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Occhiali al posto di una tela: a Venezia Etnia Barcelona presenta Moi Aussi
Progetti e iniziative
Si può trasformare un oggetto di uso quotidiano in un’opera d’arte unica realizzata a mano? Complice il connubio tra arte e ottica la risposta, affermativa, è Moi Aussi, progetto visionario e trasversale, creato da Andrea Zampol D’Ortia nel 2020, che mira a creare uno spazio dinamico e in continua evoluzione per gli artisti, mettendoli in contatto attraverso il linguaggio universale dell’arte. Moi Aussi è l’ultimo impegno di Etnia Barcelona nei confronti dell’arte: insieme formano una simbiosi perfetta. Da un lato, Moi Aussi è una fonte di ispirazione per l’azienda, uno spazio dove la creatività e l’arte si esprimono al meglio. Dall’altro, Etnia Barcelona è la fonte per far crescere il progetto, dando agli artisti l’opportunità di valorizzare una promettente carriera artistica, fornendo loro uno spazio per l’ispirazione e lo scambio artistico con uno sguardo internazionale.
«Moi Aussi è un vibrante contenitore di incontri, esperienze passate e luoghi vissuti, dove la libertà, l’istinto e la consapevolezza dell’artista fanno emergere l’espressione delle sue origini, le tradizioni della sua cultura e la sua anima. Così, nell’unione di genio e manualità, nasce un’opera unica e non replicabile. Ho immaginato di unire le anime in modo puro, etico e spontaneo, attraverso il passaggio di un oggetto di uso quotidiano, come gli occhiali. Ho adottato un linguaggio comune, quello dell’Arte, che permette ad artisti di tutto il mondo di conoscersi, interagire, condividere idee e progetti in nome della bellezza», ha dichiarato Andrea Zampol D’Ortia. Lui, nelle vesti di direttore artistico, e il suo team, scelgono gli artisti – oggi il progetto ne conta oltre cinquanta – senza distinzione tra talenti emergenti e affermati.
Il processo di selezione si avvale di una commissione, composta da personalità di spicco del mondo dell’arte, per individuare 24 artisti – 2 per mese – e dare loro l’opportunità di svolgere una residenza all’interno della Chiesa dell’Abbazia della Misericordia dove creare, con il supporto di Moi Aussi, la propria opera. Ognuno di loro è chiamato a produrre 5 opere, insieme a un modello indossabile che diventerà una capsule in edizione limitata e sarà venduto in tutto il mondo: ogni pezzo fatto a mano è il risultato di un processo creativo totalmente libero che coinvolge tutti i tipi di tecniche e materiali, dall’incisione, alla pittura o alla scultura fino all’inserimento di materiali insoliti come pietre, sabbia e persino sacchi della spazzatura.
Greta Pllana ha, per esempio, realizzato Roots, un’opera che intreccia il tema dell’identità personale e della memoria con la ricerca di una realtà astratta e sospesa. Il paesaggio e la natura agiscono come un collante che mette in relazione il territorio di appartenenza, in questo caso l’Albania, e l’individuo, esprimendo un senso di ambiguità e spaesamento quotidiano. Il materiale utilizzato é un materiale ormai che non ha più vita, ma che ricorda in un qualche modo la vita e l’origine stessa della natura, metafora dell’ origine dell’artista. Sulle aste dell’opera Unicorno di Iryna Ozarynska invece risiedono foto originali in bianco e nero che provengono dall’archivio familiare dell’artista. Questi scatti sono ricordi custoditi come un album personale che possiedono un valore unico che va oltre il digitale. E, ancora, Rosa Mundi esplora con Prigionieri il concetto di relativismo culturale attraverso l’uso simbolico degli occhiali. Le lenti rappresentano il filtro personale con cui ogni individuo osserva il mondo, influenzato dalle proprie esperienze e cultura. Una foglia d’oro sulla montatura simboleggia la bellezza delle diverse prospettive, evidenziando il valore del pensiero libero e l’importanza della coesistenza di opinioni.
«Fin dall’inizio questo progetto mi ha emozionato per la sua genuinità e, non ultimo, per la sensibilità, la passione e l’umanità del suo ideatore, Andrea Zampol D’Ortia. È un progetto reale con una causa reale: aiutare gli artisti di tutto il mondo a rilanciare la loro carriera nel mondo dell’arte. Moi Aussi esiste come fonte di ispirazione all’interno di Etnia Barcelona. Sfida la nostra creatività e ci spinge a superare i nostri limiti per continuare a produrre i migliori occhiali del mondo. “Dove ci porterà Moi Aussi è un mistero, ma sarà sicuramente un lungo viaggio», afferma David Pellicer, fondatore e CEO di Etnia Barcelona.