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Eugenia Serafini – Invernale
L’artista affronta brillantemente, dopo aver descritto a colori altre stagioni dell’anno, questo capitolo nuovo su “l’inverno”, esplorando magie e silenzio, morte, vita e rinascita.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
In uno spazio ove alberga già il progetto “Scenari”, a Firenze, è ospitata la mostra “Invernale” con opere di Eugenia Serafini. L'esposizione, ideata e curata dall’illustre Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea Prof. Carlo Franza, figura di piano internazionale, è una sorta di termometro della spettacolarità e della storicità dell’arte nuova, di un'arte che si fa veicolo di novelle idee scolpite nella cultura occidentale, di un'arte capace di rigenerare mondi e uomini, e si fa anche bussola in un mare di proposizioni della cultura e delle arti internazionali.
Scrive Carlo Franza nel testo: “Eugenia Serafini affronta brillantemente, dopo aver descritto a colori altre stagioni dell’anno, questo capitolo nuovo su “l’inverno”, esplorando magie e silenzio, morte, vita e rinascita. Come tanti altri poeti e pittori ha indagato la natura su questo versante invernale. Giovanni Pascoli ne la sua “Notte d’inverno” raccontava la fuga inesorabile del tempo; Giuseppe Ungaretti nel suo “Inverno” invece ci parla di un bisogno dell’anima; Umberto Saba ci descrive una città ammantata dal gelo ed Eugenio Montale in “Precoce inverno” compone un paesaggio invernale bucolico e tormentato. In realtà l’inverno nella poesia italiana è metafora di solitudine, di cambiamento, di una ricerca esistenziale. Una stagione che diventa rappresentazione di uno stato d’animo preciso, di una dimensione “altra” in grado di svilupparsi parallela al nostro presente. Il gelo è una similitudine spesso abusata per esprimere il dolore, ma è anche un’immagine ricorrente che riflette un passaggio obbligato: il ghiaccio incatena la terra per poi sciogliersi al sole. La stagione invernale invita a un raccoglimento interiore prezioso e necessario, a una metamorfosi dell’anima, a ritirarsi in un bozzolo per poi, inaspettatamente, rinascere. I poeti italiani hanno dunque narrato l’inverno nel suo significato più profondo, facendone un ritratto carico di inquietudine capace di riflettere l’intima riflessione sul tempo e sul destino umano. La lunga stagione invernale con i suoi geli, i suoi silenzi e i suoi attimi di sospensione diventa quindi rappresentazione del mistero supremo, inconoscibile, nella cui fitta nebbia gli occhi dell’uomo non possono in alcun modo scrutare. È arrivato dicembre, e con esso, anche l’inverno. Infatti, nell'emisfero boreale, il periodo compreso tra il 21 e il 22 dicembre coincide col solstizio d’inverno, giorno in cui, astronomicamente, inizia la stagione più fredda dell’anno. Tale periodo, è stato largamente indagato dall'opera dei più grandi maestri della storia dell’arte, diventando una tematica cult della rappresentazione artistica; pittori come Pieter Bruegel il Vecchio, Caspar David Friedrich, Oscar-Claude Monet, Gustave Caillebotte, Vincent Willem van Gogh, Edvard Munch e Marc Chagall si sono cimentati nella realizzazione di paesaggi invernali. Senza dimenticare che esistono anche moltissimi esempi di raffigurazioni allegoriche di tale stagione, che sono state eseguite da artisti quali, Giorgio Vasari, Bartolomeo Ammannati, Jacopo Robusti, Giuseppe Arcimboldo, e Lorenzo Baldissera Tiepolo. A questi capolavori
oggi si aggiunge il corpus di fogli dipinti sul tema invernale di Eugenia Serafini, preziose carte che raccontano e descrivono una stagione inquieta e tormentata, interrogativa e dolente. La Serafini esprime l’inverno della vita, l’inverno del mondo, l’inverno dei cuori, l’inverno delle menti, l’inverno del dolore; in ciò è maestra singolare nell’indicare con segni e colori lo stato attuale del vivere nostro e della comunità internazionale”.
Biografia dell’artista
Eugenia Serafini, Docente universitaria, artista e scrittrice/performer, giornalista, si è laureata in Lettere Classiche all’Università La Sapienza di Roma ed è stata allieva del grande e illustre Natalino Sapegno. Figura complessa e interessante, è stata Docente di Storia dell’Arte dell’Accademia di Belle Arti di Carrara e dell’Accademia dell’Illustrazione e della Comunicazione Visiva di Roma, e dal 1999 Docente di Disegno dell’Università della Calabria. E’ nata a Tolfa (RM), piccolo e attraente borgo etrusco, nel 1946 e il suo percorso culturale l’ha portata a diventare artista di spicco nell’arte contemporanea internazionale. Poeta performer e installazionista, lavora da anni alla contaminazione intermediale e all’arte totale, utilizzando e fondendo gli apporti di diversi rami creativi: da quello visivo-digitale a quello teatrale, poetico e musicale che utilizza nella creazione delle sue installazioni performative. Direttrice editoriale dell’Artecom-onlus, ne ha ideato e dirige la Collana di Libri d’Artista e la Sezione per l’Ex-libris ed è responsabile delle rubriche di Arte e Letteratura Contemporanea della rivista FOLIVM. Numerose le sue pubblicazioni di saggi e monografie di artisti moderni e contemporanei. Vanta una vasta produzione di scrittura creativa e libri d’artista. Una delle sue ultime pubblicazioni è il bellissimo volume di poesia visuale e performativa con CD delle sue Performances, “Canti di cAnta stOrie”, Roma 2008, presentato dall’indimenticabile professor Mario Verdone che le è stato vicino per tanti anni nel suo percorso artistico ed esistenziale. Realizza da anni eventi di Cultura sul Territorio nella città di Roma ed eventi multimediali con partecipazioni internazionali di altissimo livello. E’ stata invitata a Stages, Simposi e Installazioni performative in Italia, U.S.A., Europa Orientale, Egitto, Francia, Romania, Ucraina e ha fondato nel 1998 il Museo di Arte Contemporanea “Micu Klein” di Blaj, in Romania. Sue opere si trovano nei Musei di questi paesi e in Collezioni private. Tra le partecipazioni recenti: 53^ Esposizione Internazionale d’Arte la Biennale di Venezia, 2009; 66^ Mostra Internazionale del Cinema di Venezia nel film “POETI” di Tony D’Angelo; Premio Sulmona 1998, 2006, 2008; 52^ Esposizione Internazionale d’Arte la Biennale di Venezia, 2007; A.R.G.A.M.- Primaverile Romana 2005; Premio Michetti 2003; Premio Italia per le Arti Visive 2001. Ha vinto il Premio Leone d’Argento per la Creatività della Biennale di Venezia 2013. Nel 2021 è invitata dallo storico dell’Arte prof. Carlo Franza a tenere una mostra personale dal titolo “Sguardo a oriente” nel progetto Mondi al Circolo Esteri del Ministero Affari Esteri per il ventennale della Collezione Farnesina, Roma.
Biografia del curatore
Carlo Franza è uno Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, italiano. Nato ad Alessano (Lecce) nel 1949, è vissuto dal 1959 al 1980 a Roma dove ha studiato e conseguito tre lauree all’Università Statale La Sapienza (Lettere, Sociologia e Filosofia); dal 1980 è a Milano dove tuttora risiede. Allievo e Assistente Ordinario di Giulio Carlo Argan all’Università La Sapienza di Roma. Professore Straordinario di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea, Ordinario di Lingua e Letteratura Italiana. Visiting Professor nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, nell’Università della Slesia e in altre numerose Università Estere. Docente nell’ Executive Master “Diplomatic, Economic and Strategic Perspectives in Global Scenarios” alla School of Management dell’Università LUM nella Villa Clerici sede del Campus di Milano, Docente nel Master di Fotografia (ARD&NT Institute di Milano - Accademia di Belle Arti di Brera e Politecnico di Milano) dell’Accademia di Brera e Politecnico di Milano e nel Master Universitario in Management dei Beni Culturali allo Ied di Milano. E' Consulente Tecnico del Tribunale di Milano per l'Arte Moderna e Contemporanea. E’ stato indicato dal “Times” fra i dieci critici d’arte più importanti d’Europa. Giornalista, Critico d’Arte dal 1974 a “Il Giornale” di Indro Montanelli, poi a “Libero” fondato da Vittorio Feltri. Nel 2012 riprende sul quotidiano “Il Giornale” la sua rubrica “Scenari dell'arte”. Ha al suo attivo decine di libri fondamentali e migliaia di pubblicazioni e cataloghi con presentazioni di mostre. Si è interessato dei più importanti artisti del mondo dei quali ne ha curato prestigiosissime mostre. Dal 2001 al 2007 è stato Consulente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. E’ fondatore e direttore del Mimac della Fondazione Don Tonino Bello. Fa parte del Comitato Scientifico di importanti Archivi per l’Arte (Archivio Arturo Vermi- Milano, ecc.). Dal 2022 è nel Comitato di indirizzo della Scuola di Giornalismo Walter Tobagi presso l’Università di Milano. E’ Giudice aggregato (dal 2022 al 2025) in Corte d’Assise d’Appello di Milano. Ha vinto per il Giornalismo e la Critica d’Arte il Premio Cortina nel 1994, il Premio Saint Vincent nel 1995, il Premio Bormio nel 1996, il Premio Milano nel 1998, il Premio delle Arti Premio della Cultura nel 2000 (del quale è oggi Presidente di Giuria) e il Premio Città di Tricase nel 2008. Nel 2013 ha vinto il Premio “Berlino” per il Giornalismo e la Critica d'Arte. Nel 2016 ha vinto a Roma-Sala Vanvitelliana il Premio ARTECOM-onlus per il Giornalismo, la Docenza Universitaria e la Critica d’Arte. Nell’ottobre 2020 gli viene assegnato a Roma nella Biblioteca Vallicelliana il Premio Artecom-onlus come Protagonista della Cultura 2020.
Scrive Carlo Franza nel testo: “Eugenia Serafini affronta brillantemente, dopo aver descritto a colori altre stagioni dell’anno, questo capitolo nuovo su “l’inverno”, esplorando magie e silenzio, morte, vita e rinascita. Come tanti altri poeti e pittori ha indagato la natura su questo versante invernale. Giovanni Pascoli ne la sua “Notte d’inverno” raccontava la fuga inesorabile del tempo; Giuseppe Ungaretti nel suo “Inverno” invece ci parla di un bisogno dell’anima; Umberto Saba ci descrive una città ammantata dal gelo ed Eugenio Montale in “Precoce inverno” compone un paesaggio invernale bucolico e tormentato. In realtà l’inverno nella poesia italiana è metafora di solitudine, di cambiamento, di una ricerca esistenziale. Una stagione che diventa rappresentazione di uno stato d’animo preciso, di una dimensione “altra” in grado di svilupparsi parallela al nostro presente. Il gelo è una similitudine spesso abusata per esprimere il dolore, ma è anche un’immagine ricorrente che riflette un passaggio obbligato: il ghiaccio incatena la terra per poi sciogliersi al sole. La stagione invernale invita a un raccoglimento interiore prezioso e necessario, a una metamorfosi dell’anima, a ritirarsi in un bozzolo per poi, inaspettatamente, rinascere. I poeti italiani hanno dunque narrato l’inverno nel suo significato più profondo, facendone un ritratto carico di inquietudine capace di riflettere l’intima riflessione sul tempo e sul destino umano. La lunga stagione invernale con i suoi geli, i suoi silenzi e i suoi attimi di sospensione diventa quindi rappresentazione del mistero supremo, inconoscibile, nella cui fitta nebbia gli occhi dell’uomo non possono in alcun modo scrutare. È arrivato dicembre, e con esso, anche l’inverno. Infatti, nell'emisfero boreale, il periodo compreso tra il 21 e il 22 dicembre coincide col solstizio d’inverno, giorno in cui, astronomicamente, inizia la stagione più fredda dell’anno. Tale periodo, è stato largamente indagato dall'opera dei più grandi maestri della storia dell’arte, diventando una tematica cult della rappresentazione artistica; pittori come Pieter Bruegel il Vecchio, Caspar David Friedrich, Oscar-Claude Monet, Gustave Caillebotte, Vincent Willem van Gogh, Edvard Munch e Marc Chagall si sono cimentati nella realizzazione di paesaggi invernali. Senza dimenticare che esistono anche moltissimi esempi di raffigurazioni allegoriche di tale stagione, che sono state eseguite da artisti quali, Giorgio Vasari, Bartolomeo Ammannati, Jacopo Robusti, Giuseppe Arcimboldo, e Lorenzo Baldissera Tiepolo. A questi capolavori
oggi si aggiunge il corpus di fogli dipinti sul tema invernale di Eugenia Serafini, preziose carte che raccontano e descrivono una stagione inquieta e tormentata, interrogativa e dolente. La Serafini esprime l’inverno della vita, l’inverno del mondo, l’inverno dei cuori, l’inverno delle menti, l’inverno del dolore; in ciò è maestra singolare nell’indicare con segni e colori lo stato attuale del vivere nostro e della comunità internazionale”.
Biografia dell’artista
Eugenia Serafini, Docente universitaria, artista e scrittrice/performer, giornalista, si è laureata in Lettere Classiche all’Università La Sapienza di Roma ed è stata allieva del grande e illustre Natalino Sapegno. Figura complessa e interessante, è stata Docente di Storia dell’Arte dell’Accademia di Belle Arti di Carrara e dell’Accademia dell’Illustrazione e della Comunicazione Visiva di Roma, e dal 1999 Docente di Disegno dell’Università della Calabria. E’ nata a Tolfa (RM), piccolo e attraente borgo etrusco, nel 1946 e il suo percorso culturale l’ha portata a diventare artista di spicco nell’arte contemporanea internazionale. Poeta performer e installazionista, lavora da anni alla contaminazione intermediale e all’arte totale, utilizzando e fondendo gli apporti di diversi rami creativi: da quello visivo-digitale a quello teatrale, poetico e musicale che utilizza nella creazione delle sue installazioni performative. Direttrice editoriale dell’Artecom-onlus, ne ha ideato e dirige la Collana di Libri d’Artista e la Sezione per l’Ex-libris ed è responsabile delle rubriche di Arte e Letteratura Contemporanea della rivista FOLIVM. Numerose le sue pubblicazioni di saggi e monografie di artisti moderni e contemporanei. Vanta una vasta produzione di scrittura creativa e libri d’artista. Una delle sue ultime pubblicazioni è il bellissimo volume di poesia visuale e performativa con CD delle sue Performances, “Canti di cAnta stOrie”, Roma 2008, presentato dall’indimenticabile professor Mario Verdone che le è stato vicino per tanti anni nel suo percorso artistico ed esistenziale. Realizza da anni eventi di Cultura sul Territorio nella città di Roma ed eventi multimediali con partecipazioni internazionali di altissimo livello. E’ stata invitata a Stages, Simposi e Installazioni performative in Italia, U.S.A., Europa Orientale, Egitto, Francia, Romania, Ucraina e ha fondato nel 1998 il Museo di Arte Contemporanea “Micu Klein” di Blaj, in Romania. Sue opere si trovano nei Musei di questi paesi e in Collezioni private. Tra le partecipazioni recenti: 53^ Esposizione Internazionale d’Arte la Biennale di Venezia, 2009; 66^ Mostra Internazionale del Cinema di Venezia nel film “POETI” di Tony D’Angelo; Premio Sulmona 1998, 2006, 2008; 52^ Esposizione Internazionale d’Arte la Biennale di Venezia, 2007; A.R.G.A.M.- Primaverile Romana 2005; Premio Michetti 2003; Premio Italia per le Arti Visive 2001. Ha vinto il Premio Leone d’Argento per la Creatività della Biennale di Venezia 2013. Nel 2021 è invitata dallo storico dell’Arte prof. Carlo Franza a tenere una mostra personale dal titolo “Sguardo a oriente” nel progetto Mondi al Circolo Esteri del Ministero Affari Esteri per il ventennale della Collezione Farnesina, Roma.
Biografia del curatore
Carlo Franza è uno Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, italiano. Nato ad Alessano (Lecce) nel 1949, è vissuto dal 1959 al 1980 a Roma dove ha studiato e conseguito tre lauree all’Università Statale La Sapienza (Lettere, Sociologia e Filosofia); dal 1980 è a Milano dove tuttora risiede. Allievo e Assistente Ordinario di Giulio Carlo Argan all’Università La Sapienza di Roma. Professore Straordinario di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea, Ordinario di Lingua e Letteratura Italiana. Visiting Professor nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, nell’Università della Slesia e in altre numerose Università Estere. Docente nell’ Executive Master “Diplomatic, Economic and Strategic Perspectives in Global Scenarios” alla School of Management dell’Università LUM nella Villa Clerici sede del Campus di Milano, Docente nel Master di Fotografia (ARD&NT Institute di Milano - Accademia di Belle Arti di Brera e Politecnico di Milano) dell’Accademia di Brera e Politecnico di Milano e nel Master Universitario in Management dei Beni Culturali allo Ied di Milano. E' Consulente Tecnico del Tribunale di Milano per l'Arte Moderna e Contemporanea. E’ stato indicato dal “Times” fra i dieci critici d’arte più importanti d’Europa. Giornalista, Critico d’Arte dal 1974 a “Il Giornale” di Indro Montanelli, poi a “Libero” fondato da Vittorio Feltri. Nel 2012 riprende sul quotidiano “Il Giornale” la sua rubrica “Scenari dell'arte”. Ha al suo attivo decine di libri fondamentali e migliaia di pubblicazioni e cataloghi con presentazioni di mostre. Si è interessato dei più importanti artisti del mondo dei quali ne ha curato prestigiosissime mostre. Dal 2001 al 2007 è stato Consulente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. E’ fondatore e direttore del Mimac della Fondazione Don Tonino Bello. Fa parte del Comitato Scientifico di importanti Archivi per l’Arte (Archivio Arturo Vermi- Milano, ecc.). Dal 2022 è nel Comitato di indirizzo della Scuola di Giornalismo Walter Tobagi presso l’Università di Milano. E’ Giudice aggregato (dal 2022 al 2025) in Corte d’Assise d’Appello di Milano. Ha vinto per il Giornalismo e la Critica d’Arte il Premio Cortina nel 1994, il Premio Saint Vincent nel 1995, il Premio Bormio nel 1996, il Premio Milano nel 1998, il Premio delle Arti Premio della Cultura nel 2000 (del quale è oggi Presidente di Giuria) e il Premio Città di Tricase nel 2008. Nel 2013 ha vinto il Premio “Berlino” per il Giornalismo e la Critica d'Arte. Nel 2016 ha vinto a Roma-Sala Vanvitelliana il Premio ARTECOM-onlus per il Giornalismo, la Docenza Universitaria e la Critica d’Arte. Nell’ottobre 2020 gli viene assegnato a Roma nella Biblioteca Vallicelliana il Premio Artecom-onlus come Protagonista della Cultura 2020.
25
novembre 2023
Eugenia Serafini – Invernale
Dal 25 novembre 2023 al 25 aprile 2024
arte contemporanea
Location
PLUS FLORENCE
Firenze, Via Santa Caterina D'alessandria, 15, (Firenze)
Firenze, Via Santa Caterina D'alessandria, 15, (Firenze)
Orario di apertura
Da lunedì a domenica su prenotazione
Vernissage
25 Novembre 2023, ore 18.00
Autore
Curatore
Autore testo critico
Progetto grafico
Patrocini