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Segni in tensione
“Segni in tensione”, a cura di Chiara Rauli, è la prima esposizione personale dell’artista Leonardo Maurizio (Padova, 1999). Formatosi all’Accademia di Belle Arti di Venezia, riflette sugli elementi peculiari dell’arte urbana analizzando la relazione tra gestualità e segno.
Comunicato stampa
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SEGNI IN TENSIONE
di Leonardo Maurizio
a cura di Chiara Rauli
promossa dall’Associazione La Medusa di Este
Inaugurazione 17 agosto 2024 dalle ore 18.00
Sala Turi Fedele,
ex Chiesetta dell’Annunziata, Piazza Trento, 211, Este, (PD)
Visitabile tutti i giorni dalle 19.00 alle 22.00 fino al 25 agosto 2024
Quando si parla di street art generalmente si includono tutti i filoni di arte spontanea - dalla dimensione legata alle lettere del writing a quella figurativa dei murales - che appaiono in luoghi pubblici e semi-privati. Derivante dal Graffitismo, questa forma artistica ne condivide non solo i luoghi d’azione, ma anche i mezzi espressivi e comunicativi quali vernici spray, aerografia, colori acrilici, poster, disegni a mano libera e maschere normografiche.
L’intervento creativo urbano, nato come gesto politico e attivista già a partire dagli anni ’50 e ’60, si manifesta negli anni ’80 con azioni di grande carica espressiva affermate come arte fine a sé stessa e disinteressata, considerando la città come un museo a cielo aperto. A questo proposito sono sorte differenti riflessioni tra gli studiosi in materia: se da un lato la tendenza è di etichettare i graffiti come appartenenti a una subcultura criminale legata a gesti illegali sul tessuto urbano che sottendono fini politici ed economici, dall’altro questa pratica racchiude il posizionamento critico rispetto all’attuale società. Citando Ferrell, all’atto vandalico è attribuita una sorta di “anarchismo” generazionale che si manifesta come forma di resistenza e opposizione al sistema gerarchico dominante.
[I graffiti] sono una sorta di insubordinazione decentrata, una misteriosa resistenza al conformismo e al controllo, un elegante contrappunto al ventre dell'autorità. (Ferrell, 1993)
L’urgenza culturale e sociale espressa con la pittura murale si scontra inevitabilmente con la comunicazione di massa nel tentativo di coinvolgere il pubblico. Come conseguenza, lo street artist si trova a dialogare con altri creativi aprendo, così, una discussione sull’establishment dell'arte e sui suoi confini.
Le forme creative della strada sono state formalizzate nella categoria di Arte Pubblica solamente a partire dalla metà del XX secolo, inserendosi nella discrepante definizione di "arte al servizio del pubblico" o "arte al servizio dell'attivazione dello spazio pubblico". La posizione della creatività nello spazio urbano si trova inevitabilmente connessa alla cosiddetta “modernità liquida” (Bauman, 1999). Infatti, come la nostra contemporaneità è caratterizzata da una repentina mutevolezza, allo stesso tempo “Segni in tensione” si risolve nella rappresentazione di tracce derivate da una serie di azioni caotiche, sospendendo la concettualizzazione dell’arte urbana e lasciando spazio alla pura estetica.
Decontestualizzando il soggetto dallo spazio della strada e collocandolo sulla superficie della tela, Leonardo Maurizio (Padova, 1999) astrae le caratteristiche formali del Graffitismo, utilizzandone i principali medium comunicativi come vernice spray, markers e pennarelli. Questi particolari estetici creano un parallelismo con la pittura, scultura e ready-made propri dei movimenti artistici del Secondo dopoguerra. In particolare, queste tendenze sono racchiuse nel termine Post-Vandalismo che fa riferimento ad artisti che traggono ispirazione dal mondo della street art, ma utilizzano la tela come supporto per l’espressione artistica. Ciò implica un cambiamento di contesto: la rappresentazione dall’urbano entra nello spazio white cube della galleria. Di conseguenza, muta anche il pubblico di riferimento interessando collezionisti, galleristi e committenti. Con “Segni in tensione” si intende quindi avviare un’ulteriore discussione sui nuovi linguaggi urbani. Infatti, queste soluzioni, appaiono nei lavori di Leonardo che, selezionando precise tracce grafiche tipiche del writing, le ricompone nel limite della superficie bidimensionale creando delle forme astratte. Una serie di segni sovrapposti e vibranti appaiono fluttuanti e allo stesso tempo statici entro precise composizioni, suscitando una sensazione di sospensione temporale.
Abbracciando l’idea di Emilio Vedova sul superamento della forma e dell’immagine definita come specchio della società odierna, Leonardo testimonia il suo vissuto percettivo ed emozionale di individuo ricorrendo alla dialettica di gesto-segno-colore come tentativo di trasmettere carica emotiva attraverso l’agitazione irrequieta dei segni disposti sulla superficie.
Testo di Chiara Rauli
di Leonardo Maurizio
a cura di Chiara Rauli
promossa dall’Associazione La Medusa di Este
Inaugurazione 17 agosto 2024 dalle ore 18.00
Sala Turi Fedele,
ex Chiesetta dell’Annunziata, Piazza Trento, 211, Este, (PD)
Visitabile tutti i giorni dalle 19.00 alle 22.00 fino al 25 agosto 2024
Quando si parla di street art generalmente si includono tutti i filoni di arte spontanea - dalla dimensione legata alle lettere del writing a quella figurativa dei murales - che appaiono in luoghi pubblici e semi-privati. Derivante dal Graffitismo, questa forma artistica ne condivide non solo i luoghi d’azione, ma anche i mezzi espressivi e comunicativi quali vernici spray, aerografia, colori acrilici, poster, disegni a mano libera e maschere normografiche.
L’intervento creativo urbano, nato come gesto politico e attivista già a partire dagli anni ’50 e ’60, si manifesta negli anni ’80 con azioni di grande carica espressiva affermate come arte fine a sé stessa e disinteressata, considerando la città come un museo a cielo aperto. A questo proposito sono sorte differenti riflessioni tra gli studiosi in materia: se da un lato la tendenza è di etichettare i graffiti come appartenenti a una subcultura criminale legata a gesti illegali sul tessuto urbano che sottendono fini politici ed economici, dall’altro questa pratica racchiude il posizionamento critico rispetto all’attuale società. Citando Ferrell, all’atto vandalico è attribuita una sorta di “anarchismo” generazionale che si manifesta come forma di resistenza e opposizione al sistema gerarchico dominante.
[I graffiti] sono una sorta di insubordinazione decentrata, una misteriosa resistenza al conformismo e al controllo, un elegante contrappunto al ventre dell'autorità. (Ferrell, 1993)
L’urgenza culturale e sociale espressa con la pittura murale si scontra inevitabilmente con la comunicazione di massa nel tentativo di coinvolgere il pubblico. Come conseguenza, lo street artist si trova a dialogare con altri creativi aprendo, così, una discussione sull’establishment dell'arte e sui suoi confini.
Le forme creative della strada sono state formalizzate nella categoria di Arte Pubblica solamente a partire dalla metà del XX secolo, inserendosi nella discrepante definizione di "arte al servizio del pubblico" o "arte al servizio dell'attivazione dello spazio pubblico". La posizione della creatività nello spazio urbano si trova inevitabilmente connessa alla cosiddetta “modernità liquida” (Bauman, 1999). Infatti, come la nostra contemporaneità è caratterizzata da una repentina mutevolezza, allo stesso tempo “Segni in tensione” si risolve nella rappresentazione di tracce derivate da una serie di azioni caotiche, sospendendo la concettualizzazione dell’arte urbana e lasciando spazio alla pura estetica.
Decontestualizzando il soggetto dallo spazio della strada e collocandolo sulla superficie della tela, Leonardo Maurizio (Padova, 1999) astrae le caratteristiche formali del Graffitismo, utilizzandone i principali medium comunicativi come vernice spray, markers e pennarelli. Questi particolari estetici creano un parallelismo con la pittura, scultura e ready-made propri dei movimenti artistici del Secondo dopoguerra. In particolare, queste tendenze sono racchiuse nel termine Post-Vandalismo che fa riferimento ad artisti che traggono ispirazione dal mondo della street art, ma utilizzano la tela come supporto per l’espressione artistica. Ciò implica un cambiamento di contesto: la rappresentazione dall’urbano entra nello spazio white cube della galleria. Di conseguenza, muta anche il pubblico di riferimento interessando collezionisti, galleristi e committenti. Con “Segni in tensione” si intende quindi avviare un’ulteriore discussione sui nuovi linguaggi urbani. Infatti, queste soluzioni, appaiono nei lavori di Leonardo che, selezionando precise tracce grafiche tipiche del writing, le ricompone nel limite della superficie bidimensionale creando delle forme astratte. Una serie di segni sovrapposti e vibranti appaiono fluttuanti e allo stesso tempo statici entro precise composizioni, suscitando una sensazione di sospensione temporale.
Abbracciando l’idea di Emilio Vedova sul superamento della forma e dell’immagine definita come specchio della società odierna, Leonardo testimonia il suo vissuto percettivo ed emozionale di individuo ricorrendo alla dialettica di gesto-segno-colore come tentativo di trasmettere carica emotiva attraverso l’agitazione irrequieta dei segni disposti sulla superficie.
Testo di Chiara Rauli
17
agosto 2024
Segni in tensione
Dal 17 al 24 agosto 2024
arte contemporanea
Location
Ex Chiesetta dell’Annunziata, Piazza Trento – Este (PD)
Este, Piazza Trento, 211, (PD)
Este, Piazza Trento, 211, (PD)
Orario di apertura
Tutti i giorni dalle ore 19.00 alle 22.00
Vernissage
17 Agosto 2024, Dalle ore 18.00
Sito web
Autore
Curatore
Autore testo critico