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Luce Lebart – Mold is Beautiful
La mostra della studiosa e curatrice francese celebra l’incontro tra la tecnica (la fotografia) e il vivente (i microrganismi). Un dialogo che genera nuove forme che ampliano il significato delle immagini originarie e pongono interrogativi sul concetto di autorialità, di tempo e di archivio.
Comunicato stampa
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Grenze-Arsenali Fotografici
Mold is beautiful
di Luce Lebart Curatore associato : Francesco Biasi
Il Meccanico
Via San Vitale 2b - Verona
dal 10 maggio al 23 giugno
OPENING 10 maggio ore 18.00
«Chi è l'autore di queste immagini sconvolte dal tempo, dall'aria, dall'acqua e dalle manipolazioni? È un fotografo degli anni '20 di cui si sono perse le tracce e il nome?
Oppure sono i microrganismi che hanno trasformato le immagini in oggetti di contemplazione estetica?» chiede Luce Lebart.
La mostra Mold is Beautiful - ospitata nello spazio veronese de Il Meccanico - s'interroga sulla capacità della fotografia di emozionare. “Offerte alla contemplazione, queste immagini ci ricordano come le qualità estetiche di una fotografia sono decisamente indipendenti da un intento artistico”, scrive Luce Lebart.
Le immagini hanno molte vite e molti tempi: sono state amate, disprezzate, perdute, esposte. Le immagini sono documentio, operea, testimonianza, archivio e tutto questo contemporaneamente.
Mold is beautiful parla anche della materialità delle immagini analogiche, di come il tempo abbia lavorato e dialogato con la loro sopravvivenza. “Meraviglie dell'oblio, successo della incuria e del disinteresse, queste immagini, danneggiate da un'inondazione, sono state private della luce del giorno per anni. L’abbandono, sommato alle risorse organiche insite nella loro composizione (gelatina, fecola di patate), ha fornito il terreno ideale per una proliferazione creativa casuale.”
Un’autocromia a dominante verde era in origine la foto di un giardino scattata negli anni Venti, altre immagini mostravano un incendio boschivo, uno spettacolo pirotecnico sulla banchina, la volta celeste, la riva del lago di Ginevra e delle nuvole che pre annunciavano una tempesta.
Per quasi cento anni queste immagini sono state chiuse e dimenticate in una scatola di legno che porta le tracce di un'inondazione. I microrganismi se ne sono impadroniti e le hanno attivate, vitalizzate e trasformate. “ Le muffe sono il nemico numero uno degli archivi ”, spiega Luce Lebart, “Sono fattori di rischio, agenti di degradazione contro i quali la lotta è d'obbligo. In fotografia il loro potenziale creativo è ingiustamente trascurato. Eppure l'uomo si serve del potere di trasformazione dei microrganismi per produrre il pane quotidiano, il vino, la birra e tutti i formaggi”
L'incontro tra la tecnica (la fotografia) e il vivente (i microrganismi) ha generato nuove forme che hanno la particolarità - e qui risiede la loro bellezza – di entrare in dialogo con il contenuto delle immagini ed ampliarne le forme. Il giardino, il fuoco nella foresta, la costellazione, i fuochi d'artificio e le nuvole sono raddoppiati: appaiono nuovi fiori sconosciuti, pezzi di legno bruciati galleggiano, una nuova via lattea emana dalle distorsioni della gelatina. L'immagine tecnica è divenuta un terreno per la proliferazione del vivente.
Mold is beautiful è un nuovo ecosistema nel quale coesistono artefatti ed esseri viventi.
Luce Lebart è una storica della fotografia, curatrice e ricercatrice per la collezione Archive of
Modern Conflict. I suoi lavori riguardano l'archivio, gli immaginari scientifici, le tecniche e la materialità delle immagini. È autrice di libri di fotografie, tra cui appunto “Mold is beautiful” (2015) o “Gold and Silver” (RVB BOOKS, 2019) e opere di riferimento come “Les grandes photographes du XXe siècle” (Larousse, 2017) e “A world History of Women Photographers” (Thames & Hudson, 2022).
Tra le sue esposizioni presentate in Francia ed altrove figurano “Cloud Album” (Vancouver, 2022); “La Saga des inventions” (Rencontres d’Arles, 2019); “Gold and Silver” e “Frontera” (musée des Beaux arts du Canada, 2017 et 2018) e ancora “Mauvaises Herbes” (CPIF, 2022). Dal 2022 fa parte della direzione artistica del Festival Fotografia Europea.
Francesco Biasi è coordinatore artistico presso il Centre Photographique d’Île-de-France (Pontault-Combault, Francia). Tra i suoi progetti curatoriali “Tentacle Togetherness” di Anouk Kruithof (2023) e “Blank Memory” di François Bellabas (2024).
Orari di apertura
Sabato 10:00 -12:00 | 16:00-19:00
Domenica 16:00 - 19:00
Dal lunedì al venerdì su prenotazione 327 734 1027
Per informazioni: grenze.arsenali.fotografici@gmail.com
Mold is beautiful
di Luce Lebart Curatore associato : Francesco Biasi
Il Meccanico
Via San Vitale 2b - Verona
dal 10 maggio al 23 giugno
OPENING 10 maggio ore 18.00
«Chi è l'autore di queste immagini sconvolte dal tempo, dall'aria, dall'acqua e dalle manipolazioni? È un fotografo degli anni '20 di cui si sono perse le tracce e il nome?
Oppure sono i microrganismi che hanno trasformato le immagini in oggetti di contemplazione estetica?» chiede Luce Lebart.
La mostra Mold is Beautiful - ospitata nello spazio veronese de Il Meccanico - s'interroga sulla capacità della fotografia di emozionare. “Offerte alla contemplazione, queste immagini ci ricordano come le qualità estetiche di una fotografia sono decisamente indipendenti da un intento artistico”, scrive Luce Lebart.
Le immagini hanno molte vite e molti tempi: sono state amate, disprezzate, perdute, esposte. Le immagini sono documentio, operea, testimonianza, archivio e tutto questo contemporaneamente.
Mold is beautiful parla anche della materialità delle immagini analogiche, di come il tempo abbia lavorato e dialogato con la loro sopravvivenza. “Meraviglie dell'oblio, successo della incuria e del disinteresse, queste immagini, danneggiate da un'inondazione, sono state private della luce del giorno per anni. L’abbandono, sommato alle risorse organiche insite nella loro composizione (gelatina, fecola di patate), ha fornito il terreno ideale per una proliferazione creativa casuale.”
Un’autocromia a dominante verde era in origine la foto di un giardino scattata negli anni Venti, altre immagini mostravano un incendio boschivo, uno spettacolo pirotecnico sulla banchina, la volta celeste, la riva del lago di Ginevra e delle nuvole che pre annunciavano una tempesta.
Per quasi cento anni queste immagini sono state chiuse e dimenticate in una scatola di legno che porta le tracce di un'inondazione. I microrganismi se ne sono impadroniti e le hanno attivate, vitalizzate e trasformate. “ Le muffe sono il nemico numero uno degli archivi ”, spiega Luce Lebart, “Sono fattori di rischio, agenti di degradazione contro i quali la lotta è d'obbligo. In fotografia il loro potenziale creativo è ingiustamente trascurato. Eppure l'uomo si serve del potere di trasformazione dei microrganismi per produrre il pane quotidiano, il vino, la birra e tutti i formaggi”
L'incontro tra la tecnica (la fotografia) e il vivente (i microrganismi) ha generato nuove forme che hanno la particolarità - e qui risiede la loro bellezza – di entrare in dialogo con il contenuto delle immagini ed ampliarne le forme. Il giardino, il fuoco nella foresta, la costellazione, i fuochi d'artificio e le nuvole sono raddoppiati: appaiono nuovi fiori sconosciuti, pezzi di legno bruciati galleggiano, una nuova via lattea emana dalle distorsioni della gelatina. L'immagine tecnica è divenuta un terreno per la proliferazione del vivente.
Mold is beautiful è un nuovo ecosistema nel quale coesistono artefatti ed esseri viventi.
Luce Lebart è una storica della fotografia, curatrice e ricercatrice per la collezione Archive of
Modern Conflict. I suoi lavori riguardano l'archivio, gli immaginari scientifici, le tecniche e la materialità delle immagini. È autrice di libri di fotografie, tra cui appunto “Mold is beautiful” (2015) o “Gold and Silver” (RVB BOOKS, 2019) e opere di riferimento come “Les grandes photographes du XXe siècle” (Larousse, 2017) e “A world History of Women Photographers” (Thames & Hudson, 2022).
Tra le sue esposizioni presentate in Francia ed altrove figurano “Cloud Album” (Vancouver, 2022); “La Saga des inventions” (Rencontres d’Arles, 2019); “Gold and Silver” e “Frontera” (musée des Beaux arts du Canada, 2017 et 2018) e ancora “Mauvaises Herbes” (CPIF, 2022). Dal 2022 fa parte della direzione artistica del Festival Fotografia Europea.
Francesco Biasi è coordinatore artistico presso il Centre Photographique d’Île-de-France (Pontault-Combault, Francia). Tra i suoi progetti curatoriali “Tentacle Togetherness” di Anouk Kruithof (2023) e “Blank Memory” di François Bellabas (2024).
Orari di apertura
Sabato 10:00 -12:00 | 16:00-19:00
Domenica 16:00 - 19:00
Dal lunedì al venerdì su prenotazione 327 734 1027
Per informazioni: grenze.arsenali.fotografici@gmail.com
10
maggio 2024
Luce Lebart – Mold is Beautiful
Dal 10 maggio al 23 giugno 2024
fotografia
Location
Il Meccanico
Verona, Via San Vitale, 2, (VR)
Verona, Via San Vitale, 2, (VR)
Orario di apertura
Sabato 10:00 -12:00 | 16:00-19:00
Domenica 16:00 - 19:00
Dal lunedì al venerdì su prenotazione 327 734 1027
Vernissage
10 Maggio 2024, 18.00
Sito web
Ufficio stampa
grenze.arsenali.fotografici@gmail.com
Autore
Curatore
Media partner
Produzione organizzazione
Sponsor
Patrocini