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Anna Onesti / Virginia Lorenzetti – Da questa a quella stella
Mostra al femminile negli spazi del Museo Diocesano di Albano che vede esposte le opere di Anna Onesti e Virginia Lorenzetti, due artiste, di diverse generazioni, profondamente legate al territorio dei Castelli Romani, unite da un profondo amore per la carta e per le tecniche di colorazione.
Comunicato stampa
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Mostra al femminile negli spazi del Museo Diocesano di Albano che vede esposte le opere di Anna Onesti e Virginia Lorenzetti, due artiste, di diverse generazioni, profondamente legate al territorio dei Castelli Romani, Anna Onesti nata a Rocca di Papa e Virginia Lorenzetti a Genzano di Roma, unite da un profondo amore per la carta e per le tecniche relative alla sua colorazione.
Il percorso espositivo si articola all’interno degli spazi del Palazzo Lercari, ad Albano Laziale, storica sede episcopale e da 10 anni anche sede del museo diocesano, dove le opere dialogheranno con la collezione museale.
Il titolo della mostra “Da questa a quella stella” è tratto da una breve e folgorante poesia del poeta Luciano Castagnini in arte Luciano Taffelli, delicato artista prematuramente scomparso all’inizio del 1984, compagno di strada di Anna Onesti nel periodo dei suoi anni giovanili, quando Anna studiava presso l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, a lei e ad altri amici pittori Luciano aveva lasciato copia delle sue poesie finora mai editate. Cieli è un lavoro che Anna Onesti ha realizzato proprio in quegli anni del suo periodo di studi torinesi. Le opere furono esposte nel 1984, in occasione della prima mostra personale dell’artista nell’ambito della rassegna Arti Visive Proposte, Unione Culturale F. Antonicelli, Infernotti di Palazzo Carignano, Torino. Le opere sono una serie di lavori su tela, stoffa e carta, realizzate con ricamo e doratura che hanno come riferimento il cielo stellato; tre saranno quelle esposte in questa occasione e che erano presenti anche nella prima mostra personale dell’artista. Saranno poi allestite dodici opere su carta raffiguranti i segni dello zodiaco. I segni realizzati attraverso innesti di simboli astrali, antiche iconografie e immagini personali sono caratterizzati da una cromia fatta di colori puri e brillanti. L’artista ha un’esperienza di lavoro con la carta che risale ai suoi anni di lavoro come restauratrice presso l’Istituto Centrale per la Grafica e con la raffigurazione dei dodici segni di Zodiacale, mette a frutto tutta la sua sapienza con una prova di notevole impegno, affrontata con strati di carta incollati uno sull’altro. Infine un “Arazzo” dal titolo Di cielo e di mare realizzato nel 2023 per il progetto “Di Acqua di Tempo”, nato dalle riflessioni di una rete internazionale di artiste visive e poetesse diventato poi libro edito da AIEP ispirato al medievale libro delle ore.
Virginia Lorenzetti esporrà una serie di opere, che comprende My Aleph, Blue loop e Notte a Bergen, realizzate nel 2023, parte del progetto di tesi sviluppato nel corso dell'ultimo anno di studi presso l’Accademia di Belle Arti di Roma: per le due artiste un confronto - anche se in tempi diversi - degli anni trascorsi a studiare arte. My Aleph si ispira al racconto di Jorge L. Borges “L’Aleph” e vuole rappresentare il tentativo dell’uomo di superare i confini imposti dal mondo reale. Per l’artista la pratica artistica è il modo in cui questa volontà può essere soddisfatta: elaborando nuovi concetti, grazie al linguaggio verbale e visivo si compie uno slancio eroico, il cui obiettivo è quello di oltrepassare la sottile barriera che separa la realtà dall’illusione. Nell’opera sottili strati di carta, tinti con colori naturali, si sovrappongono; l’intervento grafico centrale, realizzato bruciando la carta con un pirografo, simboleggia la scintilla, la fessura nello spazio reale che apre il varco immaginario dell’illusione. Così avviene anche nelle opere Blue loop e Notte a Bergen, in cui l'intento è stato anche qui quello di rendere tangibile il flusso di stimoli e sensazioni riportandoli in luce dal profondo. Per affrontare il passato è necessario tornare all’origine; la memoria tende però a seppellire, a nascondere, offuscando i connotati dei vari conflitti interiori che risultano difficili da definire nello spazio e nel tempo: questo è il gioco della mente, un ambiente dove è difficile orientarsi. Come in un palazzo antico c’è il rischio di perdersi sia nel tempo che nello spazio. Un loop è una serie di impulsi ricorrenti apparentemente senza fine: le sensazioni scaturite dai ricordi sono frammenti da ricomporre, monadi che, come fossero immerse in un’atmosfera primordiale, notturna, priva di punti di riferimento - solo le stelle lontane a far luce. Infine gli ultimi lavori, realizzati con la stessa tecnica: The Shallows II e il libro d’artista in copia unica Il confine tra prima e dopo.
L’idea di ospitare una mostra di arte contemporanea nel Museo Diocesano di Albano non costituisce una novità. Già da anni, infatti, la collezione museale di arte Sacra dialoga con la presenza di opere artistiche, ospitate in mostre temporanee, in cui il linguaggio della tradizione cristiana si confronta con quello della contemporaneità. Un dialogo difficile ma necessario e, soprattutto, orientato ad aprire nuove vie di espressione alla creatività artistica. Le opere delle due artiste, Anna Onesti e Virginia Lorenzetti, esposte al Museo Diocesano di Albano, si inseriscono armoniosamente in un contesto in cui la visione del Cielo, inteso come sede divina, è parte integrante del sentire spirituale cristiano, unitamente ai profondi significati teologici della Luce e del Creato.
Anna Onesti. Nata a Rocca di Papa nel 1956 ha studiato presso le Accademie delle Belle Arti di Roma, Urbino e Torino, diplomandosi in Scenografia nel 1978 e in Decorazione nel 1984. Tra gli altri ha avuto come docenti gli artisti Toti Scialoja, Rodolfo Aricò e Francesco Casorati. Dopo le prime realizzazioni scenografiche e le esperienze con Franco Passatore nell’ambito del Teatro Ragazzi dello Stabile di Torino, ha lasciato l’attività di scenografa per dedicarsi alla pittura. Nel 1984 si è svolta la sua prima personale nell’ambito della rassegna “Arti Visive Proposte” promossa dall’Unione Culturale Franco Antonicelli di Torino. L’anno successivo torna a Roma per lavorare come Restauratore Conservatore presso l’Istituto Centrale per la Grafica. Nel 1994, nel corso del suo primo viaggio in Giappone, ha approfondito le conoscenze delle tecniche di restauro e fabbricazione della carta tradizionale di produzione artigianale. Altri viaggi in Giappone e poi in India e in Indonesia l’hanno portata a interessarsi anche ad antiche tecniche di tintura e decorazione di carte e tessuti. Ha esposto, oltreché, in Italia anche in Australia, Corea, Estonia, Germania, Giappone, India, Indonesia, Iran, Russia e Thailandia.
Virginia Lorenzetti. Nata a Genzano nel 1998 ha conseguito la Laurea magistrale nel 2023 in Grafica d’Arte presso l’Accademia di Belle Arti di Roma, frequentando nel 2019 il dipartimento di Arte del Libro al Burg Giebichenstein Kunsthochschule Halle e nel 2021/22 il dipartimento di Arti Visive alla HfBK Dresden (Germania). Ha compiuto la sua formazione tra Italia e Germania, avvicinandosi alle tecniche di tintura naturale e produzione e lavorazione della carta e alle tecniche tradizionali di rilegatura e tipografia. Dal 2016 ad oggi ha partecipato a numerose mostre, anche personali, in gallerie e studi italiani e internazionali. La sua opera si muove attraverso i vari volti della grafica tradizionale: disegno, incisione e collage. La sua ricerca tecnica e poetica punta al raggiungimento dell’equilibrio estetico e concettuale dell’immagine, tra segno e colore. Il medium privilegiato è la carta, che le permette di creare strutture sottili ed evanescenti. Ha realizzato numerosi libri d’artista e nel 2021 ha vinto il concorso nazionale Il Ventaglio del Presidente, XIV edizione. È attualmente iscritta al programma di Meisterschülerstudium, indirizzo Arti Visive, alla Hochschule für Bildende Künste Dresden nella classe di Anne Neukamp.
Il percorso espositivo si articola all’interno degli spazi del Palazzo Lercari, ad Albano Laziale, storica sede episcopale e da 10 anni anche sede del museo diocesano, dove le opere dialogheranno con la collezione museale.
Il titolo della mostra “Da questa a quella stella” è tratto da una breve e folgorante poesia del poeta Luciano Castagnini in arte Luciano Taffelli, delicato artista prematuramente scomparso all’inizio del 1984, compagno di strada di Anna Onesti nel periodo dei suoi anni giovanili, quando Anna studiava presso l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, a lei e ad altri amici pittori Luciano aveva lasciato copia delle sue poesie finora mai editate. Cieli è un lavoro che Anna Onesti ha realizzato proprio in quegli anni del suo periodo di studi torinesi. Le opere furono esposte nel 1984, in occasione della prima mostra personale dell’artista nell’ambito della rassegna Arti Visive Proposte, Unione Culturale F. Antonicelli, Infernotti di Palazzo Carignano, Torino. Le opere sono una serie di lavori su tela, stoffa e carta, realizzate con ricamo e doratura che hanno come riferimento il cielo stellato; tre saranno quelle esposte in questa occasione e che erano presenti anche nella prima mostra personale dell’artista. Saranno poi allestite dodici opere su carta raffiguranti i segni dello zodiaco. I segni realizzati attraverso innesti di simboli astrali, antiche iconografie e immagini personali sono caratterizzati da una cromia fatta di colori puri e brillanti. L’artista ha un’esperienza di lavoro con la carta che risale ai suoi anni di lavoro come restauratrice presso l’Istituto Centrale per la Grafica e con la raffigurazione dei dodici segni di Zodiacale, mette a frutto tutta la sua sapienza con una prova di notevole impegno, affrontata con strati di carta incollati uno sull’altro. Infine un “Arazzo” dal titolo Di cielo e di mare realizzato nel 2023 per il progetto “Di Acqua di Tempo”, nato dalle riflessioni di una rete internazionale di artiste visive e poetesse diventato poi libro edito da AIEP ispirato al medievale libro delle ore.
Virginia Lorenzetti esporrà una serie di opere, che comprende My Aleph, Blue loop e Notte a Bergen, realizzate nel 2023, parte del progetto di tesi sviluppato nel corso dell'ultimo anno di studi presso l’Accademia di Belle Arti di Roma: per le due artiste un confronto - anche se in tempi diversi - degli anni trascorsi a studiare arte. My Aleph si ispira al racconto di Jorge L. Borges “L’Aleph” e vuole rappresentare il tentativo dell’uomo di superare i confini imposti dal mondo reale. Per l’artista la pratica artistica è il modo in cui questa volontà può essere soddisfatta: elaborando nuovi concetti, grazie al linguaggio verbale e visivo si compie uno slancio eroico, il cui obiettivo è quello di oltrepassare la sottile barriera che separa la realtà dall’illusione. Nell’opera sottili strati di carta, tinti con colori naturali, si sovrappongono; l’intervento grafico centrale, realizzato bruciando la carta con un pirografo, simboleggia la scintilla, la fessura nello spazio reale che apre il varco immaginario dell’illusione. Così avviene anche nelle opere Blue loop e Notte a Bergen, in cui l'intento è stato anche qui quello di rendere tangibile il flusso di stimoli e sensazioni riportandoli in luce dal profondo. Per affrontare il passato è necessario tornare all’origine; la memoria tende però a seppellire, a nascondere, offuscando i connotati dei vari conflitti interiori che risultano difficili da definire nello spazio e nel tempo: questo è il gioco della mente, un ambiente dove è difficile orientarsi. Come in un palazzo antico c’è il rischio di perdersi sia nel tempo che nello spazio. Un loop è una serie di impulsi ricorrenti apparentemente senza fine: le sensazioni scaturite dai ricordi sono frammenti da ricomporre, monadi che, come fossero immerse in un’atmosfera primordiale, notturna, priva di punti di riferimento - solo le stelle lontane a far luce. Infine gli ultimi lavori, realizzati con la stessa tecnica: The Shallows II e il libro d’artista in copia unica Il confine tra prima e dopo.
L’idea di ospitare una mostra di arte contemporanea nel Museo Diocesano di Albano non costituisce una novità. Già da anni, infatti, la collezione museale di arte Sacra dialoga con la presenza di opere artistiche, ospitate in mostre temporanee, in cui il linguaggio della tradizione cristiana si confronta con quello della contemporaneità. Un dialogo difficile ma necessario e, soprattutto, orientato ad aprire nuove vie di espressione alla creatività artistica. Le opere delle due artiste, Anna Onesti e Virginia Lorenzetti, esposte al Museo Diocesano di Albano, si inseriscono armoniosamente in un contesto in cui la visione del Cielo, inteso come sede divina, è parte integrante del sentire spirituale cristiano, unitamente ai profondi significati teologici della Luce e del Creato.
Anna Onesti. Nata a Rocca di Papa nel 1956 ha studiato presso le Accademie delle Belle Arti di Roma, Urbino e Torino, diplomandosi in Scenografia nel 1978 e in Decorazione nel 1984. Tra gli altri ha avuto come docenti gli artisti Toti Scialoja, Rodolfo Aricò e Francesco Casorati. Dopo le prime realizzazioni scenografiche e le esperienze con Franco Passatore nell’ambito del Teatro Ragazzi dello Stabile di Torino, ha lasciato l’attività di scenografa per dedicarsi alla pittura. Nel 1984 si è svolta la sua prima personale nell’ambito della rassegna “Arti Visive Proposte” promossa dall’Unione Culturale Franco Antonicelli di Torino. L’anno successivo torna a Roma per lavorare come Restauratore Conservatore presso l’Istituto Centrale per la Grafica. Nel 1994, nel corso del suo primo viaggio in Giappone, ha approfondito le conoscenze delle tecniche di restauro e fabbricazione della carta tradizionale di produzione artigianale. Altri viaggi in Giappone e poi in India e in Indonesia l’hanno portata a interessarsi anche ad antiche tecniche di tintura e decorazione di carte e tessuti. Ha esposto, oltreché, in Italia anche in Australia, Corea, Estonia, Germania, Giappone, India, Indonesia, Iran, Russia e Thailandia.
Virginia Lorenzetti. Nata a Genzano nel 1998 ha conseguito la Laurea magistrale nel 2023 in Grafica d’Arte presso l’Accademia di Belle Arti di Roma, frequentando nel 2019 il dipartimento di Arte del Libro al Burg Giebichenstein Kunsthochschule Halle e nel 2021/22 il dipartimento di Arti Visive alla HfBK Dresden (Germania). Ha compiuto la sua formazione tra Italia e Germania, avvicinandosi alle tecniche di tintura naturale e produzione e lavorazione della carta e alle tecniche tradizionali di rilegatura e tipografia. Dal 2016 ad oggi ha partecipato a numerose mostre, anche personali, in gallerie e studi italiani e internazionali. La sua opera si muove attraverso i vari volti della grafica tradizionale: disegno, incisione e collage. La sua ricerca tecnica e poetica punta al raggiungimento dell’equilibrio estetico e concettuale dell’immagine, tra segno e colore. Il medium privilegiato è la carta, che le permette di creare strutture sottili ed evanescenti. Ha realizzato numerosi libri d’artista e nel 2021 ha vinto il concorso nazionale Il Ventaglio del Presidente, XIV edizione. È attualmente iscritta al programma di Meisterschülerstudium, indirizzo Arti Visive, alla Hochschule für Bildende Künste Dresden nella classe di Anne Neukamp.
01
dicembre 2023
Anna Onesti / Virginia Lorenzetti – Da questa a quella stella
Dal primo dicembre 2023 al 13 gennaio 2024
arte contemporanea
Location
Museo Diocesano di Albano
Albano Laziale, Via Alcide de Gasperi, 37, (RM)
Albano Laziale, Via Alcide de Gasperi, 37, (RM)
Biglietti
Inaugurazione ingresso libero e gratuito; altri giorni Biglietti: € 3 intero – € 1,50 ridotto
Prenotazione obbligatoria
Informazioni: 333 9999 883
Orario di apertura
martedì e mercoledì 9:30-12:30/15:30-18:30 – sabato 15:30-18:30
Vernissage
1 Dicembre 2023, 17:00
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