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Stefano Cagol – Smuovere l’Angolo Apocalittico Verso la Speranza
Sabato 13 aprile 2024, ore 18 – 21, in occasione della Milano Art Week, siamo lieti di presentare una performance esclusiva di Stefano Cagol in galleria durante l’evento di chiusura della doppia mostra: l’omaggio ad Alberto Garutti e la collettiva “Swerving the Apocalyptic Angle into Hope”.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Glenda Cinquegrana Art Consulting è lieta di presentare la performance esclusiva pensata per l’occasione della Milano Art Week che Stefano Cagol realizzerà per l’evento di chiusura della doppia mostra attualmente in corso, l’omaggio ad Alberto Garutti “Che cosa succede nelle stanze quando le persone se ne vanno?” e la collettiva curata da Stefano Cagol “Smuovere l’angolo apocalittico verso la speranza” dove espone assieme all’artista attivista americana Mary Mattingly e il collettivo spagnolo PSJM.
In occasione della chiusura della mostra “Smuovere l’angolo apocalittico verso la speranza”, Stefano Cagol proporrà un’inedita azione performativa, omonima, pensata appositamente per l’occasione, che collegherà simbolicamente le opere esposte attraverso nuove chiavi di lettura e aprirà a una visione non consueta, rendendo visibile l’invisibile, mettendo in evidenza le tracce delle nostre scelte e del nostro calore.
In un complesso gioco di rimandi, Cagol interagirà con l’opera esposta di Alberto Garutti “Che cosa succede nelle stanze quando le persone se ne vanno?”, tra sguardo al buio e agli infrarossi. Attraverso visione glow in the dark e termosensibile, rimanderà a opere non esposte come la ricerca “The Body of Energy” dello stesso Cagol, le sue (anticipatrici) mascherine fluorescenti degli anni Novanta e un’altra opera degli anni Novanta di Studio Azzurro sul nostro rapporto con quanto ci sta attorno. Al buio anche le sculture di Cagol in mostra, che rimandano all’atomica, emettono radiazioni luminose, sempre più emblematiche nel momento attuale. Una visualizzazione di emissioni che non vediamo a occhi nudi, ma sono tanto influenti, sono le opere pittoriche del collettivo spagnolo PSJM, basate su grafici di variazioni dell’inquinamento nell’aria. Inglobati, invece, in una pesante palla, chiusa da sottili legami, sono gli oggetti, in particolare qui i vestiti, che appesantiscono la nostra impronta, senza che nemmeno ci facciamo caso. L’americana Mary Mattingly ce li pone davanti agli occhi per un’inequivocabile presa di coscienza, come è riuscita a fare influenzando con un’opera il governo di New York a introdurre il primo giardino edibile della sua storia.
In mostra da Glenda Cinquegrana, Stefano Cagol, che cura la mostra, ha portato un’arte che cerca d’influire sulla società e con la performance del finissage, come spesso fa con i suoi articolati progetti e attraverso un metodo basato sul processo, da minimi spostamenti del punto di vista fa emergere approfondite riflessioni, che cercano il coinvolgimento di un pubblico più ampio possibile e, sempre più, il confronto con altri artisti.
In occasione della chiusura della mostra “Smuovere l’angolo apocalittico verso la speranza”, Stefano Cagol proporrà un’inedita azione performativa, omonima, pensata appositamente per l’occasione, che collegherà simbolicamente le opere esposte attraverso nuove chiavi di lettura e aprirà a una visione non consueta, rendendo visibile l’invisibile, mettendo in evidenza le tracce delle nostre scelte e del nostro calore.
In un complesso gioco di rimandi, Cagol interagirà con l’opera esposta di Alberto Garutti “Che cosa succede nelle stanze quando le persone se ne vanno?”, tra sguardo al buio e agli infrarossi. Attraverso visione glow in the dark e termosensibile, rimanderà a opere non esposte come la ricerca “The Body of Energy” dello stesso Cagol, le sue (anticipatrici) mascherine fluorescenti degli anni Novanta e un’altra opera degli anni Novanta di Studio Azzurro sul nostro rapporto con quanto ci sta attorno. Al buio anche le sculture di Cagol in mostra, che rimandano all’atomica, emettono radiazioni luminose, sempre più emblematiche nel momento attuale. Una visualizzazione di emissioni che non vediamo a occhi nudi, ma sono tanto influenti, sono le opere pittoriche del collettivo spagnolo PSJM, basate su grafici di variazioni dell’inquinamento nell’aria. Inglobati, invece, in una pesante palla, chiusa da sottili legami, sono gli oggetti, in particolare qui i vestiti, che appesantiscono la nostra impronta, senza che nemmeno ci facciamo caso. L’americana Mary Mattingly ce li pone davanti agli occhi per un’inequivocabile presa di coscienza, come è riuscita a fare influenzando con un’opera il governo di New York a introdurre il primo giardino edibile della sua storia.
In mostra da Glenda Cinquegrana, Stefano Cagol, che cura la mostra, ha portato un’arte che cerca d’influire sulla società e con la performance del finissage, come spesso fa con i suoi articolati progetti e attraverso un metodo basato sul processo, da minimi spostamenti del punto di vista fa emergere approfondite riflessioni, che cercano il coinvolgimento di un pubblico più ampio possibile e, sempre più, il confronto con altri artisti.
13
aprile 2024
Stefano Cagol – Smuovere l’Angolo Apocalittico Verso la Speranza
13 aprile 2024
arte contemporanea
Location
GLENDA CINQUEGRANA ART CONSULTING
Milano, via Luigi Settembrini, 17, (Milano)
Milano, via Luigi Settembrini, 17, (Milano)
Orario di apertura
Sabato 13 Aprile ore 18 - 21
Sito web
Autore
Curatore