che, nella loro quotidianità, assomigliano a effetti personali che potrebbero appartenere a quasi tutti coloro che vivono nel nostro mondo globalizzato. L'opera presenta un'impressione di continuità più che di differenza. Gli oggetti non significano tanto l'origine quanto la mobilità”.
Nicolei Buendia Gupit è un'artista filippino-americana contemporanea che lavora attraverso installazioni, sculture, pittura e video su temi legati all'appartenenza culturale. La sua pratica multidisciplinare indaga i destini diasporici che accomunano popolazioni di tutto il globo, intrecciando relazioni e cibo, storie e culture, alla ricerca di un senso di appartenenza condiviso.
La mostra di Gupit Migrant Belonging(s) immagina un luogo di incontro interculturale e interlinguistico dove persone di diversa provenienza condividono le loro storie di migrazione e diaspora. Il suo progetto è il risultato delle interviste fatte dall’artista a migranti e cittadini di seconda generazione provenienti da Albania, Argentina, Brasile, Egitto, Libano, Filippine, Stati Uniti e Vietnam, le cui famiglie hanno deciso di vivere e lavorare in Italia, alla ricerca di una vita migliore. L’installazione consiste in una serie di calchi realizzati in paperclay, che replicano effetti personali che rimandano a storie e racconti di migrazioni, come passaporti, borse, medicine, scarpe, cibo in scatola, portafogli e documenti - oggetti essenziali per trasferirsi in un nuovo Paese, in aggiunta a quelli che ricordano casa, come descritto dagli intervistati. Questi calchi tutti riuniti sopra una grande superficie ricoperta di bamboo fanno luce sugli sforzi compiuti dai popoli della diaspora per sopravvivere e prosperare nel mondo contemporaneo globalizzato. Scrive Lily Woodruff nel testo critico che accompagna la mostra: “Una delle cose che Gupit ha ascoltato ripetutamente intervistando i suoi soggetti è che i loro effetti personali hanno assunto un nuovo significato nel contesto delle loro nuove realtà. Per questo motivo, Gupit è arrivata a descrivere quegli oggetti nei loro nuovi contesti culturali come "brutte copie" di se stessi. Le repliche in paperclay che realizza creano questo effetto di disfunzione”.
I racconti degli esuli prendono forma anche in una serie di frasi scritte a mano impresse sulle finestre di spazioSERRA, che riportano le testimonianze e le storie familiari dei protagonisti.
È probabile che molti dei passanti della stazione di Lancetti si riconoscano nelle storie di sacrificio, nelle speranze e nei desideri di un futuro migliore espressi dai calchi di Gupit. L’installazione evidenzia come i protagonisti della diaspora hanno ridefinito cosa significhi appartenere a un luogo e a una comunità, rendendo il senso di appartenenza più fluido, ma allo stesso tempo familiare e universale. spazioSERRA diventa il posto impossibile dove i protagonisti della diaspora - di diverse provenienze e lingue, che condividono la stessa esperienza di non appartenenza - possono incontrarsi e ritrovarsi. “Sebbene gli oggetti replicati da Gupit raccontino le esperienze specifiche di singoli individui, si nota che, nella loro quotidianità, assomigliano a effetti personali che potrebbero appartenere a quasi tutti coloro che vivono nel nostro mondo globalizzato. L'opera presenta un'impressione di continuità più che di differenza. Gli oggetti non significano tanto l'origine quanto la mobilità”.
09
novembre 2023
Nicolei Buendia Gupit – Migrant Belonging(s)
Dal 09 novembre al 14 dicembre 2023
arte contemporanea
personale
personale
Location
SPAZIO SERRA – STAZIONE LANCETTI
Milano, Stazione Lancetti, (Milano)
Milano, Stazione Lancetti, (Milano)
Orario di apertura
06.00 - 0.00
Vernissage
9 Novembre 2023, 19.00
Sito web
Autore
Autore testo critico