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In Scena è la rubrica dedicata agli spettacoli dal vivo in programmazione sui palchi di tutta Italia: ecco la nostra selezione della settimana, dal 6 al 12 maggio.
Teatro e danza
La scena internazionale al Piccolo di Milano
Pratiche e visioni internazionali al Festival Presente indicativo, dal sottotitolo Milano Porta Europa, che continuano con un lavoro premiato in Spagna come migliore spettacolo teatrale del 2023: La voluntad de creer diretto da Pablo Messiez, argentino, naturalizzato spagnolo. Ispirandosi al film Ordet di Carl Theodor Dreyer – tratto a sua volta dal dramma di Kaj Munk –, il regista conduce un’indagine sul rapporto tra volontà e fede, ponendolo alla base del patto con il pubblico che rende possibile la finzione scenica. Ritenendo che l’assenza dello spettatore svuoti di senso il rito del teatro, Messiez ha scelto di costruire lo spettacolo aprendo le prove agli spettatori, fin dall’inizio, perché anche nel processo creativo, l’azione è possibile solo condividendo la volontà di crederci (al Teatro Grassi, dall’8 al 10 maggio).
In The Confessions, coprodotto dal Piccolo all’interno di una cordata internazionale, la vita di una donna, dal 1943 al 2021, si fa affresco di un’epoca e delle sue trasformazioni. Alexander Zeldin, drammaturgo e regista inglese, utilizza le ore di conversazione con la madre – e con altre donne sue coetanee – per dipingere il ritratto di una ragazza della classe operaia che, dopo un matrimonio a diciotto anni e un tentativo di omicidio, lascia la sua isola per ricominciare una nuova vita nella Londra degli anni Ottanta. Attraversando i cambiamenti sociali, gli amori di Alice diventano il filo conduttore di un processo di emancipazione, personale e collettivo, in cui ciascuno può riconoscersi (al Teatro Strehler, dal 9 all’11).
Il regista argentino Mariano Pensotti con La Obra (coproduzione Piccolo Teatro, Wiener Festwochen, Athens Epidaurus Festival e Festival d’Automne à Paris), dà vita a una travolgente commedia nella commedia che cerca, nel presente, le tracce della violenza del passato. Lo fa con una mise en abyme speculare e vertiginosa, spettacolare nel suo impianto scenico, che invita il pubblico a districarsi tra gli incessanti ribaltamenti della verità nel suo contrario e viceversa (al Teatro Studio Melato, dal 10 al 12).
Il cinema muto di Elvira Notari
Napoletano, anche insegnante di Regia al Master di Cinema e Televisione all’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, Gianfranco Pannone firma questo spettacolo su Elvira Notari «Produttrice insieme al marito Nicola per la Dora Film, attrice, sceneggiatrice e soprattutto regista», dopo aver realizzato il film documentario Via Argine 310 dedicato alla vicenda degli operai della Whirlpool di Napoli, Premio speciale Cinema & lavoro ai Nastri d’Argento 2023. Un linguaggio, quello del cinema, presente drammaturgicamente nello spettacolo attraverso una ricca selezione di clip tratte dai film di Notari.
«Una città “porosa” e spiazzante come Napoli, la donna-pioniera del cinema muto, creativa e coraggiosa, e un’attrice tra le più talentuose e originali nel panorama teatrale e cinematografico italiano – scrive nelle note il regista –, compongono una triade tutta al femminile, scaturita dalla penna sapiente e sensibile di Roberto Scarpetti, che porterò finalmente in scena forte anche del mio sguardo documentario. Ma Cinemamuto vuol essere pure una riflessione sulla libertà di espressione. Il fascismo di fatto interruppe la carriera artistica e imprenditoriale di Elvira, colpevole di essere, oltre che persona libera da legacci ideologici, una donna in un mondo di uomini. Quel che accadde poco meno di un secolo fa può essere un monito anche per i nostri controversi giorni».
“Cinemamuto”, di Roberto Scarpetti, regia Gianfranco Pannone, con Iaia Forte, Andrea Renzi, scene Luigi Ferrigno e Sara Palmieri, costumi Grazia Colombini, disegno luci Carmine Pierri, musiche Giovanna Famulari, montaggio video Erika Manoni, video Alessandro Papa. Produzione Teatro di Napoli – Teatro Nazionale. A Napoli, Teatro San Ferdinando, dal 9 al 19 maggio.
L’Apocalisse di Lucilla Giagnoni
La storia della rivelazione di un uomo solo, Edipo, il re che lotta invano contro un destino tragico e ineluttabile, si intreccia alla rivelazione dell’umanità intera, racchiusa nel libro dell’Apocalisse di Giovanni. Perché il vero significato di “apocalisse” non è catastrofe bensì rivelazione. È la versione attualizzata di Lucilla Giagnoni del suo Apocalisse, ispirata all’ultimo libro della Bibbia (al Teatro Astra di Torino dal 7 al 12 maggio, produzione TPE – Teatro Piemonte Europa, CTB – Centro Teatrale Bresciano, Teatri del Sacro).
“Guarda”, “racconta ciò che hai visto”, sono le indicazioni più frequenti date a Giovanni, il testimone-narratore. In un mondo di ciechi che credono di vedere e, dunque, di sapere, il mistero si rivela solo a chi dimostri di saper guardare. Cecità e rivelazione fanno immediatamente pensare ad un personaggio totemico nel teatro occidentale: Edipo. Il testo sacro che per i cristiani sigilla la serie dei testi biblici e l’opera teatrale che dà inizio ad ogni forma di indagine sull’uomo sono posti in parallelo per raccontare che la fine dei tempi è in realtà un nuovo inizio, una nuova vita per chi impara a vedere.
Apocalisse è l’ultimo capitolo di una trilogia della spiritualità composta dallo spettacolo Vergine madre, ispirato al percorso di salvezza raccontato nella Divina Commedia, e dallo spettacolo Big Bang che, a partire dall’ultima parola delle Divina Commedia, “stelle”, e dai primi due capitoli del libro della Genesi, indaga sull’inizio e sulla creazione facendo dialogare il linguaggio della scienza con quello della teologia e quello del teatro. Apocalisse indaga sul vero significato della fine.
Over Gina Pane. Quattro azioni sentimentali
A Gina Pane, artista italo-francese, figura estrema del movimento della performance-body art, Lenz Fondazione di Parma dedica il polittico performativo di Maria Federica Maestri Over Gina Pane_4 Azioni Sentimentali, in cui la bellezza amara e dura inseguita dall’artista prenderà la forma incarnata e perturbante di quattro performer e co-creatrici delle azioni.
Otto gli appuntamenti, con due repliche pomeridiane al giovedì: 2 e 9 maggio con Monica Barone, 23 e 30 con Carlotta Spaggiari, 6 e 13 giugno con Valentina Barbarini, 4 e 11 luglio Tiziana Cappella insieme alle altre tre interpreti, in un’unica sequenza performativa. Le rifrazioni iconiche sono di Francesco Pititto.
Le azioni sono presentate all’interno della mostra Contemporanea. Capolavori dalle collezioni private di Parma presso il Palazzo del Governatore a Parma, nella sala in cui sono esposte le immagini Constatazioni, realizzate durante la famosa performance di Gina Pane del 1973 presso la galleria milanese Diagramma.
La prima delle quattro performance, in simmetria con la ricerca di Gina sul corpo dei santi, l’iconostasi di Federica Maestri si fa riviviscenza performativa, Via Dolorosa (titolo di un’opera di Pane del 1988) da percorrere ‘qui e ora’ per ricongiungersi attraverso la verità delle proprie lesioni poetiche ed esistenziali al pensiero estetico e politico dell’artista. Nella seconda performance al centro della creazione la sensibilità nelle sue molteplici forme, capaci di disvelare presenze umane incarnanti bellezza sconosciuta e il simbolismo religioso del corpo lacerato come dono e della ferita come moltiplicazione della capacità sensoriale.
Catania Contemporanea/FIC Festival
Prosegue, fino al 12 maggio, il ricco programma di Catania Contemporanea / FIC Festival, promosso da Scenario Pubblico / Centro di Rilevante Interesse Nazionale per la danza. La quinta edizione con la visionaria direzione artistica di Roberto Zappalà, ha visto in scena artisti come Compagnia Zappalà Danza, Maguy Marin interpretata da MM Contemporary Dance Company, Virgilio SienI, EgriBianco Danza, Olivier Dubois, Enzo Cosimi, Alessandro Sciarroni, Cornelia e Compagnia Petranuradanza.
Domenica, 12 maggio, alle 17:30, al Teatro Massimo Bellini la prima assoluta di 4 Seasons (jubileum version), premiata creazione del 2013 oggi rivisitata – del coreografo brasiliano Samir Calixto sulle musiche delle Quattro Stagioni di Vivaldi, eseguite dall’Orchestra d’archi del Teatro diretta da Dino De Palma, anche violino solista. Gran finale in uno dei più importanti siti barocchi del capoluogo etneo, la Corte di Palazzo Platamone, sede dell’Assessorato comunale alla Cultura, che ospiterà un concerto di suggestivo impatto, L’Arte del Taiko dei Munedaiko, gruppo musicale dedito all’arte delle percussioni tradizionali giapponesi. Nella travolgente esibizione i taiko sollecitano i corpi dei musicisti come in una danza.
Inoltre, intorno al tema del festival l’11 e 12, è previsto il convegno nazionale Anarchivio, che mira a una riflessione approfondita sull’importanza del repertorio contemporaneo, sulla sua trasmissione alle nuove generazioni e sulle opportunità che offre per evitare lo spreco di risorse produttive.
A Firenze la reunion del leggendario Group-O
A conclusione della prima parte de La Democrazia del corpo 2024 del Centro di Rilevante Interesse per la Danza Virgilio Sieni (la seconda parte si svilupperà in autunno), viene presentato Tyranny of the present (a CANGO, Firenze il 10 maggio) un evento storico che, dopo 40 anni, vede riunire sulla scena quattro componenti del leggendario Group-O: Katie Duck, Alessandro Certini, Charlotte Zerbey, Virgilio Sieni. Katie Duck, nata in California nel 1951, è una pioniera dell’improvvisazione di fama mondiale. Danzatrice, coreografa, insegnante, fonda la sua ricerca sulla contaminazione dei linguaggi e sull’improvvisazione come strumento compositivo live di performance che combinano danza, musica e parola.
L’esperienza fondata sull’improvvisazione, quindi irripetibile perché nutrita di presente, intesse tra i protagonisti un gioco di fiducia e sfida attraverso il movimento, il suono e il testo che si sostanziano del qui e ora. Chi osserva e partecipa con lo sguardo all’evento aggiunge alla pièce Tyranny of the present i contorni di una piena e sottile percezione dell’istante che si fa spazio in un’emozione senza tempo.
Paesaggi del Corpo, Festival Internazionale Danza Contemporanea
Tre comuni dei Castelli Romani – Velletri, Rocca di Papa, Albano Laziale – dall’11 maggio al 6 luglio ospiteranno la quinta edizione di Paesaggi del Corpo Festival Internazionale Danza Contemporanea, con la direzione artistica di Patrizia Cavola: spettacoli, performance site specific e di danza urbana outdoor, laboratori, residenze a cura di compagnie italiane, formazioni internazionali e giovani autori e autrici.
Il programma di questa nuova edizione dal titolo Intrecci, comprende 33 spettacoli tra le più rilevanti compagnie italiane: Artemis Danza, Fabrizio Favale/KLM Le Supplici, Btt Balletto Teatro Di Torino, Compagnia Atacama, Company Blu, Egribiancodanza, Dancehauspiù Company, Naturalis Labor, Arb Dance Company, Art Garage, Asmed Balletto Di Sardegna, Borderlinedanza, Compagnia Hunt, CIA Francesca Selva/Concorda Impresa Sociale, Dèjà Donnè, Ersilia Danza, Kinesis Cdc, Mandala Dance Company, Motus, Movimento Danza, Res Extensa, Gruppo E-Motion; e formazioni internazionali come Cie Irene K (Belgio), Taiat Dansa (Spagna), Tanz Harz (Germania). Ampio spazio anche alle nuove generazioni di autori e di autrici (Livia Bartolucci, Noemi Piva, Nicholas Baffoni, Camilla Perugini, Antonio Taurino), una scelta finalizzata alla valorizzazione della creazione emergente a confronto con artisti maturi e soprattutto in favore di un ricambio generazionale.
Il programma del Festival è su paesaggidelcorpo.it.
Il racconto dell’ancella
Monologo drammatico e di sorprendente attualità Il racconto dell’ancella è un romanzo distopico scritto nel 1985 della canadese Margaret Atwood, tornato alle cronache per il grande successo della serie televisiva The Handmaid’s Tale.
Attraverso il ritrovamento di una confessione registrata, siamo rapiti dal racconto di un’ancella. Non sappiamo da dove ci parli, quale luogo e quale tempo, ma riconosciamo che parla proprio a noi, donne e uomini di questa società contemporanea. L’ancella porta in sé l’urgenza della domanda che brucia, la nostra responsabilità. Ci interroga sulla libertà, su ciò che ne facciamo e soprattutto su quale sia realmente la libertà delle donne. Diventa un simbolo, ma anche l’incubo di un futuro prossimo possibile, un monito che ci tiene in guardia. Nella nostra esperienza di esseri umani ci ritroviamo a cogliere i segni del cambiamento senza ascoltarli troppo, demandando la nostra responsabilità ad altri e pensando che tutto procederà sempre bene. Poi quando è ormai tardi, ci accorgiamo che il cambiamento ci ha superato e siamo diventati vittime della nostra stessa indolenza.
In scena Viola Graziosi diretta dalla regia di Graziano Piazza (a Milano, Teatro Franco Parenti, dall’8 al 12 maggio. Produzione Teatro della Città – Centro di Produzione Teatrale).
Saranno famosi, il musical
È stata una delle serie tv più famose e indimenticabili. Ma è stato anche un film e un musical di successo internazionale. La trama di Saranno famosi (al Teatro Brancaccio di Roma, dall’8 al 12 maggio) racconta la vita degli allievi e gli insegnanti della rinomata ed esclusiva scuola di Performing Arts di New York. Un gruppo di ragazzi, la loro passione e la loro dedizione per il mondo dello spettacolo, una storia che continua a conquistare ed emozionare nuove generazioni di pubblico ed ispirare miriadi di giovani talenti. Saranno Famosi è un fenomeno leggendario e intramontabile della cultura pop, un titolo talmente famoso da essere entrato nell’immaginario della gente come sinonimo di desiderio di realizzare il proprio sogno nel mondo dello spettacolo.
Fabrizio Di Fiore Entertainment e la compagnia Roma City Musical portano in scena un musical pieno di energia, intenso e coinvolgente che oltre a proporre la famosissima canzone Fame vincitrice di un Academy Award, ha una colonna sonora con nuovi brani, orchestrazioni moderne, nuove coreografie in collaborazione con un team di talenti della tv e del teatro musicale italiano. Questa nuova versione è firmata da Luciano Cannito, che sposta l’azione dagli anni Ottanta ai nostri giorni, per rendere lo spettacolo più vicino alle nuove generazioni.
Travolgenti Stomp
Irresistibile e travolgente, STOMP, la celebre compagnia britannica fondata da Luke Cresswell e Steve McNicholas, diventata un fenomeno globale, torna a Roma, al teatro Olimpico, dal 7 al 12 maggio, ospite dell’Accademia Filarmonica Romana. Capace di coinvolgere ed entusiasmare il pubblico di ogni lingua, cultura, generazione, lo spettacolo è un mix contagioso di percussioni, danza, musica, teatro in cui la colonna sonora si ispira ai mille suoni e rumori della vita quotidiana mentre l’atmosfera è decisamente metropolitana.
Senza trama, personaggi né parole, otto performers, formidabili ballerini-acrobati-percussionisti, “suonano” oggetti di uso comune: accendini, scatole di fiammiferi, coperchi dei bidoni, scope, pneumatici, lavandini e riempiono il palco con un ritmo esplosivo e incalzante, in un delirio artistico di travolgente ironia. Come un elettrizzante evento rock, dove potrà capitare di ritrovarsi improvvisamente nella sensualità del flamenco, o nella precisione del gioco percussivo del tip-tap.
Per la prima volta saranno presentati due nuovi numeri, Suitcases e Poltergeist, il primo ispirato a quasi 30 anni di viaggi in giro per il mondo, osservando persone, aeroporti e stazioni ferroviarie con le loro valigie, abbinando il ricordo di tanti spunti cinematografici; il secondo traendo ispirazione dalle immagini di film in cui gli oggetti di tutti i giorni volano attorno al protagonista, che sia in Fantasia, Mary Poppins o Poltergeist.
Omaggio a Bolaño e Pier Paolo Pasolini
Al Teatro Vascello di Roma, Fabio Condemi, regista classe 1988, regista Premio Ubu alla regia, presenta un dittico, uno sguardo che ritrae due autori del ‘900: Roberto Bolaño e Pier Paolo Pasolini. Lo spettacolo Ultimi crepuscoli sulla terra (fino al 12 maggio) è un mosaico di temi, personaggi e parole tratti dalle opere del poeta e scrittore cileno. Un omaggio, un ritratto di Bolaño che ci porta a scoprire un territorio letterario dove i ricordi si mescolano in modo stupefacente con il Golpe di Pinochet, i film di Tarkovskji e di Godard. I versi di Leopardi, le canzoni dei Doors, e una miriade di storie e di vite che si intrecciano tra loro spesso guidate dal caso.
Dal 14 al 19 maggio Questo è il tempo in cui attendo la grazia con Gabriele Portoghese. Una biografia onirica e poetica di Pasolini attraverso le sue sceneggiature. Uno spettacolo teatrale che ritraendo le sceneggiature di Pasolini ci permette di entrare immediatamente nella sua officina poetica e in quelle “folgorazioni figurative”. Lo spettacolo non vuole esplorare il cinema di Pasolini (cioè il prodotto definitivo delle sceneggiature) ma il suo sguardo. Uno sguardo che ci riguarda, sempre.
Intersezioni & Next Generation
Prosegue la V edizione di Intersezioni & Next Generation, la rassegna di danza e arti performative diretta da Monica Casadei, curata dalla Compagnia Artemis Danza, in spazi non convenzionali e suggestivi di Parma, con brevi coreografie di autori sia emergenti che affermati, provenienti da tutta Italia. Il 7 maggio, al Teatro al Parco, in collaborazione con Solares Fondazione delle Arti, si susseguiranno due coreografie della MM Contemporary Dance Company e una di Artemis Danza.
Duetto Inoffensivo è il duetto appassionato e intenso firmato da Mauro Bigonzetti: nei due danzatori in scena c’è condivisione, intesa e disaccordo; dal loro incontro, in un alternarsi continuo di complicità e conflitto, nasce uno scambio di energie, sentimenti, emozioni legate alle delusioni d’amore.
Vivaldi Umane Passioni_Estratti, coreografia di Michele Merola, è un gioco a scacchi nel quale musica e corpi si inseguono, si affrontano, si accavallano, in una dinamica rappresentativa che il connubio rende ancora più intensa. In Corpi Violati, coreografia di Monica Casadei, Artemis Danza, brulica una comunità di corpi, femminili e maschili, stretta nella memoria di una ferita che si riverbera sulla scena in una danza nutrita di impulsi, istinti, rabbia e dolore, in cui a travolgenti danze di gruppo si intercalano duetti e assoli, a corpi indifesi si affiancano corpi violenti di aggressori.
Si continua il 16 maggio, con il Balletto di Roma in Anima Explora. Contaminazioni urbane coreografia di Jolomi Urunden e Daniele Rommelli; Lunatica di Nutida/Nuovo Balletto di Toscana, coreografia di Roberto Doveri, e Infinitamente Mutabile, coreografia di Raffaele Coppola.
Lo Stabat Mater di Fabula Saltica
Lo Stabat Mater è una meditazione, attribuita a Jacopone da Todi, che dà voce alle sofferenze di Maria mentre viene crocifisso il figlio Gesù. Questa preghiera ci interroga su come può una Madre sopravvivere al dolore che consegue all’ingiusta morte del proprio figlio e ci riporta tragicamente al presente. Ci permette di riflettere sull’arroganza e la superbia dell’uomo. Ci parla della morte, di questa inafferrabile distanza tra il più misterioso e inaccessibile ma anche imprevedibile degli eventi che possa capitare a chi è ancora in vita, della solitudine del dolore, di chi nel dolore rimane, delle madri di guerre e delle violenze pubbliche e private a noi contemporanee, che non conoscono resurrezioni.
Con una progressione di quadri visivi e sonori che si succedono senza soluzione di continuità, lo Stabat Mater del coreografo Claudio Ronda per la compagnia di danza Fabula Saltica, ci interroga su cosa resta dopo che si sopravvive alla morte di un figlio, di come riuscire a dare una forma e uno spazio al dolore. Il dolore archetipo di Maria, stigmatizzato nello Stabat Mater di Pergolesi, è il lamento di una voce umana che chiama alla condivisione. Siamo ancora in grado di provare, riconoscere la sofferenza come parte dell’umanità e della vita, di “sentire insieme” di provare assieme un’identica emozione?
“Stabat Mater”, musica Giovanni Battista Pergolesi e brani originali di Paola Magnanini, soprano Giulia Bolcato, mezzosoprano Paola Gardina. Coreografia Claudio Ronda, Compagnia Fabula Saltica: Cassandra Bianco, Laura De Nicolao, Davide Dibello, Federica Iacuzzi, Claudio Pisa, Manolo Perazzi, Antonio Taurino, Chiara Tosti, Maestro concertatore e direttore d’orchestra Gerardo Felisatti, costumi Antonio Taurino. Orchestra del Conservatorio Statale di Musica Francesco Venezze di Rovigo e Orchestra Regionale Filarmonia Veneta. Nuova produzione 2023 dell’Associazione Balletto “città di Rovigo” – Compagnia Fabula Saltica. A Treviso, Teatro Mario del Monaco, il 10 maggio.
Il trio di All you need is
Partendo da figure di alcuni balli di coppia tradizionali all you need is, concept e coreografia di Emanuele Rosa e Maria Focaraccio (coproduzione: C&C Company e S’ALA / spazio per artist+), intende esplorare e mettere in discussione la logica delle opposizioni binarie che dominano il nostro sistema di pensiero, la nostra cultura e la nostra società attraverso l’intromissione di un terzo elemento.
Una danza a tre – con Emanuele Rosa, Maria Focaraccio e Armando Rossi – fatta di continui incastri, equilibri e interconnessione fisica prende forma, come metafora di una diversa costellazione di relazione. Di che cosa si ha bisogno per continuare a coesistere in una relazione tra più di due elementi? Com’è possibile trovare e mantenere l’equilibrio ed il ritmo tra tutti? A quale costo?
A Milano, Teatro Filodrammatici, il 10 maggio, all’interno di Lecite Visioni Festival LGBTQIA+.
AlphaZTL e l’inclusione sociale
La performance Spettri, ideata da Vito Alfarano, che ha curato la regia e guida coreografica, e Marcello Biscosi, autore dei testi e della scelta musicale, è un lavoro di creazione corale con protagonisti i detenuti della Casa Circondariale di Brindisi e i danzatori professionisti della AlphaZTL Compagnia d’Arte Dinamica che continua così il progetto di inclusione sociale.
Spettri (il 10 maggio al Nuovo Teatro Verdi di Brindisi) è lo studio, il confronto, la conoscenza e l’approfondimento di alcuni personaggi storici o iconici o semplicemente protagonisti di un evento che ne ha segnato la vita e i destini di tutti: Enzo Tortora, Madre Teresa Di Calcutta, Frida, Harvey Bernard Milk, Les Patronas, Peppino Impastato, Palmina Martinelli (quattordicenne della provincia di Brindisi bruciata viva per aver rifiutato di prostituirsi). Personaggi che hanno cambiato il mondo e hanno speso molte delle loro energie per cercare di trasformare, in meglio, l’umanità lasciando delle tracce di sé. Con i protagonisti in scena lo spettacolo tratta tematiche sociali come la violenza sulla donna, omosessualità e libertà di amare, il coraggio, il donare la propria vita per aiutare gli altri.