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VITO CAMPANELLI – SPUNTI CONCRETI DI ASSOLUTO
Mostra personale dell’artista Vito campanelli presso L’Ex Polveriera Francese di Forte Marghera Ve
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Vito Campanelli
SPUNTI CONCRETI DI ASSOLUTO
a cura di Gaetano Salerno
Una personale dal sapore antologico quella proposta
dall’artista Vito Campanelli presso il suggestivo spazio
espositivo della Polveriera Francese di Forte Marghera e
curata dal critico e storico dell’arte Gaetano Salerno.
Presenti in mostra lavori storici appartenenti a uno specifico
“ciclo cromatico” di ricerca del lungo percorso artistico
compiuto dal maestro, quello dei “rossi” accesi e perentori,
con alcuni lavori inediti realizzati per l’importante evento.
Differenti ricerche, riconducibili a molti e precisi periodi
della vita dell’artista, alludono a un trascorrere del tempo
biologico segnato da riflessioni esistenziali che divengono,
nel lungo e denso tragitto creativo, tracce materiche
continue di superfici pittoriche complesse, identità non
figurative (o pre-figurative) libere da risvolti
immediatamente astratti di semplificazione del soggetto e
narrate dalla forza multievocativa del pigmento come
passaggio intermedio di un processo formativo del segno, in
attesa di una sua traslazione concreta e solida
dall’interiorità cosmica all’universo delle cose.
Le opere, acrilici su tele di medio e grande formato,
satureranno lo spazio espositivo con un allestimento
particolare ed emozionale; le tele comporranno una
letteratura primordiale scarna e aulica in cui il
groviglio caotico del colore cede il posto all’ essenzialità
argomentativa delle introspezioni, delle speranze, delle
illusioni, delle visioni affioranti dagli spazi bui e suggestivi
degli sfondi, asciugandosi di ogni elemento superfluo e
riscoprendosi – pur nella vitalità di qualche sbavatura di
colore puro, liquida come linfa vitale – laica liturgia che
rinuncia alla prolissità della prosa in favore di azzardati
equilibri compositivi, secchi e imprevedibili come versi
avanguardistici.
Dal magma di pittura che accenna al perdersi
nell’incompiutezza, tocca punte di lirismo e di conquista
della quadri-dimensionalità vicine alla ricerca spazialista di
scuola veneziana, Vito Campanelli inventa nella materia
cromatica e solo attraverso di essa, elegantemente
raggrumata o stemperata nelle vaste campiture nere o nei
vortici di luminosità, paesaggi eterei e viaggi siderali che
lasciano talvolta affiorare un elemento concreto, particolare
minore ma fortemente evocativo di una tangibilità dissolta e
subordinata al pigmento, prima di ricollocarsi nell’assoluto e
fondersi nei turbinii serrati e claustrofobici della vernice.
Accenni di musicalità sacrale, orchestrati sugli insegnamenti
di Vasilij Kandinskij, svincolano l’oggetto-pittura da una
fruizione meramente visiva per ricondurlo ad una ricezione
psichica che consente lunghi viaggi spirituali e apre percorsi
emotivi prossimi a quelli compiuti dall’artista e dal suo agire
nella sfera della comunicazione sensoriale e sinestetica.
Le pennellate grezze e ansiose lambiscono la tela come
note talvolta disarmoniche all’interno di partiture
euritmiche, destrutturando una prosodia narrativa e
figurativa che parte dall’astrazione e corre fino all’informale
e che, anche quando parrebbe essere lineare e monocroma,
si reinventa costantemente in nuovi virtuosismi e in nuovi
assoli, in giochi cromatici complementari sulle tonalità
basiche dello spazio che vanno a risvegliare archetipi
assopiti ma sublimi.
Il segno che ne deriva implode ed esplode a intermittenza,
come se scorresse fluido e sincronico da sempre,
costantemente vincolato in spazi-altri nei quali la
contemporaneità del tempo presente si rigenera nella
successione degli attimi, della vita, lasciando giusto il tempo
al colore di variare i toni senza alternarne la sostanza,
sedimentata in momenti aggregativi continui, dai contorni
indefinibili eppure certi, percepibili, nel loro dipanarsi
inesausto lungo vettori creazionistici imprevedibili, come
forme energetiche ieratiche e assolute.
Il titolo “Spazi concreti di assoluto” riprende la personale
dell’artista curata nel 2010 dal critico Gaetano Salerno
presso lo Spazio Espositivo Voltolina di Mestre e riflette, a
distanza di anni, sulla ricerca di Vito Campanelli nel
percorso di definizione e maturazione linguistica alla quale
la sua pittura è oggi pervenuta.
Presente in mostra anche un ritratto-installazione
dell’artista realizzato dalla pittrice mestrina Gabriella
Massari.
L’inaugurazione è prevista nella giornata di venerdì 5 luglio
2024 e la mostra sarà visitabile da giovedì 4 luglio a
martedì 6 agosto 2024
SPUNTI CONCRETI DI ASSOLUTO
a cura di Gaetano Salerno
Una personale dal sapore antologico quella proposta
dall’artista Vito Campanelli presso il suggestivo spazio
espositivo della Polveriera Francese di Forte Marghera e
curata dal critico e storico dell’arte Gaetano Salerno.
Presenti in mostra lavori storici appartenenti a uno specifico
“ciclo cromatico” di ricerca del lungo percorso artistico
compiuto dal maestro, quello dei “rossi” accesi e perentori,
con alcuni lavori inediti realizzati per l’importante evento.
Differenti ricerche, riconducibili a molti e precisi periodi
della vita dell’artista, alludono a un trascorrere del tempo
biologico segnato da riflessioni esistenziali che divengono,
nel lungo e denso tragitto creativo, tracce materiche
continue di superfici pittoriche complesse, identità non
figurative (o pre-figurative) libere da risvolti
immediatamente astratti di semplificazione del soggetto e
narrate dalla forza multievocativa del pigmento come
passaggio intermedio di un processo formativo del segno, in
attesa di una sua traslazione concreta e solida
dall’interiorità cosmica all’universo delle cose.
Le opere, acrilici su tele di medio e grande formato,
satureranno lo spazio espositivo con un allestimento
particolare ed emozionale; le tele comporranno una
letteratura primordiale scarna e aulica in cui il
groviglio caotico del colore cede il posto all’ essenzialità
argomentativa delle introspezioni, delle speranze, delle
illusioni, delle visioni affioranti dagli spazi bui e suggestivi
degli sfondi, asciugandosi di ogni elemento superfluo e
riscoprendosi – pur nella vitalità di qualche sbavatura di
colore puro, liquida come linfa vitale – laica liturgia che
rinuncia alla prolissità della prosa in favore di azzardati
equilibri compositivi, secchi e imprevedibili come versi
avanguardistici.
Dal magma di pittura che accenna al perdersi
nell’incompiutezza, tocca punte di lirismo e di conquista
della quadri-dimensionalità vicine alla ricerca spazialista di
scuola veneziana, Vito Campanelli inventa nella materia
cromatica e solo attraverso di essa, elegantemente
raggrumata o stemperata nelle vaste campiture nere o nei
vortici di luminosità, paesaggi eterei e viaggi siderali che
lasciano talvolta affiorare un elemento concreto, particolare
minore ma fortemente evocativo di una tangibilità dissolta e
subordinata al pigmento, prima di ricollocarsi nell’assoluto e
fondersi nei turbinii serrati e claustrofobici della vernice.
Accenni di musicalità sacrale, orchestrati sugli insegnamenti
di Vasilij Kandinskij, svincolano l’oggetto-pittura da una
fruizione meramente visiva per ricondurlo ad una ricezione
psichica che consente lunghi viaggi spirituali e apre percorsi
emotivi prossimi a quelli compiuti dall’artista e dal suo agire
nella sfera della comunicazione sensoriale e sinestetica.
Le pennellate grezze e ansiose lambiscono la tela come
note talvolta disarmoniche all’interno di partiture
euritmiche, destrutturando una prosodia narrativa e
figurativa che parte dall’astrazione e corre fino all’informale
e che, anche quando parrebbe essere lineare e monocroma,
si reinventa costantemente in nuovi virtuosismi e in nuovi
assoli, in giochi cromatici complementari sulle tonalità
basiche dello spazio che vanno a risvegliare archetipi
assopiti ma sublimi.
Il segno che ne deriva implode ed esplode a intermittenza,
come se scorresse fluido e sincronico da sempre,
costantemente vincolato in spazi-altri nei quali la
contemporaneità del tempo presente si rigenera nella
successione degli attimi, della vita, lasciando giusto il tempo
al colore di variare i toni senza alternarne la sostanza,
sedimentata in momenti aggregativi continui, dai contorni
indefinibili eppure certi, percepibili, nel loro dipanarsi
inesausto lungo vettori creazionistici imprevedibili, come
forme energetiche ieratiche e assolute.
Il titolo “Spazi concreti di assoluto” riprende la personale
dell’artista curata nel 2010 dal critico Gaetano Salerno
presso lo Spazio Espositivo Voltolina di Mestre e riflette, a
distanza di anni, sulla ricerca di Vito Campanelli nel
percorso di definizione e maturazione linguistica alla quale
la sua pittura è oggi pervenuta.
Presente in mostra anche un ritratto-installazione
dell’artista realizzato dalla pittrice mestrina Gabriella
Massari.
L’inaugurazione è prevista nella giornata di venerdì 5 luglio
2024 e la mostra sarà visitabile da giovedì 4 luglio a
martedì 6 agosto 2024
05
luglio 2024
VITO CAMPANELLI – SPUNTI CONCRETI DI ASSOLUTO
Dal 05 luglio al 06 agosto 2024
arte contemporanea
arte moderna
personale
arte moderna
personale
Location
FORTE MARGHERA
Venezia, Via Forte Marghera, 30, (Venezia)
Venezia, Via Forte Marghera, 30, (Venezia)
Orario di apertura
da martedì a venerdì ore 16-21
sabato e domenica ore 10-12 e 16-21
Vernissage
5 Luglio 2024, ore 18:30 presso Ex Polveriera Francese
Autore
Curatore
Autore testo critico