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Violentia ~ Violentiae
Il 25 novembre il mondo della cultura celebra della GIORNATA INTERNAZIONALE PER L’ELIMINAZIONE DELLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE. Nell’ambito delle manifestazioni si terrà una mostra intitolata Violentia Violentiae :
Museo d’Arte del Castello De Sterlich-Aliprandi
Via Largo Madonna, Nocciano, Abruzzo
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Violentia ~ Violentiae
Il dipinto di Angela Di Giovannantonio, intitolato Violenza Psicologica, di cui lei stessa dice :
‘Il dipinto ha come tema l'abuso psicologico. Vittima le donne sottoposte a continue umiliazioni, insulti, svalutazioni, ridicolizzazioni in pubblico, forme di controllo, accuse, minacce. Modi subdoli per rendere la donna impersonale, arrivando a dubitare di se stessa (gaslighting). In molte pensano al suicidio.’
L'OPERA VIOLENZA PSICOLOGICA 30 x 50 cm Olio su tela
VIOLENZA PSICOLOGICA
30 x 50 cm
Olio su tela, Anno 2011
La cornice che circonda il quadro sembra quasi che la donna/vittima sia racchiusa tra le pareti, pareti macchiate di sangue.
Paul Critchley: Doppio autoritratto e natura morta
‘Spesso si pensa che la violenza contro le donne sia solo fisica. Ma non è sempre così; ci sono pressioni psicologiche di come una donna deve comportarsi e presentarsi agli altri. In questi casi la violenza è autoinflitta. Ad esempio quando una donna (o una ragazza) smette di mangiare per essere magra e conformarsi a una bellezza stereotipata, presentata dai media.
Inoltre ci sono pressioni sociali e religiose, come la misoginia dei maschilisti, con i loro preconcetti sulla (presunta) superiorità degli uomini sulle donne, con l’aspettativa che le donne debbano rimanere non istruite e schiave dei loro mariti. Il codice di abbigliamento estremista iraniano, non permette alle donne di vestirsi come vogliono.
La violenza fisica è usata per controllare le donne (e anche uomini) che non sono d'accordo con le "leggi" ingiuste che permettono la discriminazione, usate anche contro chi non è conforme alle aspettative di genere. Ho dipinto questo quadro nel 1984, simulando corpi con dei manichini rotti. Un olocausto di plastica.
Ho dipinto me stesso seduto con questi manichini che sembrano vittime smembrate, cercando di identificarmi con le loro storie. E ho sovrapposto il mio volto al corpo del manichino femminile per identificarmi con la mia parte femminile assopita.
(Ho realizzato questo dipinto quando il cambio di sesso era praticamente sconosciuto).
Le parti del corpo avvolte nella plastica, come avanzi impacchettati di orge di gang-bang (bunga-bunga). I torsi senza gambe e senza braccia, simbolo dei giocattoli sessuali. Giocattoli di plastica per ragazzi di plastica. Manichini gonfiabili usati da uomini come finti corpi di donne, oggetti per soddisfare il piacere sessuale. Pratica offensiva verso il genere femminile e anche violenta.
La violenza non è mai accettabile.’
Il dipinto di Angela Di Giovannantonio, intitolato Violenza Psicologica, di cui lei stessa dice :
‘Il dipinto ha come tema l'abuso psicologico. Vittima le donne sottoposte a continue umiliazioni, insulti, svalutazioni, ridicolizzazioni in pubblico, forme di controllo, accuse, minacce. Modi subdoli per rendere la donna impersonale, arrivando a dubitare di se stessa (gaslighting). In molte pensano al suicidio.’
L'OPERA VIOLENZA PSICOLOGICA 30 x 50 cm Olio su tela
VIOLENZA PSICOLOGICA
30 x 50 cm
Olio su tela, Anno 2011
La cornice che circonda il quadro sembra quasi che la donna/vittima sia racchiusa tra le pareti, pareti macchiate di sangue.
Paul Critchley: Doppio autoritratto e natura morta
‘Spesso si pensa che la violenza contro le donne sia solo fisica. Ma non è sempre così; ci sono pressioni psicologiche di come una donna deve comportarsi e presentarsi agli altri. In questi casi la violenza è autoinflitta. Ad esempio quando una donna (o una ragazza) smette di mangiare per essere magra e conformarsi a una bellezza stereotipata, presentata dai media.
Inoltre ci sono pressioni sociali e religiose, come la misoginia dei maschilisti, con i loro preconcetti sulla (presunta) superiorità degli uomini sulle donne, con l’aspettativa che le donne debbano rimanere non istruite e schiave dei loro mariti. Il codice di abbigliamento estremista iraniano, non permette alle donne di vestirsi come vogliono.
La violenza fisica è usata per controllare le donne (e anche uomini) che non sono d'accordo con le "leggi" ingiuste che permettono la discriminazione, usate anche contro chi non è conforme alle aspettative di genere. Ho dipinto questo quadro nel 1984, simulando corpi con dei manichini rotti. Un olocausto di plastica.
Ho dipinto me stesso seduto con questi manichini che sembrano vittime smembrate, cercando di identificarmi con le loro storie. E ho sovrapposto il mio volto al corpo del manichino femminile per identificarmi con la mia parte femminile assopita.
(Ho realizzato questo dipinto quando il cambio di sesso era praticamente sconosciuto).
Le parti del corpo avvolte nella plastica, come avanzi impacchettati di orge di gang-bang (bunga-bunga). I torsi senza gambe e senza braccia, simbolo dei giocattoli sessuali. Giocattoli di plastica per ragazzi di plastica. Manichini gonfiabili usati da uomini come finti corpi di donne, oggetti per soddisfare il piacere sessuale. Pratica offensiva verso il genere femminile e anche violenta.
La violenza non è mai accettabile.’
25
novembre 2023
Violentia ~ Violentiae
Dal 25 novembre al 03 dicembre 2023
arte contemporanea
Location
Museo delle Arti Castello di Nocciano
Nocciano, Via Largo Madonna, (PE)
Nocciano, Via Largo Madonna, (PE)
Orario di apertura
26 novembre 10.30/13.00 e 15/18.30;
2 dicembre 15/18.30;
3 dicembre 10.30/13.00 e 15/18.30
Vernissage
25 Novembre 2023, 17.00
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