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Eugenio Tibaldi – ET2020/24
Fondazione La Rocca presenta ET2020/24, un’ampia mostra personale di Eugenio Tibaldi a cura di Francesca Guerisoli che si compone di un progetto site-specific al Tempietto di Santa Maria del Tricalle di Chieti e di diversi nuclei installativi allestiti in fondazione.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Eugenio Tibaldi
ET 2020/24
a cura di Francesca Guerisoli
Inaugurazione: venerdì 5 luglio 2024
Ore 17:30- Tempietto Santa Maria del Tricalle, Chieti
Ore 19- Fondazione La Rocca
Tempietto Santa Maria del Tricalle, Chieti
6 luglio – 5 agosto 2024
da giovedì a sabato, ore 17-21 e gruppi su appuntamento
Fondazione La Rocca, Pescara
6 luglio – 12 ottobre 2024
da martedì a sabato ore 16-20
Fondazione La Rocca presenta ET 2020/24, un'ampia mostra personale di Eugenio Tibaldi, a cura di Francesca Guerisoli, che inaugura il 5 luglio 2024 e si compone di un progetto site-specific al Tempietto Santa Maria del Tricalle di Chieti e di diversi nuclei installativi rappresentativi dei suoi ultimi cinque anni di ricerca che saranno allestiti in fondazione.
Il percorso espositivo inizia idealmente al Tempietto del Tricalle, che presenta l'installazione site-specific Informal Inclusion, fino al 5 agosto, per proseguire in Fondazione La Rocca, dove la mostra sarà allestita fino al 12 ottobre 2024.
Gli spazi di Fondazione La Rocca raccolgono una selezione dei lavori che Eugenio Tibaldi ha realizzato tra il 2020 e il 2024 e offrono uno sguardo corale su una serie di progetti che hanno determinato un cambiamento importante nel lavoro dell'artista. Il periodo pandemico ha infatti portato Tibaldi a una serie di variazioni del suo sguardo verso la società e in particolare verso il concetto di margine, che si è spostato da un punto di vista geografico e antropologico a un'analisi di tipo intimo e personale, influenzandone anche la produzione artistica. L'ultimo tassello di queste riflessioni, tutte concatenate concettualmente, è condensato in Informal Inclusion (2024), prodotto per il Padiglione Italia alla prima Biennale di Malta, a cura di Francesca Guerisoli e Nicolas Martino, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura e dalla Fondazione La Quadriennale di Roma, in partenariato con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, l’Ambasciata d’Italia a La Valletta, l’Istituto Italiano di Cultura di La Valletta e realizzato dalla Fondazione La Rocca.
È proprio Informal Inclusion Project V.P. e Informal Inclusion Project T.T. ad aprire la mostra in Fondazione La Rocca. Le due tavole progettuali delle diverse edizioni ci introducono nella pratica dell'artista; si espandono come mappe visive che raggruppano tutte le informazioni raccolte. Informal Inclusion esplora le dinamiche marginali attraverso le quali passano i processi di inclusione sostenuti dall’indicibilità dei nostri desideri più nascosti, mette in evidenza il rapporto complesso tra economia e cultura contemporanea e fornisce uno sguardo laterale sul tema dell’immigrazione. In continuità con la ricerca che contraddistingue la sua pratica artistica, Tibaldi parte dal concetto di margine, dalle storie non messe a sistema o sottaciute perché indissolubilmente legate ad un immaginario che vede l'“altro” solo nella misura di ciò che può essere consumato o sfruttato.
Informal Inclusion – Tempietto Santa Maria del Tricalle è frutto della collaborazione con l’Associazione Il Giardino delle Pubbliche Letture di Chieti in accordo con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Chieti e Pescara , di Fondazione La Rocca. Per la durata di un mese, il tempietto sarà aperto al pubblico per vivere un'esperienza immersiva che richiama quella maltese solo in parte. Il Tempietto del Tricalle di Chieti, architettura del XIV secolo a pianta ottagonale che affonda le proprie radici nel culto di Diana Trivia, poi dedicato a quello di Maria Vergine, offre uno spazio unico. Sia a Malta sia in Abruzzo, l’installazione si presenta in due ambienti diversi, legati fra loro. Un primo spazio riempito da canti di uccelli è immerso nel buio e rappresenta un vero e proprio invito all’esplorazione. Al Tempietto del Tricalle è lo spazio stesso ad essere evocato e ad assumere la funzione di fondo attivo, un’architettura che attraverso la sua aurea diviene protagonista in una nuova forma di percezione. Luce e suono sono parte dello spazio aulico che la particolare conformazione del tempio consegna al pubblico. Questo ambiente onirico rimane sospeso finché la visita non si sposta al secondo spazio, in Fondazione La Rocca, connotato dalla luce. Se nel buio del tempietto lo spettatore, privo di ogni informazione, si muove guidato dai sensi, in fondazione acquisisce sempre di più consapevolezza e comprende come lo squillo dei telefoni che fanno parte dell’opera e le relative luci, siano determinate da chiamate fatte per rispondere a quei tipici messaggi affissi nei luoghi più disparati e marginali delle nostre città, offerte di prestazioni di ogni genere, non sempre di natura virtuosa.
Negli spazi della fondazione sono esposti anche quattro nuclei reinstallati appositamente dall'artista che fungono come punti cardinali per poter comprendere le direzioni del pensiero che in questi cinque anni hanno fortemente caratterizzato la ricerca di Tibaldi. L'ingresso degli uccellini come soggetto del suo lavoro avviene in tempo pandemico attraverso la lettura de “Il verbo degli uccelli” scritto da Farid ad-din Attar nel 1177 e diventa una sorta di escamotage per parlare della società umana e delle sue follie attraverso lo stereotipo dell'uccello presentato nel libro che porta con se la meraviglia del suo piumaggio e del suo canto e allo stesso tempo un difetto umano. Disastro e meraviglia camminano di pari passo. In mostra sono presenti, Simposio 07 (2022), l'ultimo lavoro della serie “Simposio” e due lavori inediti del 2023, Human attitude, e The lost message .
Con Atopos (2022) e La forma spezzata (2023) Tibaldi ci parla della provincia italiana, da cui lui stesso proviene, come uno dei margini più subdoli e complessi, ma anche luogo prescelto per la sedimentazione del fallimento di un sogno capitalistico all'italiana . In Atopos i suoi uccellini dipinti in precedenza vengono inseriti, senza alcun nesso logico preventivo, all'interno di dipinti “falliti” delle case di provincia. Una sorta di dialogo impossibile tra l'artista e il suo passato di “fuggiasco”. La forma spezzata è un’opera d’arte visiva in forma di libro, prodotta da Fondazione Pietro e Alberto Rossini di Briosco (MB) con la collaborazione di Allemandi. Si tratta di una fiaba per adulti e bambini scritta e disegnata dall'artista che svela connessioni al territorio della provincia italiana, per farsi emblema di consuetudini atemporali ed extraterritoriali.
La serie DEMOCRATIZATION OF THE HUMA DEFECT (2021) scaturisce dall'analisi del rapporto tra l'umanità e il potere. Attraverso le immagini delle residenze reali realizzate dai Savoia per certificare artisticamente il loro dominio, Tibaldi ricerca il senso profondo della relazione tra potere, possesso e voglia di eternità che è insita nell'animo dell'essere umano.
Architetture dell'isolamento (2021) è un ciclo che ha permesso all'artista di analizzare uno dei baratri possibili della sua esistenza. Attraverso l'acquisizione dell'intera eredità di uno storico torinese deceduto e affittando l'appartamento in cui ha vissuto gli ultimi dieci anni della sua vita senza mai uscire dall'abitazione, Tibaldi ha indagato la potenza attrattiva che la possibilità di costruirsi un mondo alternativo rifugiandosi nelle proprie passioni e nei ricordi ha sulla sua stessa esistenza.
Durante il periodo espositivo sarà pubblicato e presentato presso Fondazione La Rocca il catalogo “ET 2020/24” edito da Cura.Books.
EUGENIO TIBALDI
Alba (CN), 1977 – vive e lavora a Torino. Artista da sempre attratto dalle estetiche marginali e dal complesso rapporto fra economia e cultura contemporanea, nel 2000 si trasferisce nell’hinterland napoletano dove inizia un lavoro che indaga uno dei territori più plastici e dinamici dell’Italia, iniziando a tracciare una sorta di mappa dell’informalità. Attraverso lo studio del margine i lavori di Tibaldi attivano una dinamica processuale che permette l’emersione di estetiche alternative.
Ha rappresentato l’Italia alla prima Biennale di Malta (2024) con il progetto Informal Inclusion. In questi anni ha lavorato a Istanbul, Napoli, il Cairo, Roma, Salonicco, Berlino, Verona, L’Avana, Bucarest, Torino, Caracas, Bruxelles, Tirana, Addis Abeba, Mumbai. Sue opere sono esposte in istituzioni pubbliche e private in Italia e all’estero. Sue mostre personali e collettive sono state allestite in numerosi spazi, tra cui: Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino (2007), Manifesta 7, Bolzano (2008), International Centre of Contemporary Art, Bucarest (2009), Museo Madre, Napoli (2010) Thessaloníki Biennale of Contemporary Art (2013), XII Biennale de L’Avana
(2015), Museo Ettore Fico, Torino (2016), Palazzo del Quirinale (2017), Museum MCDA Manila, (2017), IIC New York (2017). Museo MAXXI, Roma (2018), Biennale di Venezia, Padiglione Cuba (2019), Museo del Novecento Milano (2019), La Galleria Nazionale, Roma (2020), Tenuta
dello Scompiglio, Capannori (2021), Pav Parco Arte Vivente, Torino (2021), Fondazione Pietro e Alberto Rossini (2023). Dal 2001collabora con la galleria Umberto Di Marino.
http://www.eugeniotibaldi.com/it/
05
luglio 2024
Eugenio Tibaldi – ET2020/24
Dal 05 luglio al 12 ottobre 2024
arte contemporanea
Location
Fondazione La Rocca
Pescara, Via R. Paolucci, 71, (PE)
Pescara, Via R. Paolucci, 71, (PE)
Orario di apertura
Tempietto del Tricalle da giovedì a sabato 17-21
Fondazione La Rocca da martedì a sabato 16-20
Vernissage
5 Luglio 2024, ore 17:30 Tempietto del Tricalle
ore 19:00 Fondazione La Rocca
Sito web
Autore
Curatore