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Francesco Bertelé – Else Space, Es#1
Else Space – Es#1, mostra personale di Francesco Bertelé a cura di Sara d’Alessandro Manozzo, apre il 10 aprile con un evento performativo al quale il pubblico potrà partecipare in modo immersivo attraverso un visore VR in dotazione presso lo spazio espositivo.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Si tratta del terzo appuntamento di Else Space dopo la presentazione al pubblico avvenuto nell'ottobre 2022 al Museo Madre di Napoli e la mostra per Waiting Room al Centro Jonas di Trento.
La mostra inaugura con un evento performativo al quale il pubblico potrà partecipare in modo esclusivo e immersivo attraverso un visore VR in dotazione presso lo spazio espositi- vo, oppure da remoto tramite i dispositivi personali collegan- dosi al link https://linktr.ee/elsespace.
In occasione della performance sarà possibile seguire, nell’ Else Space virtuale, un dialogo fra l’artista e l'antropologo Andrea Staid dal titolo la ‘casa viva’.
Else Space indaga la relazione fra “naturale” e artificiale. Il fulcro dell’esposizione è ES#1, opera realizzata a partire dalla scansione fotogrammetrica di un reperto e composta di tre identità distinte ma in relazione tra loro attraverso legami di traslazione e manipolazione della forma. La prima, protetta e quasi nascosta da una calotta in vetro soffiato, è quella biologica, l’esoscheletro di un insetto, parte del cabinet de curiosités privato dell’artista. La seconda condivide il medesimo spazio tridimensionale, una teca in vetro, ed è realizzata a mano dall’artista e microincisore Natartribe, partendo dalla fusione in argento del modello 3D derivato dall’originale esoscheletro dell’insetto; non si tratta solo di una scultura: è infatti un elemento che può essere innestato sotto pelle, grazie al prototipo di impianto in acciaio chirurgico realizzato dal body mod artist Bruno Valsec- chi. Vi è infine la terza forma, anch’essa risultato della scansione e della modellazione digitale, posta nell’Else Space, espansione dello studio di Bertelé, ecosistema digitale ibrido, architettura vuota, priva di punti di riferimento, ma anche luogo di archiviazione e ricerca.
Tre identità sovrapposte e condensate in una sola entità —la scultura è tutte le sue manifestazioni — che si presentano moltiplicate anche nei lavori a parete, testimonianze del processo creativo dell’artista: una fotografia dell’innesto applicato a un umano, in una sorta di ornamento natural-culturale; una composizione bidimensionale, collage che mette insieme strati diversi: la mappatura del corpo dell’insetto, traduzione geometrica di un corpo vivo, lo schema scientifico della pelle umana, alcuni appunti dello stesso artista; un disegno che, poeticamente, riconnette le tre dimensioni —pur testimoniandone, irrimediabilmente, un’altra: quella del disegno stesso quale espressione del pensiero.
Il lavoro di Bertelé si muove fra soggetti e simulacro, stratificazioni di pensiero e similitudini fra cose, per indagare il processo di perdita di impatto della capacità di lettura e interpretazione delle immagini. È un metodo che ha le sue radice nell’arte concettuale — da Magritte a Kosuth, passando per la lettura di Foucault — ma che si evolve alla luce dell’odierna relazione con un digitale pervasivo, con una “realtà secondaria” che finisce per essere un orizzonte imprescindibile di ricerca di conoscenza — si pensi ai più recenti studi sul ruolo invasivo del variegato spettro delle mediazioni tecnologiche, nei diversi registri le quali s’iscrivono: biopolitico, cronologico, cartografico (G.Griziotti). In questo senso è possibile leggere anche i tentativi di ritorno alla dimensione del corporeo e del sensoriale di ES#1, dalla scultura-innesto all’immersività della realtà virtuale: la moltiplicazione di una forma “naturale” non corrisponde così più a un suo depauperamento, ma alla creazione di nuove relazioni non convenzionali.
Francesco Bertelé traccia il suo percorso di ricerca tra esplorazione ed esperienza spaziando dalle tecniche classiche alle più recenti tecnologie digitali. Bertelè fonde teoria e speri- mentazione pratica nello studio continuo del rapporto tra uomo e natura e indaga i processi politici e sociali più urgenti restituendoli in forma di opere poetiche e visionarie, frutto della sintesi tra dati collettivi ed esercizio personale. Il suo lavoro, in sinergia con un network di professionisti, adotta una metodologia mutuale che si avvale dell’intelligenza collettiva. Parte della sua produzione più recente ruota attorno al concet- to di committenza civica e si sviluppa come operazione artisti- ca in relazione ai meccanismi di pratiche sociali e umanitarie, un modo di fare arte che parte dall’azione sul territorio attivata dallo scambio con la realtà incontrata.
I suoi progetti e le sue opere sono stati presentati presso istituzioni italiane e straniere tra cui Museo Madre, Napoli; Bulevard Art and Media Institute,Tirana; Kulturni Centar, Bihać, Bosnia and Herzegovina; Mediamatic, Amsterdam; Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino; Museo del Novecento, Milano; Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, Prato; Fondazione Arnaldo Pomodoro, Milano. Nel 2018 è stato fra i vincitori della quarta edizione dell’Italian Council, progetto del Ministero della Cultura volto a promuovere la produzione artis- tica contemporanea. È direttore artistico di a2410.it ed è stato l’ideatore di carrozzeria margot.
Recipient.cc, fondata nel 2003, è una casa di produzione dinamica specializzata in progetti d'arte contemporanea. Il suo approccio innovativo è radicato in flusso di conoscenza collab- orativo, che unisce diverse competenze e pone sempre le esigenze del cliente al centro del processo. Combina tecnolo- gie all'avanguardia con approcci tradizionali per garantire risultati estremamente curati per gli artisti e le loro opere.
CARROZZERIA900 è un progetto che ha inizio nel 2011, all’interno di un spazio dallo spirito essenzialmente pratico e funzionale, tipico di una carrozzeria, a cui si unisce la passione per il Design. È un luogo che ha più anime, che va oltre il semplice concetto di negozio, un punto di riferimento nel mondo del Modernariato. Risale allo scorso anno l’apertura della nuova sede in Via Teodosio 64 (zona Lambrate) in un’area decisamente più grande e funzionale destinata a valorizzare i singoli pezzi dando loro nuova luce anche attraverso specifiche selezioni e progetti artistici trasversali. Carrozzeria900 nella sua storia ha sempre voluto tenere vivo lo scambio di riflessioni culturali con artisti di vario genere, ripar- te così da gennaio di quest’anno un nuovo e articolato programma espositivo che esplora il mondo del Design, dell’Arte e del Modernariato.
La mostra inaugura con un evento performativo al quale il pubblico potrà partecipare in modo esclusivo e immersivo attraverso un visore VR in dotazione presso lo spazio espositi- vo, oppure da remoto tramite i dispositivi personali collegan- dosi al link https://linktr.ee/elsespace.
In occasione della performance sarà possibile seguire, nell’ Else Space virtuale, un dialogo fra l’artista e l'antropologo Andrea Staid dal titolo la ‘casa viva’.
Else Space indaga la relazione fra “naturale” e artificiale. Il fulcro dell’esposizione è ES#1, opera realizzata a partire dalla scansione fotogrammetrica di un reperto e composta di tre identità distinte ma in relazione tra loro attraverso legami di traslazione e manipolazione della forma. La prima, protetta e quasi nascosta da una calotta in vetro soffiato, è quella biologica, l’esoscheletro di un insetto, parte del cabinet de curiosités privato dell’artista. La seconda condivide il medesimo spazio tridimensionale, una teca in vetro, ed è realizzata a mano dall’artista e microincisore Natartribe, partendo dalla fusione in argento del modello 3D derivato dall’originale esoscheletro dell’insetto; non si tratta solo di una scultura: è infatti un elemento che può essere innestato sotto pelle, grazie al prototipo di impianto in acciaio chirurgico realizzato dal body mod artist Bruno Valsec- chi. Vi è infine la terza forma, anch’essa risultato della scansione e della modellazione digitale, posta nell’Else Space, espansione dello studio di Bertelé, ecosistema digitale ibrido, architettura vuota, priva di punti di riferimento, ma anche luogo di archiviazione e ricerca.
Tre identità sovrapposte e condensate in una sola entità —la scultura è tutte le sue manifestazioni — che si presentano moltiplicate anche nei lavori a parete, testimonianze del processo creativo dell’artista: una fotografia dell’innesto applicato a un umano, in una sorta di ornamento natural-culturale; una composizione bidimensionale, collage che mette insieme strati diversi: la mappatura del corpo dell’insetto, traduzione geometrica di un corpo vivo, lo schema scientifico della pelle umana, alcuni appunti dello stesso artista; un disegno che, poeticamente, riconnette le tre dimensioni —pur testimoniandone, irrimediabilmente, un’altra: quella del disegno stesso quale espressione del pensiero.
Il lavoro di Bertelé si muove fra soggetti e simulacro, stratificazioni di pensiero e similitudini fra cose, per indagare il processo di perdita di impatto della capacità di lettura e interpretazione delle immagini. È un metodo che ha le sue radice nell’arte concettuale — da Magritte a Kosuth, passando per la lettura di Foucault — ma che si evolve alla luce dell’odierna relazione con un digitale pervasivo, con una “realtà secondaria” che finisce per essere un orizzonte imprescindibile di ricerca di conoscenza — si pensi ai più recenti studi sul ruolo invasivo del variegato spettro delle mediazioni tecnologiche, nei diversi registri le quali s’iscrivono: biopolitico, cronologico, cartografico (G.Griziotti). In questo senso è possibile leggere anche i tentativi di ritorno alla dimensione del corporeo e del sensoriale di ES#1, dalla scultura-innesto all’immersività della realtà virtuale: la moltiplicazione di una forma “naturale” non corrisponde così più a un suo depauperamento, ma alla creazione di nuove relazioni non convenzionali.
Francesco Bertelé traccia il suo percorso di ricerca tra esplorazione ed esperienza spaziando dalle tecniche classiche alle più recenti tecnologie digitali. Bertelè fonde teoria e speri- mentazione pratica nello studio continuo del rapporto tra uomo e natura e indaga i processi politici e sociali più urgenti restituendoli in forma di opere poetiche e visionarie, frutto della sintesi tra dati collettivi ed esercizio personale. Il suo lavoro, in sinergia con un network di professionisti, adotta una metodologia mutuale che si avvale dell’intelligenza collettiva. Parte della sua produzione più recente ruota attorno al concet- to di committenza civica e si sviluppa come operazione artisti- ca in relazione ai meccanismi di pratiche sociali e umanitarie, un modo di fare arte che parte dall’azione sul territorio attivata dallo scambio con la realtà incontrata.
I suoi progetti e le sue opere sono stati presentati presso istituzioni italiane e straniere tra cui Museo Madre, Napoli; Bulevard Art and Media Institute,Tirana; Kulturni Centar, Bihać, Bosnia and Herzegovina; Mediamatic, Amsterdam; Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino; Museo del Novecento, Milano; Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, Prato; Fondazione Arnaldo Pomodoro, Milano. Nel 2018 è stato fra i vincitori della quarta edizione dell’Italian Council, progetto del Ministero della Cultura volto a promuovere la produzione artis- tica contemporanea. È direttore artistico di a2410.it ed è stato l’ideatore di carrozzeria margot.
Recipient.cc, fondata nel 2003, è una casa di produzione dinamica specializzata in progetti d'arte contemporanea. Il suo approccio innovativo è radicato in flusso di conoscenza collab- orativo, che unisce diverse competenze e pone sempre le esigenze del cliente al centro del processo. Combina tecnolo- gie all'avanguardia con approcci tradizionali per garantire risultati estremamente curati per gli artisti e le loro opere.
CARROZZERIA900 è un progetto che ha inizio nel 2011, all’interno di un spazio dallo spirito essenzialmente pratico e funzionale, tipico di una carrozzeria, a cui si unisce la passione per il Design. È un luogo che ha più anime, che va oltre il semplice concetto di negozio, un punto di riferimento nel mondo del Modernariato. Risale allo scorso anno l’apertura della nuova sede in Via Teodosio 64 (zona Lambrate) in un’area decisamente più grande e funzionale destinata a valorizzare i singoli pezzi dando loro nuova luce anche attraverso specifiche selezioni e progetti artistici trasversali. Carrozzeria900 nella sua storia ha sempre voluto tenere vivo lo scambio di riflessioni culturali con artisti di vario genere, ripar- te così da gennaio di quest’anno un nuovo e articolato programma espositivo che esplora il mondo del Design, dell’Arte e del Modernariato.
10
aprile 2024
Francesco Bertelé – Else Space, Es#1
Dal 10 al 17 aprile 2024
arte contemporanea
Location
Carrozzeria900
Milano, Via Teodosio, 64, (MI)
Milano, Via Teodosio, 64, (MI)
Orario di apertura
lun/ven ore 10.30/18.30
Vernissage
10 Aprile 2024, 18-21
Sito web
Autore
Curatore