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Palazzo Te e le Metamorfosi: Isaac Julien protagonista della stagione espositiva 2025
Progetti e iniziative
di redazione
Regista cinematografico e artista visivo tra i più influenti in attività, grazie alla sua ricerca multidisciplinare, sviluppata all’intersezione tra film, danza, fotografia, musica, teatro, pittura e scultura, incentrata su temi urgenti della contemporaneità, quali la diaspora africana ma anche il senso del tempo, Isaac Julien sarà uno dei protagonisti della prossima stagione espositiva di Palazzo Te. La notizia è stata anticipata durate il convegno internazionale sul tema delle Metamorfosi che si è tenuto a Palazzo Te dal 21 al 23 giugno, alla presenza dello stesso artista inglese e di Lorenzo Giusti, direttore della GAMeC di Bergamo.
Metamorfosi: la vitalità nell’arte contemporanea
Nell’autunno 2025, dunque, verrà presentata a Mantova in anteprima mondiale una nuova videoinstallazione di Julien, coprodotta da Palazzo Te e University di Santa Cruz e curata da Giusti. L’opera a cui Julien sta lavorando è pensata per le seicentesche Fruttiere di Palazzo Te, attualmente in restauro, che con l’occasione verranno riaperte al pubblico in modo permanente.
Come sottolineato negli interventi di Julien e Giusti nel corso del convegno, quello delle Metamorfosi è un archetipo ancora oggi fertile e vivido nel mondo delle arti visive, al punto da essere diventato una categoria simbolica ma anche quotidiana attraverso cui interpretare la nostra epoca. L’argomento era stato affrontato da Julien anche in altri suoi lavori degli scorsi anni, come Vagabondia (2000) e Lina Bo Bardi: A Marvellous Entanglement (2019) – quest’ultimo presentato anche al MAXXI di Roma – che costituiscono i prodromi del progetto in progress per Palazzo Te. D’altra parte, multidisciplinarietà che caratterizza la ricerca di Julien era anche la cifra distintiva di Giulio Romano, che di Palazzo Te fu architetto, pittore e designer, e che in quest’opera troverà una nuova sintesi.
Sul tema ha avuto modo di lavorare anche Giusti, come nel caso dell’ampio progetto espositivo La Trilogia della Materia, che ha coinvolto gli spazi della GAMEC dal 2018 e che con le sue premesse “alchemiche” ha gettato significativi riferimenti preliminari al progetto che sta curando per Palazzo Te.
Il progetto espositivo di Isaac Julien rappresenta un ideale prolungamento del tema che già da quest’anno ha animato la stagione espositiva dell’istituzione mantovana – le Metamorfosi – e che dal 5 settembre avrà il suo culmine con la straordinaria mostra Picasso a Palazzo Te. Poesia e Salvezza, curata da Annie Cohen-Solal, incentrata sugli stessi riferimenti.
Palazzo Te, una camera delle meraviglie
«L’umanità si è confrontata con il tempo, con la mortalità, con gli dei, con la natura, con la meraviglia e con l’orrore», ha commentato il Direttore della Fondazione Palazzo Te, Stefano Baia Curioni. «Spesso utilizzando la rappresentazione del cambiamento, la metamorfosi, come cifra e segno interpretativo del rapporto con il mistero ha esplorato queste rappresentazioni nella Grecia classica, in Etruria, a Roma, nel medioevo cristiano, nel rinascimento italiano e poi nella modernità fino a oggi. Una cavalcata piena di sapere di risonanze e consonanze da cui trarre molte ispirazioni e che ci proietta già verso un nuovo orizzonte temporale, con un nuovo progetto espositivo di cui Palazzo Te è committente e produttore. Il Palazzo di Giulio Romano si conferma essere ancora oggi una camera delle meraviglie, capace di aprire nuovi possibili sviluppi per una visione rinnovata del cambiamento e della trasformazione».