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Punteggiato di luce, giaceva lì, scintillante
La galleria Mimmo Scognamiglio è lieta di presentare Punteggiato di luce,giaceva lì, scintillante, mostra collettiva che vede interagire per la prima volta negli stessi spazi espositivi le tre giovani artiste Anna Bochkova, Evgeniya Pankratova e Chiara Ressetta con le loro più recenti realizzazioni
Comunicato stampa
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La galleria Mimmo Scognamiglio è lieta di presentare Punteggiato di luce, giaceva lì, scintillante, mostra collettiva che vede interagire per la prima volta negli stessi spazi espositivi le tre giovani artiste Anna Bochkova (Rostov sul Don, 1995), Evgeniya Pankratova (Mosca, 1997) e Chiara Ressetta (Trieste, 1996) con le loro più recenti realizzazioni.
Il titolo della mostra vuole evocare l’immagine di uno specchio o una superficie d’acqua riflettente, che nella storia delle immagini hanno sempre avuto poteri soprannaturali. Le credenze popolari attribuiscono allo specchio il potere di materializzare il passato e il futuro, eventi lontani, oggetti o esseri nascosti; sarebbe insomma un occhio magico in grado di vedere ciò che è invisibile all’occhio umano. Lo specchio è qui il pretesto per discutere le diverse stratificazioni
degli oggetti e di come questi aggiungano ulteriori livelli narrativi rivelando le verità nascoste dei contesti nei quali si inseriscono. Così come lo specchio, sono diversi gli oggetti che racchiudono una moltitudine di significati simbolici e, volontariamente o involontariamente, le artiste qui in mostra utilizzano l’iconografia dell’oggetto per poter aprire un dialogo tra esperienza
personale e simboli collettivi.
L'archiviazione e la rielaborazione di immagini archeologiche e della storia dell'arte hanno infatti permesso alle tre artiste di avvicinare la propria esperienza culturale e quotidiana ad un senso comune. Chiara Ressetta ritrae figure timide che abitano luoghi senza tempo, nei quali appaiono le tracce di un decorativismo che intreccia diverse temporalità e perde i suoi confini rigidi.
La predella aggiunge un livello narrativo ulteriore e rimanda alle costruzioni pittoriche delle pale d’altare: compaiono oggetti decorativi e di uso quotidiano, prendi polvere che hanno la capacità di elevare i soggetti ad un’altra dimensione imaginìfica. Strumenti magici, che come dei portali o amuleti consentono all’occhio attento di entrare in contatto con il mondo onirico.
Evgeniya Pakratova cattura con sapienza stilistica alcuni simboli degli affreschi canonici e vedute prospettiche del Beato Angelico ricordando scorci di un’epoca ormai terminata. Mani che aprono la scena su mondi differenti per farci entrare in giardini floridi e fluttuanti che simboleggiano il mondo ideale e l'ordine cosmico. Il fiore e la mano diventano le impronte di due mondi che si
incontrano e si alimentano reciprocamente, l’essere umano e la natura vengono innalzate al mondo celeste.
Le figure di ceramica sono invece opera di Anna Bochckova che portano gesti semplici e affettuosi tra cuscini accoglienti, spostando la percezione dell’ambiente culturale dell’artista ad una narrazione opposta. Anna ha infatti trascorso la sua infanzia in una casa di pannelli prefabbricati dell'Europa dell'Est in un contesto di case popolari. Le figure portano tra le mani dei fiori, uno dei soggetti più rappresentato nella storia del rinascimento, che simboleggiano la caducità e l’effimera natura di sentimenti come amore e purezza.
All’interno dei lavori delle tre giovani artiste, è dunque sempre l’oggetto che racchiude la conoscenza sostanziale di ciò che è nascosto e degli effetti altrimenti non visti. Specchi affettivi che comunicano i nostri stati d’animo in modo tale che l’immagine porti l’uno verso l’altro.
Il titolo della mostra vuole evocare l’immagine di uno specchio o una superficie d’acqua riflettente, che nella storia delle immagini hanno sempre avuto poteri soprannaturali. Le credenze popolari attribuiscono allo specchio il potere di materializzare il passato e il futuro, eventi lontani, oggetti o esseri nascosti; sarebbe insomma un occhio magico in grado di vedere ciò che è invisibile all’occhio umano. Lo specchio è qui il pretesto per discutere le diverse stratificazioni
degli oggetti e di come questi aggiungano ulteriori livelli narrativi rivelando le verità nascoste dei contesti nei quali si inseriscono. Così come lo specchio, sono diversi gli oggetti che racchiudono una moltitudine di significati simbolici e, volontariamente o involontariamente, le artiste qui in mostra utilizzano l’iconografia dell’oggetto per poter aprire un dialogo tra esperienza
personale e simboli collettivi.
L'archiviazione e la rielaborazione di immagini archeologiche e della storia dell'arte hanno infatti permesso alle tre artiste di avvicinare la propria esperienza culturale e quotidiana ad un senso comune. Chiara Ressetta ritrae figure timide che abitano luoghi senza tempo, nei quali appaiono le tracce di un decorativismo che intreccia diverse temporalità e perde i suoi confini rigidi.
La predella aggiunge un livello narrativo ulteriore e rimanda alle costruzioni pittoriche delle pale d’altare: compaiono oggetti decorativi e di uso quotidiano, prendi polvere che hanno la capacità di elevare i soggetti ad un’altra dimensione imaginìfica. Strumenti magici, che come dei portali o amuleti consentono all’occhio attento di entrare in contatto con il mondo onirico.
Evgeniya Pakratova cattura con sapienza stilistica alcuni simboli degli affreschi canonici e vedute prospettiche del Beato Angelico ricordando scorci di un’epoca ormai terminata. Mani che aprono la scena su mondi differenti per farci entrare in giardini floridi e fluttuanti che simboleggiano il mondo ideale e l'ordine cosmico. Il fiore e la mano diventano le impronte di due mondi che si
incontrano e si alimentano reciprocamente, l’essere umano e la natura vengono innalzate al mondo celeste.
Le figure di ceramica sono invece opera di Anna Bochckova che portano gesti semplici e affettuosi tra cuscini accoglienti, spostando la percezione dell’ambiente culturale dell’artista ad una narrazione opposta. Anna ha infatti trascorso la sua infanzia in una casa di pannelli prefabbricati dell'Europa dell'Est in un contesto di case popolari. Le figure portano tra le mani dei fiori, uno dei soggetti più rappresentato nella storia del rinascimento, che simboleggiano la caducità e l’effimera natura di sentimenti come amore e purezza.
All’interno dei lavori delle tre giovani artiste, è dunque sempre l’oggetto che racchiude la conoscenza sostanziale di ciò che è nascosto e degli effetti altrimenti non visti. Specchi affettivi che comunicano i nostri stati d’animo in modo tale che l’immagine porti l’uno verso l’altro.
22
maggio 2024
Punteggiato di luce, giaceva lì, scintillante
Dal 22 maggio al 26 luglio 2024
arte contemporanea
Location
MIMMO SCOGNAMIGLIO ARTE CONTEMPORANEA
Milano, Via Goito, 7, (Milano)
Milano, Via Goito, 7, (Milano)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì ore 11-19 e sabato solo su appuntamento
Vernissage
22 Maggio 2024, ore 18.30
Sito web
Autore
Curatore