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Capitale italiana dell’arte contemporanea 2026: ecco le 23 città candidate
Arte contemporanea
di redazione
Sono 23 le città ad aver inviato la candidatura per il titolo di Capitale italiana dell’Arte contemporanea 2026, istituito per la prima volta quest’anno su iniziativa del Ministero della Cultura. Il bando si è chiuso il 30 giugno scorso, data in cui i Comuni hanno inviato le domande corredate da dossier alla DGCC – Direzione generale Creatività Contemporanea. La Capitale dell’Arte Contemporanea si affianca alle già esistenti Capitale della Cultura – Pesaro nel 2024, Agrigento nel 2025 e L’Aquila nel 2026 – e Capitale del Libro (Taurianova nel 2024).
Queste, dunque, le città candidate: Aielli (AQ), Bolsena (VT), Carrara, Cassano allo Ionio (CS), Catanzaro, Fabriano (AN), Gallarate (VA), Gibellina (TP), Lignano Sabbiadoro (UD), Mantova, Moliterno (PZ), Nichelino (TO), Palazzolo Acreide (SR), Palmi (RC), Peccioli (PI), Pescara, Quarto (NA), Quattordio (AL), Reggio Calabria, Rionero in Vulture (PZ), Todi (PG), Venezia, Vigevano (PV).
«Nell’Italia di domani, ci dovrà essere qualcosa di bello e apprezzabile che è stato creato in questi anni. Questa attività consentirà di accendere un faro sulle città capaci di fare della creatività il cardine del proprio sviluppo», ha dichiarato il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano.
A individuare la Capitale italiana dell’Arte contemporanea 2026 sarà una giuria composta da cinque esperti indipendenti, di comprovata fama nel settore della cultura e delle arti visive contemporanee. Entro il 15 settembre 2024, la Giuria esaminerà i progetti pervenuti, per poi selezionare tra questi un massimo di cinque città finaliste, che saranno invitate ad audizioni pubbliche. Entro il 30 ottobre 2024, la giuria proporrà al Ministro della Cultura la candidatura ritenuta più idonea a essere insignita del titolo di Capitale dell’Arte contemporanea 2026, che godrà di un finanziamento di un milione di euro per la realizzazione delle attività presentate nel dossier, tra mostre, festival e rassegne e riqualificazione di spazi e aree dedicate alla fruizione dell’arte contemporanea.