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Tra Figurazione e Astrazione: Il Simbolismo di Teresa Noto
Per Teresa Noto, dal magma alle stelle di Paola Artoni
“Nascere non basta. È per rinascere che siamo nati. Ogni giorno”. (Pablo Neruda)-
Lacrime di pioggia rigano la superficie liscia della finestra sul mondo, scorrono e si raccolgono come rigagnoli sottili che …….
Comunicato stampa
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Per Teresa Noto, dal magma alle stelle
Paola Artoni
“Nascere non basta.
È per rinascere che siamo nati. Ogni giorno”.
Pablo Neruda
Lacrime di pioggia rigano la superficie liscia della finestra sul mondo, scorrono e si raccolgono come rigagnoli sottili che confluiscono nel fiume. La materia è solcata da quei ruscelli, si lascia scavare e modellare senza porre resistenza. Talvolta si creano crateri, altre volte, per contrasto, emergono delle catene montuose. La mano sfiora e interroga la superficie e il tatto restituisce quello che gli occhi già hanno intuito, tra forza e fragilità. L’incontro con l’arte di Teresa Noto va vissuto come un’esperienza sinestetica poiché la sua pittura brucia come sale sulla pelle. Non può bastarle un’azione bidimensionale, le increspature del colore si tramutano in brividi della superficie increspata delle sue tele e amplificano la percezione sensoriale. L’artista conduce un “pas des deux” tra figurazione e astrattismo, restìa agli schemi e in una posizione di coerenza anzitutto con gli abissi della propria anima. È quello il luogo sacro, dove ogni metafora prende vita e ogni cantico si eleva. La costellazione della sua arte non accetta etichette, nel suo tendere all’infinito si proietta verso un percorso ascensionale che, a sua volta, si realizza a partire dal magma. Vulcanica Noto, narratrice di canti tellurici, di fuoco e di vento, tra la vertigine dell’oblio e del ricordo. Teresa è alchimista, sperimentatrice, forgia la materia per elevarla nello spirito più eletto, non ha un punto di arrivo definitivo ma preferisce affrontare il viaggio con lo sguardo di chi intraprende, passo a passo, ogni curva del procedere. Le sue tele hanno un cuore infuocato, un’energia irrefrenabile che rompe le gabbie dei limiti, una forza dirompente che spezza le fredde trame che vorrebbero soffocare la vita. È in quel momento esatto che la pittura di Teresa si fa vortice e allora nessuno potrà fermare la luce. Quella luce che va oltre la dimensione immanente, che narra di “altro” e che fa alzare lo sguardo, nella consapevolezza che le tenebre, anche le più cupe, non potranno prevalere sulla speranza di una ri-nascita.
Mantova, Pasqua 2024
Paola Artoni
“Nascere non basta.
È per rinascere che siamo nati. Ogni giorno”.
Pablo Neruda
Lacrime di pioggia rigano la superficie liscia della finestra sul mondo, scorrono e si raccolgono come rigagnoli sottili che confluiscono nel fiume. La materia è solcata da quei ruscelli, si lascia scavare e modellare senza porre resistenza. Talvolta si creano crateri, altre volte, per contrasto, emergono delle catene montuose. La mano sfiora e interroga la superficie e il tatto restituisce quello che gli occhi già hanno intuito, tra forza e fragilità. L’incontro con l’arte di Teresa Noto va vissuto come un’esperienza sinestetica poiché la sua pittura brucia come sale sulla pelle. Non può bastarle un’azione bidimensionale, le increspature del colore si tramutano in brividi della superficie increspata delle sue tele e amplificano la percezione sensoriale. L’artista conduce un “pas des deux” tra figurazione e astrattismo, restìa agli schemi e in una posizione di coerenza anzitutto con gli abissi della propria anima. È quello il luogo sacro, dove ogni metafora prende vita e ogni cantico si eleva. La costellazione della sua arte non accetta etichette, nel suo tendere all’infinito si proietta verso un percorso ascensionale che, a sua volta, si realizza a partire dal magma. Vulcanica Noto, narratrice di canti tellurici, di fuoco e di vento, tra la vertigine dell’oblio e del ricordo. Teresa è alchimista, sperimentatrice, forgia la materia per elevarla nello spirito più eletto, non ha un punto di arrivo definitivo ma preferisce affrontare il viaggio con lo sguardo di chi intraprende, passo a passo, ogni curva del procedere. Le sue tele hanno un cuore infuocato, un’energia irrefrenabile che rompe le gabbie dei limiti, una forza dirompente che spezza le fredde trame che vorrebbero soffocare la vita. È in quel momento esatto che la pittura di Teresa si fa vortice e allora nessuno potrà fermare la luce. Quella luce che va oltre la dimensione immanente, che narra di “altro” e che fa alzare lo sguardo, nella consapevolezza che le tenebre, anche le più cupe, non potranno prevalere sulla speranza di una ri-nascita.
Mantova, Pasqua 2024
04
maggio 2024
Tra Figurazione e Astrazione: Il Simbolismo di Teresa Noto
Dal 04 al 31 maggio 2024
arte contemporanea
Location
Galleria Spazio6
Verona, Via Santa Maria in Organo, 6, (VR)
Verona, Via Santa Maria in Organo, 6, (VR)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 16,30-19,30
Vernissage
4 Maggio 2024, ore 17,30
Sito web
Autore
Curatore
Autore testo critico