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Fine Primo Tempo – 1964/2024
Per celebrare i sessant’anni di attività la galleria l’Elefante è lieta di presentare una selezione di opere che ne raccontano il percorso.
Terry Atkinson Mirella Bentivoglio Henri Chopin Paolo Ciregia Claudio Costa Amelia Etlinger Paolo Gioli Raymond Hains J. Lee Byars Urs Lüthi Bruno Muna
Comunicato stampa
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Ho spesso riflettuto sulla mia esigenza di trovare un filo che unisse le scelte artistiche effettuate dalla galleria nel corso del tempo e mi sono chiesta se c’è, se c’è mai stato; se tutto nasce da un senso di frustrazione. Si dice che il gallerista sia un artista mancato, poiché gli manca la capacità, che ha quest’ultimo, di rendere concreta l’intuizione poetica e se ne appropria riuscendo ad esprimere così il suo pensiero, la sua visione dell’arte. E ciò vale anche per il collezionista.
Con Cesare avevamo cercato di stabilire un dialogo fervido, incessante con gli artisti e con le opere esposte, che nel tempo ha trovato una sua forma e una sua coerenza, quasi un’immagine nella quale ci riconoscevamo.
Raymond Hains diceva “la vita è come un romanzo, come un merletto bretone o una tela di ragno”, e così l’immenso affresco di Gina Pane, una conoscenza integrale che va oltre il linguaggio artistico e la parola, che supera le distinzioni ed entra nella sfera delle emozioni, del vissuto, nella magia della nostra storia. Una costellazione infinita che trova nel vuoto la sua espressione più ampia quella di Gutai; voleva fare qualcosa che nessuno aveva mai realizzato prima, nel nome di una libertà artistica che, prima ancora, è libertà di pensiero. Una delle nostre mostre più belle. E poi Paolo Gioli, grande pittore, che a un certo punto della sua ricerca artistica sceglie la polaroid nella quale trasferisce le immagini come in uno strato di affresco. Alla fine, come a chiudere un ciclo, Paolo è tornato alla pittura. Chissà…
Siamo grati a Raymond Hains, Gina Pane, Paolo Gioli e a tutti quei “crazy diamond” attraverso i quali abbiamo costruito con passione la nostra storia di galleristi.
E così alla fine di questo discorso scopro che di fili ce ne sono tanti, una rete con tanti nodi che formano una trama di legami invisibili in cui riecheggia l’eco di Indra.
Con Cesare avevamo cercato di stabilire un dialogo fervido, incessante con gli artisti e con le opere esposte, che nel tempo ha trovato una sua forma e una sua coerenza, quasi un’immagine nella quale ci riconoscevamo.
Raymond Hains diceva “la vita è come un romanzo, come un merletto bretone o una tela di ragno”, e così l’immenso affresco di Gina Pane, una conoscenza integrale che va oltre il linguaggio artistico e la parola, che supera le distinzioni ed entra nella sfera delle emozioni, del vissuto, nella magia della nostra storia. Una costellazione infinita che trova nel vuoto la sua espressione più ampia quella di Gutai; voleva fare qualcosa che nessuno aveva mai realizzato prima, nel nome di una libertà artistica che, prima ancora, è libertà di pensiero. Una delle nostre mostre più belle. E poi Paolo Gioli, grande pittore, che a un certo punto della sua ricerca artistica sceglie la polaroid nella quale trasferisce le immagini come in uno strato di affresco. Alla fine, come a chiudere un ciclo, Paolo è tornato alla pittura. Chissà…
Siamo grati a Raymond Hains, Gina Pane, Paolo Gioli e a tutti quei “crazy diamond” attraverso i quali abbiamo costruito con passione la nostra storia di galleristi.
E così alla fine di questo discorso scopro che di fili ce ne sono tanti, una rete con tanti nodi che formano una trama di legami invisibili in cui riecheggia l’eco di Indra.
25
maggio 2024
Fine Primo Tempo – 1964/2024
Dal 25 maggio al 22 giugno 2024
arte contemporanea
Location
GALLERIA L’ELEFANTE
Treviso, Via Roggia, 52, (Treviso)
Treviso, Via Roggia, 52, (Treviso)
Orario di apertura
Dalle 15.00 alle 19.00 o su appuntamento.
Vernissage
25 Maggio 2024, Ore 18.00
Sito web
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