25 giugno 2024

COLLI apre una nuova sede in Umbria, con la mostra di Luca Trevisani

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Con la mostra personale dell’artista Luca Trevisani, lo spazio COLLI di Roma inaugura la sua seconda sede a Foligno, alla (ri)scoperta di un territorio, tra exhibition e publishing

Luca Trevisani, Insalata di Fossili, veduta della mostra, COLLI, Foligno. Photo credit Luca Petrucci. Courtesy COLLI
Luca Trevisani, Insalata di Fossili, veduta della mostra, COLLI, Foligno. Photo credit Luca Petrucci. Courtesy COLLI

Portare in luce qualcosa scavando, così da poterla vedere. In Sicilia, sul fianco nord-orientale del monte Pellegrino che domina Palermo, si trova un complesso di quattro grotte naturali che prendono il nome dalla piccola frazione a loro vicina: le grotte dell’Addaura. Straordinaria la memoria che avvolgono e custodiscono nelle stratificazioni minerali in cui sono state incise, un complesso di graffiti rupestri appartenenti alla cultura dell’Epigravettiano di fine Mesolitico e rinvenute nei primi Anni ‘50 dello scorso secolo.

Un tesoro nascosto, incastonato nel cuore di una dimensione profonda, interna, invisibile, dove moltitudini diverse di segni e tracce si incarnano nella pietra. Un immaginario enigmatico vivace, fatto di sole figure umane posizionate in cerchio intorno a due corpi dalle pose contorte, scomode, dal volto coperto. Incise circa 14mila anni fa, sono il primo esempio conosciuto di una rappresentazione ritualistica, di un convivio, di società umana. È questa la storia che Luca Trevisani racconta, ricucendo le trame misteriose di una memoria collettiva passata dal sapore che mai si fossilizza.

Luca Trevisani, Insalata di Fossili, veduta della mostra, COLLI, Foligno. Photo credit Luca Petrucci. Courtesy COLLI
Luca Trevisani, Insalata di Fossili, veduta della mostra, COLLI, Foligno. Photo credit Luca Petrucci. Courtesy COLLI

Con la personale di Luca Trevisani Insalata di fossili, in mostra fino al 10 ottobre, COLLI inaugura la sua seconda sede espositiva a Foligno (PG). Il progetto del fondatore Edoardo Colli è nato a Roma quasi dieci anni fa, fin da subito creando un dialogo d’interesse ibrido tra arte ed editoria, spazio espositivo e attività di publishing ma che ora troverà più forza d’azione nella nuova sede in Umbria. Un passo importante non solo per COLLI che si sta ingrandendo e che torna nel luogo in cui è nato, dando una diversa identità alla sede industriale della tipografia di famiglia affine alla propria natura progettuale, ma soprattutto per l’intero panorama artistico umbro. Il progetto ha creato un nuovo centro, una nuova connessione con l’esterno, (ri)scoprendo il potenziale di un territorio e di una città che hanno sempre accolto e nutrito la ricerca artistica contemporanea fin dagli Anni ‘70.

Luca Trevisani, Insalata di Fossili, veduta della mostra, COLLI, Foligno. Photo credit Luca Petrucci. Courtesy COLLI
Luca Trevisani, Insalata di Fossili, veduta della mostra, COLLI, Foligno. Photo credit Luca Petrucci. Courtesy COLLI

Dal 1997 le grotte dell’Addaura sono chiuse al pubblico. Sono undici gigantografie a grandezza naturale della serie Addaura Belvedere (2018) a innalzarsi verticali nel nuovo spazio espositivo, (ri)creando come muri di pietra. Cartoline enormi, tracce sacrali eterne o per lo meno ancora possibili di quelle incisioni che raccontano della nostra relazione con l’ambiente e con l’altro, che siano loro rappresentanti di riti apotropaici o sciamanismo erotico. L’artista decide di interrogarle, replicandole innumerevoli volte attraverso una sperimentazione diversa della stampa cianografica: un processo fotografico preindustriale, dato da reazioni chimiche semplici in cui è il sole a fissare, a incidere, l’immagine sul supporto. Qui resa ibridata con elementi organici come vino, caffè o tè, urina animale. Trevisani dà la possibilità a queste incisioni rupestri di muoversi, di viaggiare, di poter stanziare o accelerare; e dà a noi la possibilità di poterle vedere per la prima volta o ancora per una volta.

Luca Trevisani, Insalata di Fossili, veduta della mostra, COLLI, Foligno. Photo credit Luca Petrucci. Courtesy COLLI

Parallelamente, nelle due opere Foresta di cristallo (2023) e L’Eleganza è frigida (2023) l’artista compie un gesto simile: imprime, come una moderna incisione, su fossili di pietra delle immagini relative a una visione politica della natura. Indagando una nuova dimensione temporale dal grido ludico, disperato. Protagonista dell’esposizione, in linea con la natura progettuale della galleria, è il libro d’artista di Luca Trevisani, Insalata di fossili (2024), da cui la mostra prende il nome, edito da COLLI publishing platform e Viaindustriae publishing. Una specie di atlante, un viaggio visivo che prende corpo negli anni tra opere d’arte, eventi, situazioni e gesti in dialogo con l’idea di fossile e con la sincera sorpresa, la scoperta suggestiva, che genera il suo incontro. Le pagine del libro sono una narrazione visiva come un dito che traccia e ripercorre la superficie dolce di uno strato di pelle, fatto di elementi visivi stampati e appesi a parete. A sua volta sezionata e riportata nei suoi frammenti nel copro editoriale.

Luca Trevisani, Insalata di Fossili (2024), libro d’artista, COLLI publishing platform e Viaindustriae publishing. Photo credit Luca Petrucci. Courtesy COLLI

Insalata di fossili è una raccolta di meraviglie interdisciplinari date da un insieme di squarci nel tempo, di incidenti cronologici, di intrusioni gioiose o disobbedienti, di corpi sospesi nella storia. Qualcosa di sorprendente, tirato fuori da una dimensione profonda, scavando.

Luca Trevisani, Una Sorpresa che Punga (2024), serigrafia a tiratura di 35 copie. Photo credit Luca Petrucci. Courtesy COLLI

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