-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Apre la mostra di Dolce & Gabbana a Milano: un’immersione totale nell’universo dell’alta sartoria
Mostre
“Sogna ragazzo sogna” è il testo della canzone che dedicano Stefano Gabbana e Domenico Dolce a chi visita la loro preziosa mostra. Un inno al non rifugiarsi dietro ai propri sogni ma a cercare di viverli. Ed è così che si presentano i due stilisti, dentro le sale di Dal cuore alle mani, semplicemente condividendo ciò che hanno nel cuore quando le loro mani si apprestano a disegnare abiti e accessori.
A Palazzo Reale a Milano le 10 sale dedicate a Dolce & Gabbana si intrecciano come un’edera attorno alla cultura italiana, ai suoi elementi inspiranti e vividi, che fanno da terreno fertilissimo per la creatività del duo, che dell’italianità ha fatto la sua carta vincente. Ogni stanza ci porta in un luogo diverso pieno di ricordi e riferimenti, che la curatrice, Florence Müllerci dice essere la genesi di tutto il brand, un viaggio che attraversa tutta l’Italia, dalla Sicilia con i suoi richiami, a Venezia con il vetro, i mosaici delle città bizantine, il Barocco bianco di Roma, e giunge a Milano con la sede della loro sartoria. Il progetto espositivo offre uno sguardo senza precedenti nel processo creativo di Dolce&Gabbana: dall’origine delle idee, pulsanti nel cuore, alle mani, strumento magico attraverso cui prendono vita. Diverse forme artistiche – arte, architettura, artigianato, musica, opera e balletto, tradizioni popolari, teatro e Dolce Vita – dialogano con l’universo dei due grandi stilisti per convergere in una meravigliosa narrazione visiva.
Ad accogliere i visitatori, i dipinti ispirati al Grand Tour delle collezioni Alta Moda di Dolce&Gabbana firmati dalla pittriceAnh Duong, la cui estetica iconica si fonde sinergicamente con l’identità del marchio in stretto dialogo con la selezione di capi presentati in questa sala, che ci porta nel fatto a mano, tipico dei due couturier; ed è qui in questa prima sala che l’attesa di questa mostra lascia tutti a bocca aperta. Un allestimento sontuoso, magico ed evocante, dagli abiti raggruppati al centro fino alla cornice di dipinti che avvolge la sala in un caldissimo abbraccio. La seconda sala ci trasporta nel magico mondo del vetro veneziano. L’allestimento si snoda tra specchi e lampadari di alta caratura artigianale, creazioni pensate per riflettere i minuziosi dettagli di ricami e cristalli che arricchiscono gli abiti presentati al loro fianco, in un tripudio di brillantezza e meraviglia. I dettagli delle creazioni ci lasciano nuovamente senza fiato.
Dopo la tenda nera, un tributo a “Il Gattopardo”, riferimento costante nella visione di Dolce&Gabbana. Gli ambienti della versione cinematografica di Luchino Visconti del romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa sono rievocati a Palazzo Reale con un setting immersivo che riproduce la famosa scena del ballo, dove i manichini vestiti sontuosamente si immergono nel film. Presente è anche il tema della devozione, una sala che si presenta avvolta in un’atmosfera barocca: sotto l’egida del Cuore Sacro, lo spazio presenta un contemporaneo sancta sanctorum, uno scrigno che custodisce una selezione di creazioni di Alta Moda e Alta Gioielleria che alternano il fascino del nero Sicilia all’opulenza dell’oro.
Scrigno della mostra è la sala della sartoria che tutti i venerdì dalle 11 alle 13 e dalle 16 alle 18, vedrà operativi e intenti nella creazione e nel ricamo alcune figure dei laboratori Dolce&Gabbana. Qui possiamo assaporare pienamente cosa significa l’altissima artigianalità di una maison di questa caratura e tipica dell’Italia. La sala dedicata all’architettura si serve del video mapping per immergere lo spettatore nel mondo rinascimentale, tra dipinti e architettura, dove gli abiti diventano personaggi storici, e li vedi quasi muoversi in un paesaggio colorato come un soffitto finemente decorato. Ed è la sicilianità in tutto il suo splendore a portarci invece nel mondo di Dolce&Gabbana coloratissimo, in una sala decorata a mano da maestri pittori della maiolica e del carretto sicilianoin cui gli abiti nel mezzo diventano quasi un tutt’uno con il pavimento.
Non si è ancora giunti in fondo senza passare dalla sala dedicata agli stucchi, con riferimenti al Barocco bianco, e abiti della collezione omonima strenuamente a tema, simili a sculture che si fondono con la scenografia in un emozionante candore. La nona sala riflette la dimensione del mito, dell’opulenza e del sogno: da un lato, le divinità greche che si materializzano sotto forma di abiti eterei provenienti dalla Collezione Alta Moda presentata nella Valle dei Tempi di Agrigento; dall’altra, una selezione di creazioni di Alta Sartoria impreziosite da eleganti lavorazioni a mosaico celebrano la ricchezza delle basiliche bizantine italiane.
Dedicata al forte legame che unisce il mondo dell’Opera e la visione di Dolce&Gabbana è la sala conclusiva. L’ambiente di Palazzo Reale si scompone e riprende forma nella rappresentazione dell’interno di un teatro all’italiana, dove il sipario cremisi e gli ordini dei palchi si aprono su una scena che vede protagoniste le creazioni ispirate alle Opere più amate dagli stilisti: dalla Turandot alla Tosca, a Madama Butterfly. Il direttore della Pinacoteca Ambrosiana, Mons. Alberto Rocca, che ha partecipato alla curatela della mostra ci lascia con una frase certamente d’effetto chiarificatore “quando si entra nella mente geniale di una persona si impara”. Ed è così che Dolce&Gabbana ci hanno fatto, con questo grand tour, l’immenso regalo di aprirci cuore e mani per vedere, cosi come vedono loro.