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Monograff – Azulejos
In esposizione l’ultima produzione dell’artista, caratterizzata da una pittura bicromatica dominata da blu e bianco, ispirata alla bidimensionalità della cianotipia e alle tipiche decorazioni iberiche Azulejos, piastrelle in ceramica con superficie smaltata che arricchiscono costruzioni pubbliche.
Comunicato stampa
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Galleria d’arte La Fonderia presenta Azulejos, mostra personale di Tommaso Mannucci in arte Monograff, con inaugurazione sabato 13 aprile 2024 alle ore 18 in Via della Fonderia 42R a Firenze.
In esposizione l’ultima produzione dell’artista fiorentino, caratterizzata da una pittura bicromatica dominata da blu e bianco, ispirata alla bidimensionalità della cianotipia e alle tipiche decorazioni iberiche Azulejos, piastrelle in ceramica con superficie smaltata e decorata che arricchiscono costruzioni pubbliche e private.
Il richiamo a questo tipo di decorazione cara all’artista lo si ritrova nella prima parte dell’esposizione, con una serie di piccole opere quadrate, su cui si articola un percorso che affronta i vari strati del terreno e le varie fasi naturali, dalla texture della pietra alla vegetazione che affiora da esse.
Si delinea così un filo conduttore di lettura che prosegue e si focalizza sulla concretezza e mutevolezza della materia. Vicende politiche e personali, contrasti e conflitti interiori hanno portato l’artista a pensarsi attraverso texture e forme marmoree forate, lacerate, oscurate in cui tuttavia non viene mutata la natura intrinseca della materia stessa. Una sorta di autoritratto ambientale, come la natura e l’uomo modellano il marmo, gli accadimenti sociali e culturali modellano Monograff: il materiale rappresentato, roccia e pietra, sono la volontà di raffigurare un individuo o qualsiasi forma di vita che si deve adattare spesso alle circostanze, alle situazioni, con compromessi e mutamenti nella forma senza intaccarne l’essenza.
Le riflessioni di Monograff si concentrano anche sull’estrazione nelle cave, riconducibili ai titoli delle opere stesse: 0,5% è la percentuale del marmo asportato utilizzato per scopi artistici, mentre il 17% per opere architettoniche. Il marmo è una risorsa che non si rinnova e le montagne vengono scavate costantemente, devastando il patrimonio culturale e ambientale. Viene così da rivolgere lo sguardo a quelle aree residuali che dopo essere state sfruttate rimangono abbandonate e a quelle che ancora sopravvivono all'antropizza-zione. Un paesaggio interstiziale che Gilles Clément chiama Terzo Paesaggio, nel senso di ciò che non è né luce, né ombra: è l'insieme di questi spazi indecisi, trascurati dal dominio dello sfruttamento dei suoli a costituire il solo rifugio per la biodiversità, in cui la vegetazione si riprende gli spazi senza essere vincolata, guidata e tematizzata dall’uomo.
A completare il percorso espositivo trova posto una scultura che materializza la ricerca di Monograff, rendendo tangibili le forme solamente raffigurate attraverso la pittura e delocalizzando la materia dalla tela allo spazio reale.
La mostra sarà visitabile fino al 7 maggio con orario dal martedì al sabato 10-13 e 15.30-19.30.
In esposizione l’ultima produzione dell’artista fiorentino, caratterizzata da una pittura bicromatica dominata da blu e bianco, ispirata alla bidimensionalità della cianotipia e alle tipiche decorazioni iberiche Azulejos, piastrelle in ceramica con superficie smaltata e decorata che arricchiscono costruzioni pubbliche e private.
Il richiamo a questo tipo di decorazione cara all’artista lo si ritrova nella prima parte dell’esposizione, con una serie di piccole opere quadrate, su cui si articola un percorso che affronta i vari strati del terreno e le varie fasi naturali, dalla texture della pietra alla vegetazione che affiora da esse.
Si delinea così un filo conduttore di lettura che prosegue e si focalizza sulla concretezza e mutevolezza della materia. Vicende politiche e personali, contrasti e conflitti interiori hanno portato l’artista a pensarsi attraverso texture e forme marmoree forate, lacerate, oscurate in cui tuttavia non viene mutata la natura intrinseca della materia stessa. Una sorta di autoritratto ambientale, come la natura e l’uomo modellano il marmo, gli accadimenti sociali e culturali modellano Monograff: il materiale rappresentato, roccia e pietra, sono la volontà di raffigurare un individuo o qualsiasi forma di vita che si deve adattare spesso alle circostanze, alle situazioni, con compromessi e mutamenti nella forma senza intaccarne l’essenza.
Le riflessioni di Monograff si concentrano anche sull’estrazione nelle cave, riconducibili ai titoli delle opere stesse: 0,5% è la percentuale del marmo asportato utilizzato per scopi artistici, mentre il 17% per opere architettoniche. Il marmo è una risorsa che non si rinnova e le montagne vengono scavate costantemente, devastando il patrimonio culturale e ambientale. Viene così da rivolgere lo sguardo a quelle aree residuali che dopo essere state sfruttate rimangono abbandonate e a quelle che ancora sopravvivono all'antropizza-zione. Un paesaggio interstiziale che Gilles Clément chiama Terzo Paesaggio, nel senso di ciò che non è né luce, né ombra: è l'insieme di questi spazi indecisi, trascurati dal dominio dello sfruttamento dei suoli a costituire il solo rifugio per la biodiversità, in cui la vegetazione si riprende gli spazi senza essere vincolata, guidata e tematizzata dall’uomo.
A completare il percorso espositivo trova posto una scultura che materializza la ricerca di Monograff, rendendo tangibili le forme solamente raffigurate attraverso la pittura e delocalizzando la materia dalla tela allo spazio reale.
La mostra sarà visitabile fino al 7 maggio con orario dal martedì al sabato 10-13 e 15.30-19.30.
13
aprile 2024
Monograff – Azulejos
Dal 13 aprile al 07 maggio 2024
arte contemporanea
personale
personale
Location
GALLERIA D’ARTE LA FONDERIA
Firenze, Via Della Fonderia, 42r, (Firenze)
Firenze, Via Della Fonderia, 42r, (Firenze)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 10-13 e 15.30-19.30
Vernissage
13 Aprile 2024, dalle ore 18
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