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The Art of Seeing – States of Astronomy
Parte della 60. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia il Padiglione Georgiano presenta “L’Arte di Vedere – Stati dell’Astronomia”, un progetto collaborativo realizzato da un team di curatori ed artisti georgiani e francesi.
Comunicato stampa
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“L’Arte di Vedere – Stati dell'Astronomia" propone 65 Maximiliana o la Pratica illegale dell'Astronomia, un volume del 1964 concepito dall'artista, poeta ed editore georgiano Ilia Zdanevich (1894-1975) in collaborazione con Max Ernst (1891-1976), insieme ai relativi archivi. Questo libro è dedicato a Wilhelm Tempel (1821-1889), un astronomo e litografo tedesco che visse e lavorò in Francia, a Marsiglia e in Italia, in particolare a Venezia, dove osservò le comete dalla Scala Contarini del Bovolo, la famosa scala a chiocciola di Palazzo Contarini del Bovolo. Noto per la sua “vista acuta”, Tempel sosteneva un'astronomia non convenzionale e sensoriale che non facesse troppo affidamento sugli strumenti.
La storia di questo libro può essere fatta risalire a Tbilisi, dove Zdanevich creò un collettivo di arti ed una casa editrice, denominata “41°”, che promuoveva un linguaggio poetico futurista conosciuto come “Zaum”, con affinità ad un linguaggio delle stelle. Zdanevich adottò il nome Iliazd subito dopo essere arrivato nel 1921 a Parigi, dove pubblicò diversi volumi importanti, tra cui Maximiliana, un progetto fondamentale che abbraccia quattro paesi e tre lingue, fondendo poesia ed astronomia per evidenziare l'esperienza degli esiliati sia sul piano fisico che metafisico. La mostra ideata per la Biennale di Venezia, sarà allestita a Palazzo Palumbo Fossati ed esporrà Maximiliana insieme a materiali raramente visti, provenienti dagli archivi di Iliazd, che attestano l'importanza dei modelli stellari e delle forme simili a comete presenti nell'opera dell’artista, documentando il suo viaggio da Marsiglia a Firenze fino a Venezia, nello sforzo persistente di recuperare la biografia di Tempel.
La curatrice Julia Marchand (Francia) e il curatore David Koroshinadze (Georgia) hanno elaborato un concetto originale per un archivio vivente, invitando il pubblico a confrontarsi con l'affascinante storia della biografia di Tempel, e la trasposizione in esperimenti tipografici e di pittura nell’intento di far vivere il linguaggio del cosmo.
Gli artisti che partecipano a questa mostra vivono in località in prossimità di Marsiglia e Tbilisi, dove si svolge la storia di Maximiliana. Attraverso il loro lavoro hanno ripercorso i viaggi stellari dei personaggi storici dalla Georgia alla Francia, fino all’Italia.
Rispondendo all'invito ad esplorare l'eredità di Maximiliana, gli artisti francesi Rodrigue De Ferluc e Juliette George hanno definito un’identità visiva e spaziale per la mostra, realizzando mobili unici ispirati alla tipografia adottata da Iliazd nel libro. L'artista georgiano Nikoloz Koplatadze reinterpreta Maximiliana con una serie di libri d’arte basati sulle sue interpretazioni di mappe stellari ed altre questioni cosmiche. Grigol Nodia propone invece una video arte di intitolata Lonely Planet, che trasporta gli spettatori in un viaggio cosmico alla ricerca di Eros.
Le litografie di Wilhelm Tempel, provenienti dagli Archivi dell'Osservatorio Astrofisico di Arcetri, a Firenze, sono incluse nella mostra e forniscono un contesto unico per comprendere ed approcciare la storia che sottendono Maximiliana e l’iniziativa del viaggio creativo di Iliazd.
La storia di questo libro può essere fatta risalire a Tbilisi, dove Zdanevich creò un collettivo di arti ed una casa editrice, denominata “41°”, che promuoveva un linguaggio poetico futurista conosciuto come “Zaum”, con affinità ad un linguaggio delle stelle. Zdanevich adottò il nome Iliazd subito dopo essere arrivato nel 1921 a Parigi, dove pubblicò diversi volumi importanti, tra cui Maximiliana, un progetto fondamentale che abbraccia quattro paesi e tre lingue, fondendo poesia ed astronomia per evidenziare l'esperienza degli esiliati sia sul piano fisico che metafisico. La mostra ideata per la Biennale di Venezia, sarà allestita a Palazzo Palumbo Fossati ed esporrà Maximiliana insieme a materiali raramente visti, provenienti dagli archivi di Iliazd, che attestano l'importanza dei modelli stellari e delle forme simili a comete presenti nell'opera dell’artista, documentando il suo viaggio da Marsiglia a Firenze fino a Venezia, nello sforzo persistente di recuperare la biografia di Tempel.
La curatrice Julia Marchand (Francia) e il curatore David Koroshinadze (Georgia) hanno elaborato un concetto originale per un archivio vivente, invitando il pubblico a confrontarsi con l'affascinante storia della biografia di Tempel, e la trasposizione in esperimenti tipografici e di pittura nell’intento di far vivere il linguaggio del cosmo.
Gli artisti che partecipano a questa mostra vivono in località in prossimità di Marsiglia e Tbilisi, dove si svolge la storia di Maximiliana. Attraverso il loro lavoro hanno ripercorso i viaggi stellari dei personaggi storici dalla Georgia alla Francia, fino all’Italia.
Rispondendo all'invito ad esplorare l'eredità di Maximiliana, gli artisti francesi Rodrigue De Ferluc e Juliette George hanno definito un’identità visiva e spaziale per la mostra, realizzando mobili unici ispirati alla tipografia adottata da Iliazd nel libro. L'artista georgiano Nikoloz Koplatadze reinterpreta Maximiliana con una serie di libri d’arte basati sulle sue interpretazioni di mappe stellari ed altre questioni cosmiche. Grigol Nodia propone invece una video arte di intitolata Lonely Planet, che trasporta gli spettatori in un viaggio cosmico alla ricerca di Eros.
Le litografie di Wilhelm Tempel, provenienti dagli Archivi dell'Osservatorio Astrofisico di Arcetri, a Firenze, sono incluse nella mostra e forniscono un contesto unico per comprendere ed approcciare la storia che sottendono Maximiliana e l’iniziativa del viaggio creativo di Iliazd.
20
aprile 2024
The Art of Seeing – States of Astronomy
Dal 20 aprile al 24 novembre 2024
arte contemporanea
Location
PALAZZO PALUMBO FOSSATI
Venezia, San Marco, 2597, (Venezia)
Venezia, San Marco, 2597, (Venezia)
Orario di apertura
dal 20 aprile al 25 settembre ore 11-19
dal 26 settembre al 24 novembre ore 10-18
chiuso il martedì
Autore
Curatore
Produzione organizzazione