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Tra disegno e spazio, Franz Prati in mostra alla Casa dell’Architettura di Roma
Architettura
Franz Prati è un architetto accademico. Cerchiamo di intenderci. Prati è un architetto accademico innanzitutto perché privilegia il momento della rappresentazione dell’architettura a quello, più usuale, della sua costruzione. In questa arte, i vertici della sua toccano livelli sublimi. Prati è un vero maestro. Controlla tecniche numerose che combina spesso in maniera originale. Sa dove essere preciso e meticoloso e quando essere sfumato e fluido, sa come far navigare tra loro forme e colori, sa come far partecipare il supporto alla creazione. Sono tecniche che frequenta da più di 50 anni e che spesso insegna ad allievi e veri e propri seguaci della sua arte, spesso trasmessa all’interno della splendida galleria alla Fornace del Canova, di cui è l’anima insieme a Fiorenza d’Alessandro.
Nonostante le vette raggiunte da tempo dalla sua arte, Prati non fa ancora parte dell’Accademia di San Luca. Me ne dolgo molto e espero che sia presto invitato a farne parte, con Francesco Cellini e Franco Purini e nel passato Pietro e Gian Lorenzo Bernini, Pietro da Cortona, Girolamo e Carlo Rainaldi, Carlo Fontana e Paolo Portoghesi, per citarne solo alcuni. Il nome di Portoghesi è inevitabile quando si pensa a Prati: come non ricordare le copertine e gli inserti meravigliosi dei suoi disegni in “Eupalino” o le mostre presso la Galleria del compianto Paolo? Naturalmente è accademico anche perché è stato per 40 anni almeno docente all’Università italiana e anche in quel fronte conosco tanti che hanno tratto beneficio del suo sapere.
![Franz Prati, L’architettura e il suo doppio, Casa dell'Architettura, Roma, vista della mostra](https://www.exibart.com/repository/media/2023/11/a.Vista-diuna-nicchia-espositiva.jpeg)
Ma la ragione più profonda di questo aggettivo è proprio per la mostra delle sue opere, che si tiene all’Acquario Romano. Orbene, questo è uno spazio circolare coperto da una cupola traslucida, quanto di peggio sia possibile pensare, per una mostra di architettura. Vi ho viste decine di esposizioni e mai nessuna stava così bene e appariva così giusta dentro questo spazio. Infatti, i suoi disegni dialogano perfettamente non solo con la circolarità della pianta ma anche con l’alto spazio che li sovrasta. I disegni sono inseriti dentro le nicchie che circondano l’ambiente e sembrano quasi essere sempre stati lì, cosi giusti appaiono, tanto perfettamente ambientati sono. Sembra veramente una mostra site specific. Quindi visitarla ne vale veramente la pena. Guardate i disegni nel loro insieme, ballandoci idealmente attorno, e poi avvicinatevi per osservare il segno, sempre ricco di significati stratificati.
![](https://www.exibart.com/repository/media/2023/11/c.Acquedotti.i.jpg)
Naturalmente, i soggetti appartengono, in alcuni casi, all’impostazione più coerentemente accademica. Disegni stupendi ma anche belle soluzioni architettoniche, in cui la stratificazione non è solo grafica ma si muove negli elementi concreti del progetto, Come nello stupendo fianco vibrato e dinamico del concorso per Cerreto del 1985 (di cui chi scrive vorrebbe modificare il fronte per eliminare una rigidezza niente affatto necessaria).
Senza se e senza ma sono invece alcune opere che sembravano far uscire totem contemporanei dai quadri, come Luce Testimone con Lu Tiberi. E viene da domandarsi se non sia ora di vedere le sculture di Prati, perché ogni grande disegnatore ha un’anima nascosta di scultore, come i più bei disegni sono sempre quelli degli scultori medesimi.
![](https://www.exibart.com/repository/media/2023/11/b.Cereto.jpeg)
Attraversa la mostra il tema del viaggio. Qui Franz Prati usa il suo sognante paesaggio del mare. Una mare inalato nella sua Venezia e anche nella sua Genova, dove ha passato decenni di insegnamento. In particolare, a questo tema del viaggio è dedicato un bel libretto anti-convenzionale. Non scritto con pesantezza accademica ma con grazia e sensibilità da Lucia Re e messo in pagina in maniera apprezzabile da Campisano Arte.