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Presentate due nuove installazioni di Hilario Isola ai Giardini della Reggia di Venaria. Il tema è l’ecosistema
Arte contemporanea
Presentata al pubblico una nuova installazione site specific nei Giardini della Reggia di Venaria, a pochi passi da Torino. L’opera s’intitola Sinergie esapodi e il suo autore è Hilario Isola, artista torinese che opera con diversi media e che da alcuni anni ha concentrato la sua ricerca su temi inerenti la natura, l’ecologia e gli sprechi alimentari.
Questo lavoro, che si compone di due opere, s’inserisce infatti nel più ampio progetto che porta il titolo Rurale, nato alcuni anni fa dall’esperienza dell’artista come piccolo produttore di vini nella zona delle Langhe. L’esperienza concreta e personale ha generato in Hilario Isola una serie di domande circa l’opportunità e il senso del ricorso a tecnologie sempre più avanzate in ambito agricolo, cui è seguita l’esigenza di confrontarsi con tematiche quali il rapporto con la terra, le modalità di coltivazione e i vari problemi ambientali cui deve far fronte non solo un piccolo viticultore, ma molto più in generale un essere umano nella nostra epoca, segnata da sempre più gravi problematiche che riguardano l’ambiente e la stessa sopravvivenza del pianeta e delle specie che lo abitano.
Le singole opere sono collocate nella zona dei giardini della Reggia proprio di fronte alla sala di Diana, e rappresentano due insetti scelti tra quelli più importanti per la preservazione della biodiversità e per l’equilibrio naturale ed ecologico del nostro ecosistema. Si tratta dell’ape regina e della libellula. Due insetti che sono anche simboli del femminile, e la cui sopravvivenza e vita è scientificamente riconosciuta fondamentale per l’equilibrio del sistema naturale.
I lavori rappresentano un’ape regina e una libellula riprodotte in proporzioni giganti, e tuttavia in perfetta sinergia – appunto – con l’ambiente fisico che le ospita. Le due opere sono realizzate utilizzando una tecnica elaborata da Isola, che sfrutta le reti antigrandine sovrapponendole in modo sistematico, fino ad ottenere delle immagini di figure o oggetti che dalla lontananza ingannano l’occhio, e sembrano disegnati a mano o dipinti.
Il ricorso a un materiale industriale utilizzato in modo da dare forma a un disegno riconoscibile come forme e figure in qualche modo “tradizionali”, è parte essenziale e anima del progetto, che si propone appunto come dialogo e confronto tra mondo della natura e tecnologie umane avanzate, prodotte e utilizzate secondo un mindset industriale che rischia troppo spesso di perdere il contatto con l’aspetto selvaggio, irriducibilmente non coercibile, della natura in sé stessa.
Il progetto, curato da Alessia Bellone, curatrice dei giardini della Reggia di Venaria, e da Guido Curto, che ne è direttore, sarà completato in primavera da una terza installazione. Per ora sappiamo solo che l’opera sarà collocata all’interno del Potager Royal, ovvero negli orti vicini alla Cascina Medici del Vascello, location di persé stessa già fortemente rappresentativa del lavoro complessivo della serie Rurale di Isola e perciò moltoadatta ad ospitarne un nuovo lavoro. Per ora non sappiamo di che insetto, o animale si tratterà. Non resta che attendere per scoprirlo. Di certo, il discorso intrapreso da Isola prosegue sulla via di una riflessione che si muove sul piano del confronto tra tecniche, usi, modalità produttive e di coltivazione, e dall’altro latoprende in seria considerazione gli aspetti naturalistici, il rispetto tanto della natura quanto della tradizione culturale, nell’ottica della protezione e salvaguardiadell’ecosistema e dell’ambiente. Inutile dire che si tratta di un discorso molto attuale, di cui si avverte nitida l’urgenza a molteplici livelli. Il contributo di Isola al tema si pone con grazia, come una proposta di riflessione non priva di aspetti poetici e meditativi.