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Muovendomi, stando ferma.
Ispirata dalla peculiarità dello spazio espositivo, ex basilica consacrata a Sant’Apollonia, l l’artista elabora un percorso finzionale che ingloba memorie personali e collettive, materialità e suggestioni, aprendo squarci inaccessibili tra le crepe del quotidiano.
Comunicato stampa
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Muovendomi, stando ferma., è un progetto site specific di Rita Mandolini, a cura di Daniela Cotimbo.
Ispirata dalla peculiarità dello spazio espositivo, ex basilica consacrata a Sant’Apollonia, comunicante con l’adiacente teatro Belli, l’artista elabora un percorso finzionale che ingloba memorie personali e collettive, materialità e suggestioni, aprendo squarci inaccessibili tra le crepe del quotidiano.
Da tempo impegnata nella ricerca pittorica, per questa occasione Mandolini utilizza l’installazione multimediale, audio-video, per indagare la propria relazione con il luogo, muovendosi in punta di piedi (si fa per dire) tra gli interstizi, le nicchie e le pieghe: danzando, spingendo, nascondendosi per non esser trovata.
Così avviene in Saltimbanchi, in cui si inscena la danza degli amanti, più simile ad un pogo che ad un corteggiamento o in Muovendomi, stando ferma, opera che dà il titolo all’intera mostra e in cui due piedi femminili spingono con forza le ante di un armadio nel tentativo di occultare qualcosa che non si vuole che appaia.
Quel qualcosa di segreto, ha anche a che fare con la dimensione intima del femminile, così eccedente da divenire mostro o chimera. Così ci appare la stessa artista nel suo Autoritratto con liquirizia, una Medusa dallo sguardo nascosto, che non pietrifica ma piuttosto teme di essere pietrificata.
E se Cose che non ho mai desiderato ci riporta in una dimensione sensoriale, fatta di desideri occulti che si materializzano in suoni distorti e luccichii ammalianti, Ultimo giro ci rimanda all’inganno, al tentativo di aprire la porta e andare via.
La sensorialità degli ambienti si fa esperienza incarnata, attraverso movimenti, suoni, visioni e ossessioni abitiamo uno spazio che conosciamo, che ci è familiare, come per la prima volta: ne siamo affascinati e forse un po’ spaventati.
Con questo progetto Rita Mandolini esplora il linguaggio artistico come rimedio all’alienazione, rituale espiatorio, finzione tanto reale nella misura in cui incarna desideri rimossi o indicibili, sogni, allucinazioni, attraversamenti di soglie.
Il lavoro di Rita Mandolini accoglie linguaggi e tecniche che possano mettere in discussione l’ovvietà dei rapporti tra apparenza, materia, visibilità. Lentezza e attesa le appartengono. Spazi circoscritti come l’interno del corpo o un ambiente domestico, tracce di memorie o il richiamo sinistro di un trauma, sono i suoi campi d’azione preferiti. Mostre/progetti: Di stanza in stanza, Curva Pura, bi-personale, 2024, Roma. Odds rarities and B-sides, Vol. 2, rassegna video, COSMO, 2023, Roma. Monochromacolor, Studio campo Boario, 2022, Roma. All Boom Arte, screening video DROPS#2, 2021, National Gallery of Art Vilnius. XVII Giornata del Contemporaneo Italiano, AlbumArte, Drops#3, Istituto Italiano di Cultura, 2021, Bratislava. Disturbo di conversione, personale, Galleria AOC F58 Bruno Lisi, 2019, Roma. Da Casa, abitare il tempo sospeso, AlbumArte, 2020, Roma. Cabine d’artista Abbi Cura, SBA, 2019, Ostia. Non ti faccio uscire non ti lascio entrare, personale, Galleria Gallerati, 2018, Roma.
Ispirata dalla peculiarità dello spazio espositivo, ex basilica consacrata a Sant’Apollonia, comunicante con l’adiacente teatro Belli, l’artista elabora un percorso finzionale che ingloba memorie personali e collettive, materialità e suggestioni, aprendo squarci inaccessibili tra le crepe del quotidiano.
Da tempo impegnata nella ricerca pittorica, per questa occasione Mandolini utilizza l’installazione multimediale, audio-video, per indagare la propria relazione con il luogo, muovendosi in punta di piedi (si fa per dire) tra gli interstizi, le nicchie e le pieghe: danzando, spingendo, nascondendosi per non esser trovata.
Così avviene in Saltimbanchi, in cui si inscena la danza degli amanti, più simile ad un pogo che ad un corteggiamento o in Muovendomi, stando ferma, opera che dà il titolo all’intera mostra e in cui due piedi femminili spingono con forza le ante di un armadio nel tentativo di occultare qualcosa che non si vuole che appaia.
Quel qualcosa di segreto, ha anche a che fare con la dimensione intima del femminile, così eccedente da divenire mostro o chimera. Così ci appare la stessa artista nel suo Autoritratto con liquirizia, una Medusa dallo sguardo nascosto, che non pietrifica ma piuttosto teme di essere pietrificata.
E se Cose che non ho mai desiderato ci riporta in una dimensione sensoriale, fatta di desideri occulti che si materializzano in suoni distorti e luccichii ammalianti, Ultimo giro ci rimanda all’inganno, al tentativo di aprire la porta e andare via.
La sensorialità degli ambienti si fa esperienza incarnata, attraverso movimenti, suoni, visioni e ossessioni abitiamo uno spazio che conosciamo, che ci è familiare, come per la prima volta: ne siamo affascinati e forse un po’ spaventati.
Con questo progetto Rita Mandolini esplora il linguaggio artistico come rimedio all’alienazione, rituale espiatorio, finzione tanto reale nella misura in cui incarna desideri rimossi o indicibili, sogni, allucinazioni, attraversamenti di soglie.
Il lavoro di Rita Mandolini accoglie linguaggi e tecniche che possano mettere in discussione l’ovvietà dei rapporti tra apparenza, materia, visibilità. Lentezza e attesa le appartengono. Spazi circoscritti come l’interno del corpo o un ambiente domestico, tracce di memorie o il richiamo sinistro di un trauma, sono i suoi campi d’azione preferiti. Mostre/progetti: Di stanza in stanza, Curva Pura, bi-personale, 2024, Roma. Odds rarities and B-sides, Vol. 2, rassegna video, COSMO, 2023, Roma. Monochromacolor, Studio campo Boario, 2022, Roma. All Boom Arte, screening video DROPS#2, 2021, National Gallery of Art Vilnius. XVII Giornata del Contemporaneo Italiano, AlbumArte, Drops#3, Istituto Italiano di Cultura, 2021, Bratislava. Disturbo di conversione, personale, Galleria AOC F58 Bruno Lisi, 2019, Roma. Da Casa, abitare il tempo sospeso, AlbumArte, 2020, Roma. Cabine d’artista Abbi Cura, SBA, 2019, Ostia. Non ti faccio uscire non ti lascio entrare, personale, Galleria Gallerati, 2018, Roma.
08
maggio 2024
Muovendomi, stando ferma.
Dall'otto al 22 maggio 2024
arte contemporanea
Location
COSMO
Roma, Piazza di Sant'Apollonia, 13, (RM)
Roma, Piazza di Sant'Apollonia, 13, (RM)
Biglietti
Tessera Arci
Orario di apertura
ore 18.00: opening
fino al 22 maggio 2024
tutti i giorni dalle 17 alle 21
lunedì: chiuso
Vernissage
8 Maggio 2024, 18:00
Sito web
Autore
Curatore