-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Un illusionista razionale. Ferrara ospita a Palazzo dei Diamanti la personale di Maurits Cornelis Escher (1898- 1972), offrendoci un viaggio che sfida percezione e logica, tra opere illusorie e geometriche, condito da postazioni interattive e salette dai giochi visionari. Il pubblico ha così l’occasione di immergersi nella mente del celebre artista olandese, il cui linguaggio costituisce la lettura e l’esplorazione della realtà quotidiana, attraverso immagini incantate e scientifiche.
Il percorso della mostra articola circa centotrenta opere in sei sale espositive che ripercorrono la vita del noto artista. Le prime due infatti vanno dai suoi esordi ad Haarlem ai numerosi viaggi nel Belpaese, in seguito ai quali egli riuscì a trasformare i suoi disegni in grafiche, dapprima tangenti all’ambiente liberty-simbolista e poi disseminate di illusioni ottiche e bizzarrie prospettiche. Come riportano le due sale successive, con il passare degli anni le sue xilografie, stampe e disegni andranno di fatto ad arricchirsi di temi e stili diversi, quali le tassellature e la metamorfosi, indagando tesi come la vita e lo scorrere del tempo. Il tutto attraverso visioni illusorie e geometriche, strumenti rappresentanti la sua visione della realtà, talvolta ludica, forse impossibile, ma indubbiamente affascinante.
Lo spazio ed il paradosso geometrico sono i protagonisti infine delle ultime due sezioni della mostra, dichiarando l’ammirazione e l’interesse dell’artista verso la comunità scientifica, corrisposto, ancora oggi. Con lui infatti i concetti matematici e geometrici sono divenuti strumenti della rappresentazione grafica dell’infinito, in una ludica visione in cui alle volte lui stesso, a suo dire, faceva fatica a chiarire se le figure bianche e nere appartenessero al regno della matematica o a quello dell’arte.
L’artista ci invita così a riflettere di come l’arte, unita alla scienza, possa farci notare una percezione diversa, illusoria e talvolta ludica, ma allo stesso tempo razionale, della vita.
Di sala in sala ci si accorge infatti di come il possibile incontri l’impossibile in ogni sua stampa ed incisione, in mondi sicuramente immaginari ma forse non così tanto distanti da dove la nostra mente a volte ci vorrebbe portare.
Escher oggi continua ad incantare e ispirare generazioni di qualsiasi età, lasciando un segno indelebile nella cultura visiva del XX secolo, come nel design e nella pubblicità. Ogni sua opera rimane un unicum razionale, ove Maurits, come riportano le scritte presenti lungo la mostra, adorava il caos per riprodurne l’ordine, attraverso un lavoro visto come un gioco, ma molto serio. Lui ha osato sfidare la percezione, portandoci a guardare oltre le apparenze, in uno straordinario viaggio in cui Ferrara ed Escher vi aspettano alla mostra.
Con il Patrocinio della Regione Emilia-Romagna, la mostra è stata organizzata da Arthemisia, Fondazione Ferrara Arte e Servizio Musei d’Arte del Comune di Ferrara, in collaborazione con la M. C. Escher Foundation e Maurits. La rassegna è inoltre curata da Federico Giudiceandrea, uno dei massimi esperti dell’artista, e Mark Veldhuysen, presidente della M.C. Escher Foundation.