FUOCO FATUO mette in mostra la ricercatezza analogica dei visionari autoritratti di Rossana Battisti (Terni, 1978), alias Roxy Beat: effigi intrise di un'emblematica nostalgia, nella convinzione che, in fondo, “siamo solo piccoli scrigni pieni di ricordi, anche di quelli che apparentemente non ricordiamo”. Potendo vantare importanti attestazioni di settore -come gli scatti selezionati da Vogue- qui l’artista indaga il proprio corpo quale medium di una continua metamorfosi tra maschere e ritratti in assenza. Una serie di “apparizioni” ascritte al Fuoco Fatuo che ne alimenta l’esistenza e la ricerca fotografica, recando in mostra anche la granulosa essenza filmica di un corto in Super 8.
Ed è nel flusso medianico instillato con il mezzo che assistiamo al generarsi di un altrove fotografico, rivelatoci dal ricorso al riflesso, al doppio, ad un’evocazione del soprannaturale quanto all’onirica e poetica contemplazione di ciò che la circonda. Una fantasmagoria che fa da eco ad un tempo indefinito, scandito da dissolvenze ed improvvisi bagliori di un immaginario simbolico, nel quale l’artista fa confluire il proprio percorso emozionale ed esistenziale.
Un fuoco fatuo trasmutato nella sfuggente atmosfera di una rivelazione felliniana, che permea la sua lettura curatoriale – a firma di Rossella Della Vecchia e Giorgia Loccarini- enunciata a partire dal suo manifesto visivo: è questo un sostanziale contributo alla ricerca espressiva dell’artista che trova diretta attestazione in Giulietta degli spiriti. Ecco che l’immaginario espositivo proposto si traduce in un infinito gioco di rimandi, che, fruiti tra gli specchianti e, per l’occasione, colorati spazi della NITIDO-Exhibition & Body Art, incantano senza svelare l’illusione.