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C’è un’epidemia di Orlando: come mai questo personaggio letterario sta diventando un’icona contemporanea?
Attualità
Chi è Orlando? Perché è così contemporaneo? Cosa rappresenta? Qualcuno si potrebbe chiedere cosa c’entra Orlando, perché parlarne proprio adesso. Certamente l’interrogativo non sarebbe così tanto assurdo, tuttavia sarebbe anche giusto domandarsi qualcosa sulle confluenze di Orlandi, sulle moltitudini che circondano tale nome. Tutti conoscono l’amore di Orlando per Angelica, che Matteo Maria Boiardo scrisse, nel 1483, nell’Orlando innamorato, e in seguito, nel 1516, prende corpo l’Orlando furioso di Ludovico Ariosto. Se si ha avuto la fortuna di nascere, o andare, in Sicilia è possibile aver visto le vicende di Orlando raccontate durante lo spettacolo delle marionette, conosciuto come lo spettacolo dei pupi. «Orlando prese la durlindana e si fiondò a salvare Angelica» è sicuramente una delle frasi che più rimane impressa, oltre alle marionette, vestite di armature dorate e sul capo un elmo con mille piume colorate. Oltre a questo Orlando ce n’è un altro, non il cavaliere di Carlo Magno, non l’eroe che diventa folle, ma un Orlando poeta, queer e elisabettiano. L’Orlando di Virginia Woolf, Orlando: A biography scritto nel 1928, è una individualità che diviene inno alla gioia, alla moltitudine, alla sensualità e alla scoperta.
«Orlando non appassire mai, non inaridire, non invecchiare mai» sono le parole che la regina Elisabetta I dirà al suo amato cortigiano, Orlando, prima di dargli in dono una grossa ricchezza e far iniziare il suo viaggio attraverso geografie identitarie. Orlando sembra attraversare i secoli, entra in nuove dimensioni e incarna una prospettiva femminile. Il cavaliere Orlando diviene lady Orlando e i mondi si mischiano. Orlando diviene furioso, innamorato, eroico, queer, androgino, poetico, contemporaneo, sognante e mutevole. Incarna sempre più un corpo fluido e un’identità polimorfa. Non potete neanche immaginare quante cose perdono gli uomini sulla Luna, direbbe Ariosto, e forse è proprio sulla luna che Orlando ritrova non solo il suo senno ma anche una nuova identità, un corpo ampio dalle molteplici storie.
Sebbene i due personaggi, quello di Ariosto e quello di Woolf, siano effettivamente due individualità differenti, è assurdo come l’uno comunichi perfettamente con l’altro e come siano sovrapponibili storie e visioni. Non è un caso che il gruppo teatrale austriaco Fox on Ice, dal 2023, porta in scena Orlando trip, un tributo a Ludovico Ariosto e Virginia Woolf. «Imagine… you could change, deeply change. And yet – stay the same. Cross all borders,
from land to sea, from life to death. And back! From man to woman. From man to woman, indeed… Easily… Overcoming age! Fooling the time! Orlando, the story of a silent revolt. Imagine the beginning». Inizia così lo spettacolo, il musical cinematografico, sul mitico personaggio Orlando. Esso diviene un omaggio alla metamorfosi, alla fluidità e al superamento di ogni rigido confine.
Ma adesso Orlando è anche quello di Paul B. Preciado. L’esordio cinematografico di Preciado con il film documentario Orlando, my political biography, del 2023 e al cinema in Italia da marzo 2024, fa emergere mille altri Orlando e diviene nuovamente altro. «Un giorno mi hanno chiesto: “perché non scrivi la tua biografia?” Ho risposto: “perché la mia biografia l’ha scritta quella stronza di Virginia Woolf nel 1928”», racconta Preciado nel suo film. Il lavoro, ispirandosi dichiaratamente ai lavori di Godard e Pasolini, si mostra come un palcoscenico della metamorfosi contemporanea. Racconta di situazioni vere, di storie e di corpi queer, trans e non binari. Preciado mette in scena un vasto ventaglio dell’essere sotto la costellazione di Orlando.
La figura di Orlando sembra essere più presente che mai, basti guardare anche a innumerevoli eventi e progetti che partono da questo nome. Ecco allora l’installazione site-specific di Daniela Comani, che in occasione della mostra Nostalgia. Modernità di un sentimento dal Rinascimento al Contemporaneo, a Palazzo Ducale di Genova, presenta Orlando’s Library. L’opera di grande formato diventa luogo di sperimentazione, contaminazione e manipolazione. Così 52 opere, copertine, realizzate tra il 2017 e il 2024, danno vita ad una libreria che tramuta i grandi classici in opere fluide, contemporanee e queer. «L’installazione site-specific … è dedicata nel titolo all’eroina gender-fluid “Orlando” di Virginia Woolf, che nel corso di 400 anni sperimenta cosa significa essere uomo, donna, entrambi o nessuno dei due» racconta Daniela Comani. Ma Orlando si ritrova anche a Bergamo, con il Festival Orlando. Dieci giorni dedicati al teatro e all’arte performativa, presentando temi sulle marginalità, le fluidità e le rappresentazioni altre. Ma è anche il Museo Orlando, che aprirà quest’estate 2024 nella rocca di Castelnuovo di Garfagnana. Un allestimento museale sulla figura di Ariosto e il suo Orlando furioso.
Orlando diviene altro, si moltiplica e occupa spazi. La sua figura sembra essere più contemporanea che mai, e le identità si mischiano, crescono, cambiano, salgono in groppa ad un ippogrifo e attraversano geografie corporee che hanno reso Orlando un individuo ampio, fluido e polimorfo con tutte le sue sfaccettature. Quindi, che Orlando sei?