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Eugenio Viola è stato nominato curatore della XXIV Bienal de Arte Paiz del 2025
Arte contemporanea
di redazione
«Sono onorato – dice Eugenio Viola – di essere stato scelto come curatore della XXIV Bienal de Arte Paiz in Guatemala, che occupa un posto significativo nel panorama artistico mesoamericano e latinoamericano, con risonanza nel più ampio contesto internazionale. In un mondo sempre più interconnesso ma frammentato, l’arte è un mezzo potente per riflettere, sfidare e ispirare. Può offrire prospettive diverse sulla realtà, presentando punti di vista alternativi alle contraddizioni della nostra epoca contemporanea. L’arte può promuovere l’inclusività, creando ponti tra universi lontani per ricollegare e riconciliare prospettive, culture e tempi diversi. Con queste idee in mente, immagino un progetto polifonico, inclusivo e partecipativo. Risuonerà con la complessa rete di lingue, religioni, culture e prospettive storiche che formano la nostra società globalizzata e allo stesso tempo si impegnerà con il ricco e multiculturale ecosistema artistico del Guatemala, che ho già avuto il privilegio di sperimentare nel corso della mia carriera».
Viola si impegna quindi «ad affrontare questa prestigiosa nomina con la massima consapevolezza e responsabilità etica, sostenendo la stimata eredità della Biennale e contribuendo al suo futuro. Sono ansioso di intraprendere questo viaggio e non vedo l’ora di vivere le esperienze vibranti e arricchenti che questa Biennale sicuramente porterà». La Bienal de Arte Paiz, pioniera nella proiezione e nello sviluppo dell’arte in America Centrale, è dal 1978 l’evento d’arte contemporanea più importante della regione, il che la rende la sesta Biennale più antica del mondo e la seconda dell’America Latina. Attraverso mostre ed eventi gratuiti, la Biennale offre al pubblico diverse modalità di accesso alla conoscenza dell’arte contemporanea, riunendo artisti, curatori, critici e personalità locali e internazionali. Serve come piattaforma per l’esposizione, la creazione e la diffusione della produzione artistica nazionale.
La Biennale è un progetto culturale della Fundación Paiz, un’entità senza scopo di lucro che da oltre quarant’anni si dedica a sostenere lo sviluppo dell’istruzione e della cultura in Guatemala, nella convinzione che l’arte sia uno strumento essenziale per lo sviluppo sociale. Sonia Hurtarte, direttore esecutivo della Fundación Paiz, commenta così la nuova nomina: «Siamo onorati di accogliere Eugenio Viola come curatore della XXIV Bienal de Arte Paiz. La sua vasta esperienza e il suo approccio visionario risuonano profondamente con la missione della Fundación Paiz di utilizzare l’arte come catalizzatore per il cambiamento sociale e l’educazione, rafforzando il nostro impegno verso questi ideali. Fondendo il globale e il locale, l’esperienza di Viola arricchisce la portata internazionale della Biennale e fa avanzare la nostra missione di promuovere l’arte contemporanea in Guatemala, fornendo al contempo una piattaforma che favorisce la visibilità internazionale degli artisti guatemaltechi. La sua curatela si propone di esplorare temi critici, con la partecipazione di artisti di diversa provenienza e generazione, assicurando una Biennale non solo rilevante, ma anche trasformativa per la comunità artistica e il pubblico in generale. È uno scambio culturale che alimenterà i talenti nazionali, favorirà un dialogo più ampio e rafforzerà l’ecosistema artistico locale del Guatemala, migliorando l’apprezzamento e la partecipazione all’arte contemporanea. Siamo entusiasti di presentare la XXIV Bienal de Arte Paiz e, mentre attraversiamo tempi così trasformativi per l’arte in America Latina, Eugenio Viola emerge come il curatore ideale per coltivare e amplificare questo entusiasmo all’interno della comunità artistica globale».
Critico d’arte e curatore italiano, specializzato nelle esperienze e nelle teorie legate alla performance e alla poetica corporea, Viola ha conseguito un dottorato di ricerca in Metodi e metodologie della ricerca archeologica e storico-artistica presso l’Università degli Studi di Salerno e ha curato oltre 100 mostre in tutto il mondo, tra cui il Padiglione Italia alla 59ª Biennale di Venezia (2022) e il Padiglione Estone alla 56ª Biennale di Venezia (2015). Attualmente è direttore artistico del MAMBO – Museo d’Arte Moderna di Bogotà in Colombia. Ritagliandosi uno spazio unico nel panorama dell’arte contemporanea, la sua carriera attraversa continenti ed emisferi, intrecciando pratica curatoriale, ricerca interdisciplinare e studi accademici.