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Arte cinese e italiana in dialogo sul vuoto e sul pieno: la mostra a Bologna
Mostre
di Eva Vanacore
La mostra, ospitata da Dueunodue Spazi (Via Galliera 2b, Bologna), è sostenuta dall’Ambasciata della Repubblica Popolare Cinese in Italia, patrocinata dall’Ufficio Informazioni del Governo Popolare della Provincia del Guangdong e dall’Accademia di Pittura del Guangdong e organizzata dall’Associazione Artisti Indipendenti in Europa. Due culture che si intrecciano e si influenzano: da un lato, quella occidentale è rappresentata da Marilena Sutera, Jessica Ferro e Primarosa Cesarini Sforza, dall’altro, quella orientale è contraddistinta dai lavori di Lin Lan, He Fujun e Zhan Sisi.
La forte stima che lega le sei artiste è riconoscibile nella scelta delle opere che accompagnano il visitatore in un percorso esperienziale, mistico e femminile. Come sottolineato durante la conferenza stampa, a rapire l’attenzione delle artiste cinesi è la rappresentazione dello spazio nelle opere delle colleghe italiane: uno spazio pieno, in cui il colore, stratificato e forte, ha il sopravvento. È eclatante il caso di Sutera che, nell’opera Visitazione, si propone di riempire ogni spazio vuoto per permettere all’immagine archetipica – l’abbraccio – di emergere con impeto e forza.
La concezione dello spazio nei lavori delle artiste cinesi è differente, dominato dalla presenza del vuoto che non vuole e non deve essere colmato. In un rapporto di reciprochi richiami, le due culture si legano e collaborano in maniera armonica dando vita a una mostra suggestiva e coinvolgente.
Lin Lan è una delle principali artiste emergenti della provincia del Guandong, è stata la prima donna a ricoprire il titolo di dottore in Belle Arti nella Nuova Cina e oggi svolge numerosi incarichi rilevanti, tra i quali quello di Direttrice dell’Accademia di Pittura del Guandong. Le opere esposte sono strettamente legate al mondo naturale: la presenza di elementi floreali, caratterizzati da colori soavi e sereni, raffigurano una realtà armoniosa e incontaminata.
Anche He Fujun è una delle principali rappresentanti dell’Accademia di Pittura del Guandong e le sue raffigurazioni, estremamente realistiche, sono proiettate in una natura utopica. Zhan Sisi, dottoranda in Belle Arti presso la Macau University of Science and Technology, predilige le illustrazioni di fiori e piante che, come lei stessa sottolinea, esprimono la sua grande dedizione per il mondo naturale.
La rilevanza della natura è determinante anche per le artiste italiane, come afferma Jessica Ferro, artista multidisciplinare e docente presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna. L’unica opera di Ferro proposta in mostra è fruibile da entrambi i lati ed è realizzata mediante una combinazione di tecniche pittoriche e grafiche. Elementi naturali delicati e leggeri danno voce al mondo intimo e personale dell’artista, che sottolinea come le raffigurazioni naturalistiche siano rappresentative della sua interiorità.
La poeticità di Marilena Sutera, Professoressa di Scultura e Tecnica serigrafica presso l’Accademia di Belle Arti di Roma, si evince in ogni sua opera. È la “forma mater” la matrice che accompagna la maggioranza dei lavori esposti: la donna-vaso che esiste e che può – in alcuni casi – straripare. Una figura simbolica che riesce a essere riattualizzata e a ricoprire continuamente nuovi significati. La cura del dettaglio, infine, è rilevante nelle opere di Primarosa Cesarini Sforza, maestra d’arte presso l’Istituto d’Arte di Roma. I lavori esposti, realizzati con una tecnica mista su carta antica, interessano per il legame tra parola scritta e figura rappresentata.