Il gallerista a colloquio con l'artista.
Lidia Lucia: una pittrice che esprime grande maestria nel suo lavoro, che pratica una pittura ad acqua, legandola a un fascino romantico.
Osservandone la qualità, le pongo una domanda: “Quale significato hanno per te l’arte e l’acquerello?” e Lidia mi risponde così:
“Molti ritengono che l’acquerello sia una tecnica difficile perché il colore, disciolto in così tanta acqua, non è facilmente controllabile, invece per me è stata proprio questa caratteristica ad affascinarmi: colori e forme poco definiti che si mescolano e fluiscono fino a generare macchie impalpabili e sfumature imprecisate, non prevedibili a priori. Se ci si affida a un risultato non studiato, se si lascia emergere ciò che non abbiamo precedentemente ingabbiato nelle nostre idee rigide, se siamo pronti a lasciarci stupire con fiducia dall’incontro tra la carta, l’acqua e il colore, ciò che si mostra ai nostri occhi può sorprenderci come bambini alla scoperta del mondo.
Bisogna però saper lasciare andare il controllo e essere pronti a intervenire solo quando, di momento in momento, vediamo che è necessario, per poi fermarci, osservare cosa succede sul foglio e tornare a intervenire con piccoli, lievi tocchi, solo per creare insieme all’acqua e al colore.
Così, per me, questo approccio si rispecchia nel modo di affrontare la vita: essere uno con essa, agire istante per istante solo quando richiesto, in totale fiducia nei confronti del risultato, affidandosi a una forza e a un’energia più intelligente di noi, pronti a cambiare direzione quando le situazioni ce lo indicano.
Ed è proprio seguendo il flusso della vita che due anni fa mi sono trasferita da Milano, dove sono nata e cresciuta, a Massa Marittima, innamoratami di questo borgo meraviglioso e della natura della Maremma. Qui la tranquillità e la lentezza della mia nuova vita, nonché nuovi amici che mi hanno invitato a dipingere insieme e un nuovo maestro mi hanno fatto riprendere in mano i pennelli ed esplorare tecniche e soggetti sempre più vicini al mio sentire.
Figure femminili, paesaggi e fiori per lo più evocativi, dove i margini non sono mai definiti, pronti a lasciare che i colori si mescolino tra loro, affinché l’osservatore possa intravvedere un’immagine quasi rarefatta.”
Al termine di questa condivisione, le dico: “Hai proprio ragione: dove i margini si allentano, i colori si espandono e la natura si fa arte”.
La mostra chiude il prossimo 31 agosto.