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L’appuntamento mensile dedicato alle mostre e ai progetti espositivi più interessanti di prossima apertura, in tutta Italia: ecco la nostra selezione per il mese di febbraio, tra grandi maestri della pittura e della fotografia, collettivi di sex worker e antichi Dei che ritornano. Con un immancabile Van Gogh.
Mimmo Paladino – Palazzo Boncompagni, Bologna
Nel 50mo anniversario di Arte Fiera, l’artista di fama internazionale Mimmo Paladino torna dopo molti anni a esporre a Bologna, città che ha sempre amato in modo particolare e con la quale ha avuto stretti legami, dalla fraterna amicizia con Lucio Dalla alla Laurea ad Honorem attribuitagli nel 2020 dall’Università Alma Mater. Organizzata dalla Fondazione Palazzo Boncompagni, la mostra, curata da Silvia Evangelisti in collaborazione con Mimmo Paladino, presenterà una ventina di importanti opere, dipinti e sculture di grandi dimensioni significative della poetica dell’artista, a documentare la sua ricerca negli ultimi vent’anni. La mostra sarà visitabile dall’1 febbraio al 7 aprile 2024.
Sex work e questioni di genere al MACRO, Roma
A inaugurare il 9 febbraio al MACRO – Museo d’Arte Contemporanea di Roma sarà
25 Years of Always Stress with BLESS, la prima mostra istituzionale in Italia dedicata al lavoro delle “situation designer”, come si definiscono Desiree Heiss e Ines Kaag, fondatrici di BLESS. Un ambiente concepito per l’occasione presenterà creazioni e collaborazioni che caratterizzano più di 25 anni di lavoro, provocazioni e situazioni di “always stress” di BLESS, quale studio transdisciplinare che sfida i canoni della moda, lavorando ai confini tra questa, il design e interventi concettuali.
Triviale presenterà i risultati della collaborazione tra Pauline Curnier Jardin e il collettivo Feel Good Cooperative, fondato a Roma nel 2020 dalla stessa artista e composto da un gruppo di sex worker colombiane e loro alleate, tra cui la fotografa e sex worker Alexandra Lopez e l’architetta e ricercatrice Serena Olcuire. La mostra si presenta come un set teatrale in cui mettere in scena tanto la dimensione pubblica del sex work quanto quella privata e domestica, affrontando temi quali l’identità di genere, le questioni migratorie, i lasciti del colonialismo, e le modalità di autorappresentazione e autodeterminazione ad essi collegate.
Inoltre saranno presentati i nuovi interventi di Michela De Mattei, Chiara Enzo, Sara Leghissa e Gabriele Silli per Retrofuturo, la mostra in corso da tre anni dedicata a immaginare la futura collezione del museo con le opere di giovani artisti italiani.
Antonio Donghi. La magia del silenzio – Palazzo Merulana, Roma
Inconfondibile esponente del realismo magico in Italia, Antonio Donghi sarà il protagonista di una mostra in apertura il 9 febbraio a Roma, a Palazzo Merulana, sede della Fondazione Elena e Claudio Cerasi. Curata da Fabio Benzi, la mostra aprirà una luce non solo sulle fonti culturali estremamente eclettiche dell’artista, nato nel 1897 e morto nel 1963, ma anche sul ruolo che alcune collezioni pubbliche romane hanno svolto, attraverso la raccolta delle sue opere, per la conoscenza e diffusione della sua arte.
In questo senso la mostra intende presentare i nuclei più significativi formati dalla Galleria Comunale d’Arte Moderna di Roma, della Galleria Nazionale d’Arte Moderna, della Banca d’Italia, della collezione UniCredit (già della Banca di Roma) e della Fondazione Elena e Claudio Cerasi, che nel loro insieme rappresentano l’intero percorso dell’artista, toccandone tutti i temi principali: paesaggi, nature morte, ritratti, figure in interni ed esterni, personaggi del circo e dell’avanspettacolo.
Sono raccolte in mostra oltre trenta opere prevalentemente acquistate direttamente alle maggiori mostre del tempo (Biennali di Venezia, Quadriennali di Roma, ecc.), o altrimenti reperite sul mercato rendendole di pubblica fruizione. La mostra approfondisce anche uno dei principali nuclei pittorici raccolti dalla collezione della Fondazione Elena e Claudio Cerasi, che possiede ed espone in permanenza tre fondamentali capolavori donghiani: Lavandaie (1922-23), primo vertice in assoluto del maestro; Gita in barca (1934); Piccoli saltimbanchi (1938).
Martin Parr, Short & Sweet – Mudec, Milano
La grande fotografia protagonista a Milano. Al Mudec – Museo delle Culture, dal 10 febbraio aprirà Short & Sweet, mostra in collaborazione con Magnum Photos, dedicata al mitico Martin Parr. Il percorso sarà scandito da più di 200 scatti, tra cui oltre 60 tra medi e piccoli formati scelti e selezionati dall’autore e presentati insieme a un’intervista inedita a cura della storica e critica della fotografia Roberta Valtorta. In mostra anche una selezione dell’installazione Common Sense, con oltre 200 fotografie in formato A3, tra le 350 esposte nella mostra omonima del 1999 che esplorano la realtà plastificata e pacchiana del mondo occidentale.
Pellegrino, Mulas, Capa, Taro – Camera, Centro Italiano per la Fotografia, Torino
Ancora fotografia, questa volta a Torino, da Camera, con un trittico di mostre dedicate a grandi autori, in apertura il 14 febbraio 2024.
Si parte con Michele Pellegrino. Fotografie 1967-2023, organizzata da Camera e Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, con la curatela di Barbara Bergaglio e testo di Mario Calabresi. In esposizione, oltre 50 immagini di Michele Pellegrino, per ripercorrere la sua ricerca, tra montagne, ritualità, volti e momenti del mondo contadino, incentrata principalmente sulla narrazione del territorio del Cuneese.
La mostra Ugo Mulas / I graffiti di Saul Steinberg a Milano, a cura di Archivio Ugo Mulas e Walter Guadagnini, ospitata nella Project Room di Camera, racconterà una storia da scoprire. Nel 1961, Saul Steinberg realizza una decorazione a graffito dell’atrio della Palazzina Mayer a Milano, su commissione dello Studio BBPR. A lavoro compiuto, Steinberg chiede a un giovane Ugo Mulas di testimoniare l’opera, nella sua interezza e nei particolari. Una selezione di una trentina di fotografie – alcune vintage altre stampate per questa occasione – permettono di entrare in profondità nel lavoro di questi due grandi rappresentanti dell’arte del XX secolo, di apprezzare la fantasia iconografica steinberghiana e la lucidità poetica dell’occhio di Mulas. La mostra sarà visitabile fino al 14 aprile 2024.
Fino al 2 giugno 2024 sarà invece visitabile Robert Capa e Gerda Taro: la fotografia, l’amore, la guerra, a cura di Walter Guadagnini e Monica Poggi. In esposizione 120 fotografie che approfondiscono uno dei momenti cruciali della storia della fotografia del XX secolo: il rapporto professionale e affettivo fra Robert Capa e Gerda Taro, tragicamente interrottosi con la morte della fotografa in Spagna nel 1937. In mostra anche la riproduzione di alcuni provini della celebre “valigia messicana”, di cui si persero le tracce nel 1939, quando Capa la affidò a un amico per evitare che i materiali venissero requisiti e distrutti dalle truppe tedesche. La valigia è stata ritrovata nel 2007 a Mexico City e conteneva 4.500 negativi scattati in Spagna dai due protagonisti della mostra e dal loro amico e sodale David Seymour.
Gli dei ritornano. I Bronzi di San Casciano – MANN, Napoli
Sono in corso i lavori nel laboratorio di restauro del MANN Museo archeologico nazionale di Napoli, in vista dell’allestimento della mostra Gli Dei ritornano. I bronzi di San Casciano, in programma dal 15 febbraio al 30 giugno 2024. Saranno esposte numerose statue e statuette bronzee, ex-voto e migliaia di monete ritrovate nel santuario termale etrusco e romano del Bagno Grande a San Casciano dei Bagni, testimonianze straordinarie che permettono di ricostruire i rituali e i culti delle divinità venerate nel territorio.
Van Gogh. Capolavori dal Kröller Müller Museum – Museo Revoltella, Trieste
Dal 22 febbraio 2024, il Comune di Trieste e Arthemisia presenteranno una straordinaria mostra dedicata all’artista più amato di ogni tempo, Vincent van Gogh. Quella che viene presentata a Trieste è la cosiddetta “mostra dei record”, visitata in pochi mesi da 600mila visitatori a Roma. Mostra che sarà addirittura arricchita da una presenza speciale: i due ritratti di Monsieur e Madame Ginoux (i proprietari del caffè di Arles frequentato da Van Gogh), realizzati nel 1890, conservati uno nel Kroller Muller Museum – prestatore di quasi tutte le opere presenti in mostra – e l’altro alla Galleria Nazionale di Roma. In occasione della mostra triestina, i due coniugi, amici e ritratti da Van Gogh, si rincontreranno e potranno stare nuovamente vicini.
Henri de Toulouse-Lautrec – Palazzo Roverella, Rovigo
Sarà Henri de Toulouse-Lautrec il protagonista dell’appuntamento annuale della primavera di Palazzo Roverella con l’arte internazionale. La grande mostra del 2024 è riservata all’artista francese tra i più rappresentativi della Parigi di fine secolo e si potrà ammirare al Roverella dal 23 febbraio al 30 giugno 2024. A promuoverla è la Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo con il Comune di Rovigo e l’Accademia dei Concordi. La mostra, prodotta da Dario Cimorelli Editore, è a cura di Jean-David Jumeau-Lafond, Francesco Parisi e Fanny Girard (direttrice del Museo Toulouse-Lautrec di Albi), con la collaborazione di Nicholas Zmelty (sezione Manifesti e Incisioni).
De Nittis, pittore della vita moderna, Palazzo Reale – Milano
Per la prima volta Palazzo Reale celebra in una monografica il talento di Giuseppe De Nittis esponendo dal 24 febbraio circa 90 dipinti, tra oli e pastelli, provenienti dalle principali collezioni pubbliche e private, italiane e straniere, tra cui il Musée d’Orsay e il Petit Palais di Parigi, i Musée des Beaux-Arts di Reims e di Dunquerke, gli Uffizi di Firenze – solo per citarne alcuni – oltre allo straordinario nucleo di opere conservate alla GAM di Milano e una selezione dalla Pinacoteca di Barletta, intitolata al Pittore, che ne conserva un eccezionale numero ,a seguito del lascito testamentario della vedova Leontine De Nittis.
Preraffaelliti. Rinascimento moderno – Museo Civico di San Domenico, Forlì
Dal 24 febbraio al 30 giugno 2024 la mostra Preraffaelliti. Rinascimento moderno – diretta da Gianfranco Brunelli e a cura di Elizabeth Prettejohn, Peter Trippi, Francesco Parisi e Cristina Acidini con la consulenza di Tim Barringer, Stephen Calloway, Charlotte Gere, Véronique Gerard Powell e Paola Refice – attraverso circa 300 opere tra dipinti, sculture, disegni, stampe, fotografie, mobili, ceramiche, opere in vetro e metallo, tessuti, medaglie, libri illustrati, manoscritti e gioielli, racconterà questa storia affiancando per la prima volta, alle opere britanniche, una consistente rappresentanza di modelli italiani, tra cui opere di antichi maestri, grazie ai generosi prestiti concessi dai musei americani ed europei, in particolare inglesi e italiani. Per completare il percorso, la mostra preseterà anche altre opere di artisti italiani di fine Ottocento ispirate ai precursori britannici.