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In Praise of Shadows
Melzi Fine Art è lieta di annunciare “In Praise of Shadows” una mostra collettiva che presenta le suggestive opere di quattro artisti londinesi: Harriet Gillett, Ranny MacDonald, Lucy Neish e Sophie Birch.
Comunicato stampa
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Melzi Fine Art è lieta di annunciare "In Praise of Shadows"" una mostra collettiva che presenta le suggestive opere di quattro artisti londinesi: Harriet Gillett, Ranny MacDonald, Lucy Neish e Sophie Birch. Questa esposizione, in programma dal 28 maggio al 20 luglio 2024, invita il pubblico a intraprendere un viaggio collettivo attraverso i reami della memoria, della percezione e della nostalgia.
“In Praise of Shadows" è un concetto profondamente radicato nell'estetica giapponese, tratto dall'articolo "In Praise of Shadows" (陰翳礼讃, In'ei Raisan) dello scrittore e romanziere giapponese Jun'ichirō Tanizaki. Questo saggio celebra la bellezza dell'impermanenza, della semplicità e del gioco di luce e ombra nella cultura tradizionale giapponese.
Nel contesto della mostra, "In Lode delle Ombre" funge da ancoraggio tematico, invitando gli spettatori a contemplare la natura transitoria della memoria e della percezione. Come il gioco di luce e ombra, memoria e percezione sono intrinsecamente effimeri, mutevoli ed evolutivi nel tempo. Le opere degli artisti incarnano questo concetto esplorando temi di nostalgia, identità e passaggio del tempo, invitando il pubblico a trovare bellezza nelle ombre proiettate dalle complessità dell'esperienza umana.
Attraverso la loro arte, gli artisti rendono omaggio all'estetica giapponese del "ma," che celebra gli spazi tra gli oggetti, il silenzio tra i suoni e i ‘momenti tra i momenti’. Abbracciando la bellezza dell'impermanenza e le sfumature sottili dell'esistenza, gli artisti invitano gli spettatori a impegnarsi con il loro lavoro su un livello più profondo, incoraggiando la riflessione sulla natura fugace della vita e il potere duraturo dell'arte nel suscitare emozioni e provocare pensieri.
L'estetica di Harriet Gillett è caratterizzata dalla fusione di soggetti tradizionali con materiali contemporanei, risultando in composizioni oniriche che sfumano i confini tra passato e presente. I dipinti di Gillett sono istantanee intime che evocano ricordi personali mentre contemporaneamente trascendono nel regno simbolico, invitando gli spettatori a esplorare temi di identità e esperienza collettiva.
Le composizioni di Ranny Macdonald sono profondamente radicate nella sua esplorazione delle linee concettuali tra la cultura umana e il mondo naturale. Incorporando materiali riciclati nel suo lavoro, Macdonald crea composizioni che sfociano in un senso di storia e connessione con l'ambiente. I suoi dipinti sfidano gli spettatori a riconsiderare il loro rapporto con la natura, invitandoli a contemplare l'interconnessione di tutti gli esseri viventi.
Le opere di Lucy Neish sono caratterizzate da un approccio tattile e intimamente applicato alla pittura, risultando in composizioni che evocano un senso di nostalgia e introspezione. Manipola immagini trovate e screenshot da film per sfidare modalità di interpretazione convenzionali, creando collezioni che trascendono il loro contesto originale. Attraverso il suo obiettivo/filtro verde-seppia, Neish unifica queste immagini sotto uno sguardo implicito, imbevendole di un senso di desiderio e incertezza.
Attraverso le sue composizioni enigmatiche, i dipinti di Sophie Birch esplorano l'intersezione tra memoria e percezione. Lavora con tele macchiate dai resti di dipinti passati, facendo emergere versioni finali attraverso un delicato equilibrio di aggiunte e sottrazioni. Le sue opere si stagliano su soglie visive, invitando gli spettatori a contemplare la natura mutevole e trasformativa dell'osservazione e dell'associazione. Esplorando combinazioni di forme umane e più che umane, Birch sfida gli spettatori a confrontarsi con la fragilità delle proprie prospettive.
"In Praise of Shadows” diventa così non solo un titolo per la mostra, ma anche un quadro filosofico attraverso cui esplorare il ricco tessuto dell'esperienza umana come rappresentato da Harriet Gillett, Ranny MacDonald, Lucy Neish e Sophie Birch. Proprio come le ombre aggiungono profondità e dimensione a un'opera d'arte, così anche i ricordi e le percezioni plasmano la nostra comprensione del mondo che ci circonda.
“In Praise of Shadows" è un concetto profondamente radicato nell'estetica giapponese, tratto dall'articolo "In Praise of Shadows" (陰翳礼讃, In'ei Raisan) dello scrittore e romanziere giapponese Jun'ichirō Tanizaki. Questo saggio celebra la bellezza dell'impermanenza, della semplicità e del gioco di luce e ombra nella cultura tradizionale giapponese.
Nel contesto della mostra, "In Lode delle Ombre" funge da ancoraggio tematico, invitando gli spettatori a contemplare la natura transitoria della memoria e della percezione. Come il gioco di luce e ombra, memoria e percezione sono intrinsecamente effimeri, mutevoli ed evolutivi nel tempo. Le opere degli artisti incarnano questo concetto esplorando temi di nostalgia, identità e passaggio del tempo, invitando il pubblico a trovare bellezza nelle ombre proiettate dalle complessità dell'esperienza umana.
Attraverso la loro arte, gli artisti rendono omaggio all'estetica giapponese del "ma," che celebra gli spazi tra gli oggetti, il silenzio tra i suoni e i ‘momenti tra i momenti’. Abbracciando la bellezza dell'impermanenza e le sfumature sottili dell'esistenza, gli artisti invitano gli spettatori a impegnarsi con il loro lavoro su un livello più profondo, incoraggiando la riflessione sulla natura fugace della vita e il potere duraturo dell'arte nel suscitare emozioni e provocare pensieri.
L'estetica di Harriet Gillett è caratterizzata dalla fusione di soggetti tradizionali con materiali contemporanei, risultando in composizioni oniriche che sfumano i confini tra passato e presente. I dipinti di Gillett sono istantanee intime che evocano ricordi personali mentre contemporaneamente trascendono nel regno simbolico, invitando gli spettatori a esplorare temi di identità e esperienza collettiva.
Le composizioni di Ranny Macdonald sono profondamente radicate nella sua esplorazione delle linee concettuali tra la cultura umana e il mondo naturale. Incorporando materiali riciclati nel suo lavoro, Macdonald crea composizioni che sfociano in un senso di storia e connessione con l'ambiente. I suoi dipinti sfidano gli spettatori a riconsiderare il loro rapporto con la natura, invitandoli a contemplare l'interconnessione di tutti gli esseri viventi.
Le opere di Lucy Neish sono caratterizzate da un approccio tattile e intimamente applicato alla pittura, risultando in composizioni che evocano un senso di nostalgia e introspezione. Manipola immagini trovate e screenshot da film per sfidare modalità di interpretazione convenzionali, creando collezioni che trascendono il loro contesto originale. Attraverso il suo obiettivo/filtro verde-seppia, Neish unifica queste immagini sotto uno sguardo implicito, imbevendole di un senso di desiderio e incertezza.
Attraverso le sue composizioni enigmatiche, i dipinti di Sophie Birch esplorano l'intersezione tra memoria e percezione. Lavora con tele macchiate dai resti di dipinti passati, facendo emergere versioni finali attraverso un delicato equilibrio di aggiunte e sottrazioni. Le sue opere si stagliano su soglie visive, invitando gli spettatori a contemplare la natura mutevole e trasformativa dell'osservazione e dell'associazione. Esplorando combinazioni di forme umane e più che umane, Birch sfida gli spettatori a confrontarsi con la fragilità delle proprie prospettive.
"In Praise of Shadows” diventa così non solo un titolo per la mostra, ma anche un quadro filosofico attraverso cui esplorare il ricco tessuto dell'esperienza umana come rappresentato da Harriet Gillett, Ranny MacDonald, Lucy Neish e Sophie Birch. Proprio come le ombre aggiungono profondità e dimensione a un'opera d'arte, così anche i ricordi e le percezioni plasmano la nostra comprensione del mondo che ci circonda.
29
maggio 2024
In Praise of Shadows
Dal 29 maggio al 20 luglio 2024
arte contemporanea
Location
Melzi Fine Art
Milano, Via Bigli, 11, (MI)
Milano, Via Bigli, 11, (MI)
Orario di apertura
Su appuntamento, dal Lunedì al Venerdì, dalle ore 10 alle 18.
Vernissage
29 Maggio 2024, 18.30
Sito web
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