08 novembre 2000

Fino al 14.I.2001 Alle soglie del terzo millennio Padova, Palazzo della Ragione

 
Nell'ambito del progetto "Arte Contemporanea" promosso dalla Soprintendenza alle attività culturali di Padova, l'ampio salone del palazzo della Ragione in restauro accoglie un'antologia di opere di Renato Meneghetti...

di

Autore vicentino, che grazie al suo audace utilizzo delle tecniche offerte dalla scienza moderna (raggi x ed ecografie), è riuscito ad ottenere il favore della critica internazionale degli ultimi decenni.
Alla presenza dell’artista e del professor Gillo Dorfles,curatore in prima persona del progetto,il 28 ottobre scorso è stata inaugurata la rassegna di 320 opere testimonianti il lungo e complesso percorso artistico che, intrapreso dal Mereghetti nei primi anni ’60, è tuttora in pieno svolgimento. Nonostante la mostra sia doverosamente incentrata sulle tanto sorprendenti ed insolite radiografie artistiche, che dagli anni ’80 hanno valso all’autore una sicura fama internazionale, la mostra ha il pregio di non far passare sotto silenzio le sue precedenti oscillazioni creative, dovute ad una latente vena artistica non ancora incanalata in una costante stilistica apprezzabile.
Ritratto di Greta nel Lager
Ecco quindi che il percorso si snoda attraverso le varie fasi espressive del Meneghetti: dalla pittura “di getto” degli anni giovanili, di acuto e immediato impatto, ad altre numerose applicazioni che vanno dal collage all’affresco su tavola, dagli innesti su tela alla scultura,per soffermarsi poi sulle interessanti incursioni dell’autore nel mondo del cinema e della musica (la melodia che accompagna piacevolmente la mostra è una sua composizione). La strada per raggiungere uno stile in cui identificarsi scorre dunque attraverso i più svariati approcci alla materia. L’affanno per una difficoltosa imposizione della propria personalità, soffocata da una società neocapitalista cinica e materiale sfocerà in una tematica fortemente sentita dell’artista: le “fagocitatrici”. Si tratta della trasposizione su tela della concezione della realtà percepita dal Meneghetti in quel periodo del suo cammino. Il mondo globalizzante e ipertecnologico che avanza inesorabilmente negli anni ’70 viene simboleggiato da inquietanti macchine tubolari che inghiottono l’uomo spersonalizzandolo, levandogli ogni valenza positiva per poi rigettarlo sotto forma di confusa massa di miseri stracci.Tema fondamentale questo, nell’ottica del futuro cambiamento che dagli anni ’80 sconvolgerà totalmente la visione artistica del maestro, aprendogli nuove ed insperate possibilità di applicazione. E’ proprio allora infatti che un incidente occorso alla figlioletta procurerà il fatale incontro tra l’artista e l’allora ancor poco utilizzata tecnica dei raggi X.
Contemplando quotidianamente le serie di lastre che giorno dopo giorno documentavano il lungo e difficile recupero della bambina egli maturò l’intima convinzione che qualsiasi immagine l’occhio umano potesse cogliere nel mondo circostante fosse rintracciabile allo stesso modo all’interno di quelle effimere ed affascinanti radiografie. L’opera dell’artista consiste ora nell’ individuare questi richiami certamente presenti e renderli noti e godibili a qualsiasi osservatore, celando al contempo la costante presenza dell’ “ossatura organica” di base. In questa prospettiva il significato statico dell’oggetto viene frantumato per lasciare posto ad una visione estetica dinamica che si esplica attraverso una gamma ampliata di possibili interpretazioni. Ma non solo. L’azione dell’artista sembra pervasa da una sorta di sacralità nel momento stesso in cui ,attraverso semplici ritocchi della pellicola,egli riesce ad attuare una metamorfosi dell’immagine talmente profonda da trasformare in opera d’arte quello che normalmente appare come una spettrale testimonianza della precarietà del nostro essere.
Fagocitazione offerta
Alcune perplessità possono tuttavia insorgere riguardo il risultato puramente “pittorico”ottenuto con questa tecnica, principalmente per la ristretta possibilità di azione che un simile supporto materiale può offrire alla creatività dell’autore, il quale spesso si limita appunto a colorazioni e leggere modificazioni delle lastre di fondo. Ma possiamo citare a riguardo il pensiero dello stesso Dorfles, il quale afferma che ” spesso anche macchie d’inchiostro e chiazze sui muri possono essere abbozzi occasionali per opere pittoriche future”.Il Meneghetti ci appare quindi come un autore del suo tempo,alla costante ricerca del mezzo di espressione migliore per rendere comprensibile a tutti la sua personalissima convinzione estetica. E poco importa se in origine il veicolo utilizzato appare così lontano, se non addirittura opposto, dalla nostra usuale sensibilità artistica.
Brevi commenti “tecnici” sulla mostra
La scelta di un ambiente così contrastante con l’esposizione di una mostra di arte moderna ,come il grande salone del Palazzo della Ragione ci appare, poteva essere decisamente azzardata se la contraddizione fosse stata ulteriormente sottolineata da un allestimento eccessivamente fastoso. La cosa fortunatamente non è accaduta e le opere così incorporee del Meneghetti sembrano fondersi perfettamente con la cornice offerta dagli antichi soffitti affrescati. I pannelli espositivi sono completamente bianchi, le luci che avvolgono le opere sono semplici e discrete, le didascalie essenziali ma utilissime soprattutto per comprendere gli svariati materiali usati dall’artista per esprimere la propria fantasia. Il tutto non fa che dare risalto a dipinti e apparati già luminosi e vivaci di loro natura. Tra le applicazioni scultorre presenti particolare interesse sicuramente suscita l’angolo dedicato alle imponenti “installazioni”: alte strutture in ceramica che negli intenti del Mereghetti vogliono simboleggiare la comunione di uomo e piante attraverso la similitudine tra la spina dorsale umana e il tronco arboreo (in particolar modo quello delle palme). Ulteriore momento che si distingue all’interno della mostra è sicuramente la stanza dedicata per intero all’elaborata incursione del Meneghetti nel mondo del cinema e della fotografia.
Macrofago 3°
Qui troviamo alcuni schermi che ripetutamente trasmettono il lungometraggio a soggetto “Divergenze Parallele”, presentato alla XM Mostra Internazionale del Cinema della Biennale di Venezia, mentre sulle pareti osserviamo varie immagini del suo esperimento fotografico “Insania” sul tema della naturale predisposizione al vizio del genere umano. La musica composta dall’autore per il film sopra citato viene utilizzata come sottofondo musicale che accompagna il visitatore per tutto il cammino della rassegna. Mossa decisamente azzeccata per la perfetta fusione che si crea tra tele e suoni, tanto da produrre la concreata impressione che la melodia provenga direttamente dal rimescolarsi dei loro colori delle opere stesse. La mostra termina materialmente con un suggestivo tunnel attraverso il quale è obbligatorio passare per uscire dal labirinto dei pannelli. Esso presenta al suo interno una serie di lastre pure mobili appese al soffitto che ondeggiano si spostano passando loro attraverso, Al termine di questa particolare esposizione l’artista ha voluto rendere omaggio al Giubileo creando in terra una selva di croci in plexiglass con anima trasparente in lastra intitolato”Gerusalemme Gerusalemme”. Solo un consiglio: leggete i vari contributi di critici d’arte riguardo l’operato di Meneghetti che sono sparsi in più punti della mostra, vi aiuteranno a comprendere meglio questo singolare autore.


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Fabiana Mei




“Sull’ orlo del terzo millennio”. Antologica 1954-2000. 28 ottobre 2000 – 14 gennaio 2001
Palazzo della Ragione. A cura di : Gianfranco Martinoni
Via VIII Febbraio – 35122 Padova
Tel : 049/8205006 http://www.padovanet.it/padovacult
Entrata: Via VIII Febbraio (Palazzo del Municipio)
N. opere: 320 pittura / scultura / fotografia / design / musica / cinema
Orario: Tutti i giorni (tranne i lunedi non festivi, Natale e Capodanno) dalle ore 9.00 alle ore 19.00
Ingresso: 7000 intero. 4000 ridotto(tessere, studenti, minori, militari,adulti dai 60 anni,gruppi scolastici autonomi) 5000 Gruppi scolastici che richiedono la visita guidata. Gratis per bambini inferiori a 6 anniScuole e Gruppi su prenotazione (obbligatoria anche se senza visita guidata): 50.000 scuole materne. 80.000 scuole elementari, medie inferiori e superiori. 130.000 gruppi di adulti, club, associazioni…
Catalogo: SKIRA a cura di Vittorio Sgarbi.
Saggi di :Luciano Caramel, Laura Cherubini, Marco Di Capua,Gabriele Perretta, Elena Pontiggia, Duccio Trombadori.
Caratteristiche: bilingua (italiani , inglese), 245 pag, 256 illustrazioni a colori, 148 illustrazioni in bianco e nero prezzo: £ 95.000
Internet: http://www.uninetcom.it/meneghetti
E-mail: gretame@tin.it




[exibart]

5 Commenti

  1. risp. ad Andrea:sinceramente ha fatto un’intervento brevissimo all’inaugurazione…Se andrai a visitare la mostra (o se ci sei già stato…)proprio all’inizio del “percorso”c’è un pannello con una sorta di introduzione fatta dallo stesso Dorfles. Leggila e saprai esattamente il suo commento (cmq si è soffermato soprattutto sull’interessante “miscuglio” di arte e tecnica) Ciao!

  2. Ebbrava Faby! L’articolo è veramente ben scritto, molto chiaro e accattivante, continua così e avrai un sacco di afficionados!

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