Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Giuseppe Morello UNCLEAR
In questa sua prima personale Giuseppe Morello (Vicenza, 1994) presenta il risultato di alcuni anni di ricerca fotografica , attraverso una selezione di due cicli di lavori Lost Pages e Grain of Sand, molto diversi tra loro, ma che hanno in comune il corpo maschile collocato in contesti differenti .
Comunicato stampa
Segnala l'evento
COMUNICATO STAMPA
Inaugurazione: Mercoledi’ 5 giugno 2024 ore 18,30-22,00
UNCLEAR mostra personale di Giuseppe Morello a cura di Fabrizio De Fabritiis
Milano alla Galleria Luar Bovisa Concept Space di Maria Beretta, via Baldinucci 60-
******
When words become unclear, I shall focus with photographs. When images become inadequate, I shall be content with silence. Ansel Adams
In questa sua prima personale Giuseppe Morello (Vicenza, 1994) presenta il risultato di alcuni anni di ricerca fotografica attraverso una selezione di due cicli di lavori Lost Pages e Grain of Sand, molto diversi tra loro anche se collegati da alcuni fili comuni e in primo luogo dal desiderio di allontanarsi dalla riproduzione di immagini realistiche sia in fase di scatto che in post-produzione. Comune è anche il soggetto che ritroviamo nelle due serie di scatti, il corpo maschile collocato in contesti differenti e interagito con l'intervento di procedimenti diversi.
Il titolo della mostra, Unclear, vede come concetto centrale il bisogno dell’artista d’innescare nell’osservatore la possibilità di vedere dentro ciò che sta guardando tutto ciò che vuole, senza bisogno di delineare con chiarezza i contorni del suo linguaggio.
In Lost Pages ci troviamo di fronte a una riflessione su tempo e memoria attraverso immagini riprese dal suo archivio fotografico o da scatti scartati da vari lavori commerciali resi non riconoscibili attraverso la frammentazione e la manipolazione delle forme ottenendone, con una intenzione grafica, nuove figurazioni che semplificano i contorni dei corpi rendendoli al contempo non riconoscibili ma anche più facilmente comprensibili trasformandole in un segno pittorico. Nel risultato si intravede certamente una certa ingenuità della gioventù, il camuffamento non porta alla drammatizzazione, quello che si intravvede ha sicuramente un tono pacifico, che in alcuni casi si trasforma in puro paesaggio. I riferimenti all'arte di grandi fotografi come Sarah Moon, Tarkovsky o Walker Evans, si limitano all’impiego della Polaroid ma senza esplicitazione del soggetto che Morello provvede a nascondere e confondere.
Grain of Sand è invece il reportage di un viaggio fatto in Grecia in cui il corpo del compagno è collocato sempre assieme all'intervento degli elementi naturali: la luce, l'acqua, le nuvole, la sabbia, gli alberi. Qui l’intenzione non è più quella nascondere ma di sperimentare come l'intervento della natura può modificare ciò che vediamo o il ricordo di ciò che abbiamo visto o a cui abbiamo assistito. In questo ciclo i riferimenti ai preraffaelliti e al romanticismo paiono evidenti, al punto che sembra possibile parlare di neoromanticismo perché da un lato il ruolo della natura, dello spazio e degli elementi in cui i corpi sono collocati pare preponderante e l’osservatore, cioè colui che scatta la foto è colui che contempla il paesaggio. Al tempo stesso la presenza umana costituisce comunque un ancoraggio a qualcosa di solido, di concreto.
Entrambi i cicli mettono in evidenza un rinnovato bisogno di intimità e sicurezza attraverso il recupero di poetiche e sonorità che certamente sono rivolte al passato ma che rivelano anche stimoli e pulsioni del contemporaneo. In questo quadro la natura va intesa come luogo di rifugio con cui poter entrare in sintonia, le foto esprimono la gamma di sentimenti romantici come la malinconia e il ricordo anche se rimosso o modificato è invece sempre ben presente. Da questo punto di vista gli scatti di Morello che trattano il nudo maschile e la tematica omosessuale sono affrontati con grande delicatezza, rispetto, consapevolezza del grado di libertà acquisito grazie alla libertà di espressione conquistata dagli anni ‘70 in avanti.
Per sottolineare questo ultimo aspetto la mostra è accompagnata da un testo di Franco Grillini, uno dei protagonisti del movimento gay italiano e attualmente presidente onorario Arcigay appositamente scritto per questa mostra, che sottolinea il difficile rapporto tra i militanti e la fotografia temuta per la possibilità di rivelare il proprio orientamento sessuale e le conseguenze che avrebbero potuto derivarne ma anche la consapevolezza che la fotografia era come sostiene Grillini “un momento di libertà”.
LUAR GALLERY BOVISA CONCEPT SPACE
Luar Bovisa Concept Space è una galleria di Milano, sita al civico 60 di via Baldinucci, creata negli ex stabilimenti di Cinecittà, in cui hanno lavorato artisti come lo scultore giapponese Azuma, in un quartiere multietnico quale è la Bovisa, in grande sviluppo e fermento e dove l’arte, il design, l’università e gli studi fotografici hanno creato un luogo fecondo di idee volte al bello e al nuovo. Lo spazio ha scelto il nome LUAR dal portoghese Luce Lunare con lo scopo di portare a Milano e a livello internazionale una luce speciale che illumini lo spazio dentro di noi così come quello che ci circonda, facendoci respirare, toccare e sentire una dimensione volta al bello e alla felicità attraverso ogni tipo di performance: dalla fotografia al design, dalla moda alla pittura.
--------------------------------------------------------------------
Scheda Evento
Titolo della mostra: Unclear-di Giuseppe Morello
Organizzazione:
LUAR Gallery Bovisa Concept Space
A cura di: Fabrizio De Fabritiis
Dove: LUAR Gallery Bovisa Concept Space
(Via Baldinucci, 60 – Milano)
Per informazioni: luargallerygmail.com
mob. +39 338 5953004
Inaugurazione:
Chiusura: 5 Giugno 2024 - ore 19.00 > 22.00
20 Giugno 2024 - ore 19.00 > 22.00
Date apertura al pubblico: Da Mercoledi’ 5 Giugno a a Giovedi 20 Giugno 2024
Orari apertura: Lunedì - Giovedi’ su appuntamento
Venerdi’ > ore 18.00 – 21.00;
Sabato e Domenica > ore 15.00 – 21.00
Ingresso: Gratuito
Contatti Instagram:
@luar_space
@giuseppermorello
@fabridefabri
Inaugurazione: Mercoledi’ 5 giugno 2024 ore 18,30-22,00
UNCLEAR mostra personale di Giuseppe Morello a cura di Fabrizio De Fabritiis
Milano alla Galleria Luar Bovisa Concept Space di Maria Beretta, via Baldinucci 60-
******
When words become unclear, I shall focus with photographs. When images become inadequate, I shall be content with silence. Ansel Adams
In questa sua prima personale Giuseppe Morello (Vicenza, 1994) presenta il risultato di alcuni anni di ricerca fotografica attraverso una selezione di due cicli di lavori Lost Pages e Grain of Sand, molto diversi tra loro anche se collegati da alcuni fili comuni e in primo luogo dal desiderio di allontanarsi dalla riproduzione di immagini realistiche sia in fase di scatto che in post-produzione. Comune è anche il soggetto che ritroviamo nelle due serie di scatti, il corpo maschile collocato in contesti differenti e interagito con l'intervento di procedimenti diversi.
Il titolo della mostra, Unclear, vede come concetto centrale il bisogno dell’artista d’innescare nell’osservatore la possibilità di vedere dentro ciò che sta guardando tutto ciò che vuole, senza bisogno di delineare con chiarezza i contorni del suo linguaggio.
In Lost Pages ci troviamo di fronte a una riflessione su tempo e memoria attraverso immagini riprese dal suo archivio fotografico o da scatti scartati da vari lavori commerciali resi non riconoscibili attraverso la frammentazione e la manipolazione delle forme ottenendone, con una intenzione grafica, nuove figurazioni che semplificano i contorni dei corpi rendendoli al contempo non riconoscibili ma anche più facilmente comprensibili trasformandole in un segno pittorico. Nel risultato si intravede certamente una certa ingenuità della gioventù, il camuffamento non porta alla drammatizzazione, quello che si intravvede ha sicuramente un tono pacifico, che in alcuni casi si trasforma in puro paesaggio. I riferimenti all'arte di grandi fotografi come Sarah Moon, Tarkovsky o Walker Evans, si limitano all’impiego della Polaroid ma senza esplicitazione del soggetto che Morello provvede a nascondere e confondere.
Grain of Sand è invece il reportage di un viaggio fatto in Grecia in cui il corpo del compagno è collocato sempre assieme all'intervento degli elementi naturali: la luce, l'acqua, le nuvole, la sabbia, gli alberi. Qui l’intenzione non è più quella nascondere ma di sperimentare come l'intervento della natura può modificare ciò che vediamo o il ricordo di ciò che abbiamo visto o a cui abbiamo assistito. In questo ciclo i riferimenti ai preraffaelliti e al romanticismo paiono evidenti, al punto che sembra possibile parlare di neoromanticismo perché da un lato il ruolo della natura, dello spazio e degli elementi in cui i corpi sono collocati pare preponderante e l’osservatore, cioè colui che scatta la foto è colui che contempla il paesaggio. Al tempo stesso la presenza umana costituisce comunque un ancoraggio a qualcosa di solido, di concreto.
Entrambi i cicli mettono in evidenza un rinnovato bisogno di intimità e sicurezza attraverso il recupero di poetiche e sonorità che certamente sono rivolte al passato ma che rivelano anche stimoli e pulsioni del contemporaneo. In questo quadro la natura va intesa come luogo di rifugio con cui poter entrare in sintonia, le foto esprimono la gamma di sentimenti romantici come la malinconia e il ricordo anche se rimosso o modificato è invece sempre ben presente. Da questo punto di vista gli scatti di Morello che trattano il nudo maschile e la tematica omosessuale sono affrontati con grande delicatezza, rispetto, consapevolezza del grado di libertà acquisito grazie alla libertà di espressione conquistata dagli anni ‘70 in avanti.
Per sottolineare questo ultimo aspetto la mostra è accompagnata da un testo di Franco Grillini, uno dei protagonisti del movimento gay italiano e attualmente presidente onorario Arcigay appositamente scritto per questa mostra, che sottolinea il difficile rapporto tra i militanti e la fotografia temuta per la possibilità di rivelare il proprio orientamento sessuale e le conseguenze che avrebbero potuto derivarne ma anche la consapevolezza che la fotografia era come sostiene Grillini “un momento di libertà”.
LUAR GALLERY BOVISA CONCEPT SPACE
Luar Bovisa Concept Space è una galleria di Milano, sita al civico 60 di via Baldinucci, creata negli ex stabilimenti di Cinecittà, in cui hanno lavorato artisti come lo scultore giapponese Azuma, in un quartiere multietnico quale è la Bovisa, in grande sviluppo e fermento e dove l’arte, il design, l’università e gli studi fotografici hanno creato un luogo fecondo di idee volte al bello e al nuovo. Lo spazio ha scelto il nome LUAR dal portoghese Luce Lunare con lo scopo di portare a Milano e a livello internazionale una luce speciale che illumini lo spazio dentro di noi così come quello che ci circonda, facendoci respirare, toccare e sentire una dimensione volta al bello e alla felicità attraverso ogni tipo di performance: dalla fotografia al design, dalla moda alla pittura.
--------------------------------------------------------------------
Scheda Evento
Titolo della mostra: Unclear-di Giuseppe Morello
Organizzazione:
LUAR Gallery Bovisa Concept Space
A cura di: Fabrizio De Fabritiis
Dove: LUAR Gallery Bovisa Concept Space
(Via Baldinucci, 60 – Milano)
Per informazioni: luargallerygmail.com
mob. +39 338 5953004
Inaugurazione:
Chiusura: 5 Giugno 2024 - ore 19.00 > 22.00
20 Giugno 2024 - ore 19.00 > 22.00
Date apertura al pubblico: Da Mercoledi’ 5 Giugno a a Giovedi 20 Giugno 2024
Orari apertura: Lunedì - Giovedi’ su appuntamento
Venerdi’ > ore 18.00 – 21.00;
Sabato e Domenica > ore 15.00 – 21.00
Ingresso: Gratuito
Contatti Instagram:
@luar_space
@giuseppermorello
@fabridefabri
05
giugno 2024
Giuseppe Morello UNCLEAR
Dal 05 al 20 giugno 2024
fotografia
Location
LUAR BOVISA CONCEPT SPACE
Milano, Via Baldinucci, 60, (Milano)
Milano, Via Baldinucci, 60, (Milano)
Orario di apertura
Lunedì - Giovedi’ su appuntamento
Venerdi’ > ore 18.00 – 21.00;
Sabato e Domenica ore 15.00 – 21.00
Vernissage
5 Giugno 2024, 19,30-22,00, su invito
Autore
Curatore
Autore testo critico