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Rocco Rorandelli – My India/Megalopolis
Un viaggio visuale nel subcontinente indiano attraverso lo straordinario processo di urbanizzazione che sta portando 250 milioni di persone a spostarsi dalle campagne alle città nel progetto firmato dal cofondatore di collettivo TerraProject
Comunicato stampa
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Un viaggio visuale nel subcontinente indiano attraverso lo straordinario processo di urbanizzazione che sta portando 250 milioni di persone a spostarsi dalle campagne alle città. Questo è “My India/Megalopolis”, il progetto firmato dal fotografo Rocco Rorandelli, tra i fondatori dell’acclamato collettivo TerraProject, che sarà per la prima volta in mostra nell’ambito della 23/ma edizione del River to River Florence Indian Film Festival, a Firenze la manifestazione diretta e curata da Selvaggia Velo che indaga i volti dell’India contemporanea attraverso il cinema, in collaborazione con fsm - Fondazione Studio Marangoni. 19 immagini, formato quadrato. Un lavoro scattato durante oltre 15 anni di esplorazioni di alcune delle principali megalopoli e città indiane – Nuova Delhi, Mumbai, Chandigarh – dove di giorno in giorno foreste e campi seminati lasciano spazio a edifici commerciali e complessi residenziali per alimentare a volte l’illusione e a volte la realtà di una nuova vita urbana.
“Il progetto “My India/Megalopolis” nasce dalla ricerca di quel senso di stupore che coglie il viaggiatore occidentale nel contemplare la rapidità con la quale si espandono le città del subcontinente”, spiega Rorandelli, fotografo documentarista con un curriculum di lavori pubblicati tra gli altri anche su Le Monde, GEO, National Geographic, Der Spiegel, The Washington Post, The Wall Street Journal, The Guardian, Monocle, Paris Match. “Insieme all’allargamento dei confini cittadini, il mio obiettivo si è fermato a registrare il respiro di coloro che abitano queste città. Stratificazioni sociali e generazionali del secondo paese più popoloso al mondo, con un'età media di 29 anni, dove le diseguaglianze economiche sono profonde e in crescita”. Un lavoro personale, mai esposto finora e in continuo divenire che trova casa all’interno dell’evento cinematografico in programma dal 7 al 12 dicembre presso il Cinema La Compagnia, affiancandosi a una programmazione con oltre 30 titoli tra lungometraggi, corti e documentari in prima italiana ed europea.
Torri residenziali che si estendono fino alla linea del disboscamento, una foschia fatta di smog e polveri sottili talmente densa da bloccare la luce del sole, la vegetazione monumentale che emerge a fatica dalle brecce nel cemento in cui è confinata. E insieme frammenti di esistenze metropolitane: l’umanità in movimento all’interno di una stazione ferroviaria, ragazzi e ragazze arrivati in città per sfondare nel mondo del cricket che si allenano in un parco indossando le uniformi, un venditore di gelati in un parco – tra gli spazi urbani più vissuti in India. Da un lato l’immagine della megalopoli mostruosa, che fagocita tutto ciò che ha intorno; dall’altro quella di un nuovo progetto di vita cittadino, con le sue promesse, le sue vittorie e i suoi fallimenti. “C’è la paura di vedere la cementificazione urbana espandersi incontrollatamente, ma al tempo stesso questo è il percorso naturale di un paese in via di sviluppo”, aggiunge Rorandelli. “Mi interessa vivere dall’interno e documentare questo tipo di società in crescita che in Italia non è più possibile trovare e che necessariamente tra qualche tempo, proprio come è successo qui una volta passato il boom post bellico, si assesterà”.
Rocco Rorandelli (Firenze, 1973) ha iniziato a lavorare come fotografo documentarista dopo i suoi studi in Scienze Naturali, che lo hanno aiutato a sviluppare un profondo interesse per le questioni sociali e ambientali. Le sue immagini sono utilizzate in campagne di sensibilizzazione di organizzazioni intergovernative e non governative (OMS, Oxfam, Save the Children, MSF, ecc.) e vengono regolarmente pubblicate dalle più importanti riviste internazionali. Nel 2011 gli è stato assegnato un grant dal Fund for Investigative Journalism per il suo progetto a lungo termine sull'industria del tabacco, pubblicato poi come libro con il titolo “Bitter Leaves” (GOST Books, 2019).
“Il progetto “My India/Megalopolis” nasce dalla ricerca di quel senso di stupore che coglie il viaggiatore occidentale nel contemplare la rapidità con la quale si espandono le città del subcontinente”, spiega Rorandelli, fotografo documentarista con un curriculum di lavori pubblicati tra gli altri anche su Le Monde, GEO, National Geographic, Der Spiegel, The Washington Post, The Wall Street Journal, The Guardian, Monocle, Paris Match. “Insieme all’allargamento dei confini cittadini, il mio obiettivo si è fermato a registrare il respiro di coloro che abitano queste città. Stratificazioni sociali e generazionali del secondo paese più popoloso al mondo, con un'età media di 29 anni, dove le diseguaglianze economiche sono profonde e in crescita”. Un lavoro personale, mai esposto finora e in continuo divenire che trova casa all’interno dell’evento cinematografico in programma dal 7 al 12 dicembre presso il Cinema La Compagnia, affiancandosi a una programmazione con oltre 30 titoli tra lungometraggi, corti e documentari in prima italiana ed europea.
Torri residenziali che si estendono fino alla linea del disboscamento, una foschia fatta di smog e polveri sottili talmente densa da bloccare la luce del sole, la vegetazione monumentale che emerge a fatica dalle brecce nel cemento in cui è confinata. E insieme frammenti di esistenze metropolitane: l’umanità in movimento all’interno di una stazione ferroviaria, ragazzi e ragazze arrivati in città per sfondare nel mondo del cricket che si allenano in un parco indossando le uniformi, un venditore di gelati in un parco – tra gli spazi urbani più vissuti in India. Da un lato l’immagine della megalopoli mostruosa, che fagocita tutto ciò che ha intorno; dall’altro quella di un nuovo progetto di vita cittadino, con le sue promesse, le sue vittorie e i suoi fallimenti. “C’è la paura di vedere la cementificazione urbana espandersi incontrollatamente, ma al tempo stesso questo è il percorso naturale di un paese in via di sviluppo”, aggiunge Rorandelli. “Mi interessa vivere dall’interno e documentare questo tipo di società in crescita che in Italia non è più possibile trovare e che necessariamente tra qualche tempo, proprio come è successo qui una volta passato il boom post bellico, si assesterà”.
Rocco Rorandelli (Firenze, 1973) ha iniziato a lavorare come fotografo documentarista dopo i suoi studi in Scienze Naturali, che lo hanno aiutato a sviluppare un profondo interesse per le questioni sociali e ambientali. Le sue immagini sono utilizzate in campagne di sensibilizzazione di organizzazioni intergovernative e non governative (OMS, Oxfam, Save the Children, MSF, ecc.) e vengono regolarmente pubblicate dalle più importanti riviste internazionali. Nel 2011 gli è stato assegnato un grant dal Fund for Investigative Journalism per il suo progetto a lungo termine sull'industria del tabacco, pubblicato poi come libro con il titolo “Bitter Leaves” (GOST Books, 2019).
07
dicembre 2023
Rocco Rorandelli – My India/Megalopolis
Dal 07 al 16 dicembre 2023
fotografia
Location
Spazio espositivo C.A. Ciampi
Firenze, Via de' Pucci, 16, (FI)
Firenze, Via de' Pucci, 16, (FI)
Orario di apertura
lu/ve 10.00-12.00 e 15.00-19.00, sa 10.00-13.00
Vernissage
7 Dicembre 2023, 12.30
Ufficio stampa
Chiarello Puliti & Partners
Autore
Autore testo critico